progetto che provi a coinvolgere l’industria con i post-diplomati e i post-laureati. Abbiamo bisogno di talenti e di professionalità, spesso quelle che oggi mancano a tante imprese che li cercano. Ho terminato. Da ultimo, un momento di riflessione che ci rammenti la tragedia attraversata. Se io mi guardo indietro, all’inizio dell’anno scorso, quando tutto è iniziato, mi chiedo persino come abbiamo fatto a superare tutte le difficoltà che si sono susseguite, eppure l’Italia, l’Emilia-Romagna, ancora una volta, sarà pronta, riusciremo a piegare la curva pandemica e il fatto che noi possiamo essere qui, è solo grazie ai vaccini, altrimenti con i contagi di oggi e senza i vaccini, dovremmo tornare a chiudere tutte le attività che con grandi sacrifici abbiamo riaperto. Io ho fiducia che, grazie alla scienza e ai vaccini, piegheremo la pandemia sanitaria e, piegando quella, ci potremo permettere di guardare la luce in fondo al tunnel. I numeri ci dicono che l’Italia potrà crescere a ritmi non pensabili nemmeno pochi mesi fa. Se guardo la mia terra, l’Emilia-Romagna il prossimo anno crescerà tra il 10 e l’11% di PIL, in un anno e mezzo, due anni. Vorrebbe dire non solo superare l’anno pandemico, ovviamente, ma addirittura il PIL del 2019, che per noi fu l’anno record. Nell’export, 6,6 punti in più rispetto al 2019, l’anno record con oltre 70 miliardi di euro di esportazioni, tutto questo è merito delle imprese che con le loro maestranze sono riuscite a compiere cose straordinarie. Guardando al mondo e alle industrie concorrenti, nel vedere che non riescono a raggiungerci e a raggiungervi per la qualità di quello che si produce un poco di orgoglio fa capolino. Il pensiero che ho detto delle manifatture, potrebbe ripetersi anche per il turismo, ma il cuore dell’investimento, compreso quello che abbiamo fatto al Tecnopolo, è scuola, università, formazione, puntare sui saperi. Puntare sui saperi significa puntare sul bene più prezioso che abbiamo, che sono i nostri figli. Questo è l’impegno che noi mettiamo al servizio del Paese, perché siamo davvero convinti che da questa terra ripartirà non solo l’economia e il lavoro, che peraltro per tanti aspetti non si è mai fermato, ma soprattutto un contributo a far sì che l’Italia torni nel posto che merita nel mondo. Grazie e buon lavoro. La grande transizione 14
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