per imparare facendo e per creare quell’innovazione incrementale indotta che aumenta le aspirazioni e i target. Quindi questa credo sia la cosa fondamentale: lavorare insieme, su progetti comuni e, su quello, imparare insieme, avendo sistemi di monitoraggio e target, in modo tale che, attraverso il monitoraggio, possiamo cambiare direzione e studiare quello che stiamo facendo con un metodo scientifico, perché poi il metodo scientifico è fondamentale nell’approcciare questi progetti di territorio. Io credo che qui in Italia, con i suoi territori e le sue diversità, si possa fare moltissimo, perché abbiamo già tantissimi nuclei. Se pensiamo allo studio di Intesa San Paolo sulla bioeconomia oppure gli studi di Symbola su questo settore, c’è lo spunto per intervenire sulle diversità, inoltre l’Italia ha anche i progetti regionali, che partiranno con il PNRR e saranno un’occasione incredibile di montare sistemi connessi, altrimenti non riusciremo nel nostro intento. La sfida sulle singole tecnologie è pericolosa. La saggezza dell’uso dei mezzi tecnici è la vera sfida e questo lo possiamo fare soltanto sapendo di non sapere tutto e mettendoci in gioco in un momento in cui ci vuole tanto coraggio, tanta volontà di inventare e innovare, guardando alle stesse cose, ma da prospettive diverse, mettendo da parte i propri egoismi e giocando sulla responsabilità collettiva individuale. MYRTA MERLINO Benissimo, mi sembra appunto un grande invito. Invece, con Salerno, al volo, volevo affrontare il tema dell’ottimismo. Abbiamo iniziato questa giornata all’insegna dell’ottimismo e la concluderemo così, perché credo che il Presidente Sella abbiamo un messaggio di grande positività da consegnarci. Tu sei stato uno dei protagonisti del modello Genova, una delle poche cose pratiche che in Italia viene citato sempre perché lì tutto ha funzionato benissimo. Il ponte Morandi è stato fatto nei tempi giusti. 4. Transizione ecologica ed energetica 105
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