Verona2017 CONVEGNO NAZIONALE La sfida alle democrazie occidentali

Io credo che l’Italia debba ridurre il suo debito pubblico, perché lo sperpero del denaro pubblico è uno scandalo che deve cessare e che provoca danni enormi alla credibilità del nostro paese e alla stabilità dell’Unione. Le economie e le finanze sono interdipendenti e allora serve che, ai tavoli deci- sionali, l’Italia con la Spagna e con la Francia, che ha una posizione sull’economia reale più vicina a quella italiana che a quella tedesca, venga portato un contributo forte. Ma ciò si può fare solo se c’è una volontà politica di portarlo, ma se si è as- senti ci si può soltanto lamentare che gli altri lavorano. L’Italia oggi, nell’interesse nazionale ed europeo, ha il dovere di inserirsi in un con- testo europeo per avere un’Europa più equilibrata. Io credo che, da questo punto di vista, noi dobbiamo svolgere un’azione per tutelare l’economia reale, perché è giusto occuparci di macroeconomia, è giusto affrontare il tema delle banche, ma in realtà la macroeconomia deve essere anche al servizio della microeconomia, che a sua volta deve essere a servizio del cittadino, creando ricchezza per allargare l’area del benessere. L’obiettivo finale, infatti, deve essere sempre il cittadino. Forse serve guardare con maggiore attenzione a una politica industriale europea con una strategia che punti sugli investimenti per permettere all’Europa di avere infrastrutture non soltanto stradali, ferroviarie o aeroportuali, ma anche strutture digitali uguali in tutti i paesi. L’Europa forse affronta con non sufficiente attenzione questo problema, ma adesso arriveranno una serie di proposte da parte della Commissione su tutto ciò che si deve fare nel digitale e fortunatamente la nuova Commissaria europea è fortemente intenzionata a sostenere anche le industrie, finalizzando alcune politiche che non possono essere distinte, nel quadro di una riforma dell’Europa, da un’armonizza- zione fiscale che renderebbe più equa la competizione all’interno, ma impedirebbe che accadano scempi come quelli che sono accaduti con le vicende delle grandi piattaforme quando 4 euro di tasse in qualche paese europeo non hanno creato alcun posto di lavoro, hanno inviato tutti i proventi negli Stati Uniti e hanno pro- vocato un danno enorme all’identità culturale dell’Unione europea, all’industria del cinema, all’industria della fiction e al turismo europeo. La sfida alle democrazie occidentali 68

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