Verona2017 CONVEGNO NAZIONALE La sfida alle democrazie occidentali

Francia, Germania e Italia sono i tre grandi paesi fondatori dell’Europa, quindi abbiamo un dovere irrinunciabile di giocare una partita di primo piano nella co- struzione di una nuova Europa più forte e più integrata dal punto di vista politico e istituzionale e lo dobbiamo fare, secondo me, senza sensi di colpa e senza essere convinti di dover pagare un pedaggio sacrificando parti della tutela della dignità nazionale, come troppo spesso abbiamo fatto in passato. Dobbiamo, inoltre, farlo con la fermezza e con la forza di un paese che sa affrontare le proprie questioni, le proprie contraddizioni e che si siede attorno al tavolo di una rinnovata progettua- lità europea con la forza della propria cultura, con la forza della propria storia e con la forza delle proprie capacità di lavoro e di imprenditoria e, infine, anche con la forza e l’autorevolezza di un paese che sa fare le riforme con una coerenza, un coraggio e una determinazione maggiore rispetto a quella che in questi anni ab- biamo dimostrato. Certamente qualche cosa si è fatto e certamente non bisogna ripartire da zero, ma con quanta fatica e ritardi rispetto a tutto quello che avremmo dovuto fare? Quanti sacrifici abbiamo fatto? Quanti posti di lavoro e punti di Pil avremmo potuto ge- nerare se queste stesse riforme le avessimo fatte prima con la convinzione e con la certezza necessaria? Abbiamo bisogno di affrontare anche noi la nuova stagione politica che si apre in Italia e in Europa con una capacità di ruolo e di intervento completamente diversi. Nella seconda tavola rotonda abbiamo cercato di mettere in evidenza un tema sul quale per molto tempo si è dibattuto e ci siamo forse fin troppo dilaniati, cioè se crescita e rigore fossero nel nostro paese e in Europa due elementi antitetici o piut- tosto fosse un falso dilemma. Crescita e rigore non sono affatto antitetici. Se c’è il rigore c’è possibilità di fare crescita: questo tema che è stato dibattuto nella seconda tavola rotonda è stato ben evidenziato anche da Carlo Cottarelli nel suo intervento. Bisogna però uscire da questa contrapposizione, che ancora oggi genera molti equivoci e rappresenta anche un elemento di grande pericolo. La sfida alle democrazie occidentali 82

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