Verona2017 CONVEGNO NAZIONALE La sfida alle democrazie occidentali

La prima prospettiva importante è che finalmente si ricomincia a discutere del ruolo fondamentale dell’Europa nel ridisegnare le sue logiche e dinamiche di po- litica industriale. Improvvisamente in tutti i paesi europei si riscopre il fatto che se si vuole dare una risposta ai problemi economici e sociali dell’Europa c’è bisogno di riscoprire una dimensione competitiva dell’Europa stessa. Vorrei ricordare che quando nel 2000, da Presidente di Confindustria, vedemmo l’allargamento dell’Europa fummo fra i pochissimi a sollevare la mano per attirare l’attenzione sul fatto che non c’erano istituzioni europee e che non c’era una chiara identità dell’Europa, con una conseguente possibilità di rischi colossali. Fummo criticati dalla stampa e dall’opinione pubblica, ma oggi purtroppo tutti si rendono conto che quel tipo di scelta e di errore hanno determinato delle conseguenze gra- vissime sull’attuale livello di stabilità europea. Era chiaro fin dall’inizio che il modello sul quale avevamo costruito il posiziona- mento competitivo del nostro mondo occidentale dopo Maastricht era destinato a creare il disastro, dal punto di vista competitivo, al quale stiamo assistendo. Allora pensavamo, in maniera molto arrogante, che bastava mantenere il controllo delle attività di ricerca nel nostro territorio, spostando invece la produzione in paesi a basso costo del lavoro. Noi sappiamo, però, che capacità di ricerca, di in- novazione e manufacturing vanno assolutamente insieme e così, dopo poco tempo, allo spostamento di occupazione si è accompagnato immediatamente anche lo spostamento di cervelli e di capacità di innovazione. Solo oggi ci rendiamo conto di avere continuato a costruire sulla competitività di ciascuna delle imprese europee una serie di oneri e di regolamentazioni facendo sì che le imprese diventassero poco competitive in uno scenario in cui al dumping sociale si aggiungeva anche il dumping ambientale e, soprattutto, una capacità di crescita in termini dimen- sionali che noi non eravamo in grado di esprimere. Oggi è sempre più chiaro che ci sono imprese di medie dimensioni, per le quali l’Italia eccelle, competitive, che riescono a vendere con successo i loro prodotti nel mondo, e che riescono, proprio perché sono focalizzate da sempre sulla di- mensione più globale del business, a recuperare capacità competitive. 5. Intervento conclusivo 79

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=