Verona2017 CONVEGNO NAZIONALE La sfida alle democrazie occidentali
8 La sfida alle democrazie occidentali Benvenuti dunque in Veneto, benvenuti a Verona, città patrimonio dell’Unesco la cui storia, lunga oltre duemila anni, si intreccia con quella dell’Europa anche grazie alla sua posizione geografica che l’ha resa crocevia tra le direttici di collega- mento tra Italia - Continente. Uomini, merci, arte, cultura: Verona è stata, e vuole continuare ad essere, una delle capitali dell’Europa unita in un’Italia molto più unita e solidale. Oggi, qui, nel bellissimo Teatro Filarmonico vogliamo discutere delle sfide che at- tendono le “democrazie occidentali” che appaiono da qualche anno strette tra la dinamicità (forse apparente!) dei regimi autoritari e la nostra incapacità di rialzare tangibilmente la testa e tornare a percorrere la strada della crescita duratura, del benessere diffuso, della solidarietà reale. Un filo rosso che idealmente lega i con- vegni che la Federazione dei Cavalieri del Lavoro ha organizzato sotto la presidenza di Antonio D’Amato. Presidente e Consiglio direttivo che ringrazio particolarmente per aver voluto af- fidare al Gruppo Triveneto l’organizzazione di questo evento. In Europa, abbiamo recentemente assistito a uno shock di proporzioni notevoli, la Brexit, che durerà almeno fin tanto che non avremo capito quale sarà la reale strategia d’uscita e i conseguenti contraccolpi su relazioni e cooperazione. Il pro- getto Ue non è mai decollato compiutamente: complici le divisioni all’interno dell’Eurozona. Nell’Unione manca un’identità politica prima ancora che una po- litica economica e una politica estera comuni. Pensiamo che sia venuto il momento, terminata la fase elettorale continentale, di abrogare spinte nazionalistiche e rigurgiti protezionistici, e rimettere mano al Pro- getto di Casa Comune Europea così come l’avevano immaginato i paesi fondatori. L’Italia è a pieno titolo, nel bene e nel male, parte di questo scenario. Investito violentemente dalla crisi economica planetaria con cui ci stiamo misurando dal 2007/2008, il Paese stenta ad imboccare la strada di quelle riforme che stiamo aspettando da almeno venti anni.
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