conferma che la situazione è peggiorata e solamente il 7% che è migliorata. Quindi tra chi non ha avuto cambiamenti, prevale il peggioramento. Poi abbiamo un giudizio sulla campagna vaccinale (Slide 3, pag. 35). Il mese di svolta è stato il mese di maggio. È un giudizio largamente favorevole. Il 68% esprime un giudizio abbastanza positivo. Nella regione, addirittura sale al 72%. Attenzione, non è un dato banale, perché soltanto a marzo eravamo al 20% di apprezzamento nell’andamento della campagna vaccinale, che era limitato da aspettative che in qualche modo erano state un disattese rispetto alle aspettative. L’avvicendamento del commissario Arcuri con il generale Figliuolo è stato salutato con grande favore, anche perché simbolicamente è un uomo dello Stato che si occupa degli interessi dei cittadini. Quali sono le priorità per il Paese secondo gli italiani e secondo i giovani? (Slide 4, pag. 35). Lavoro e occupazione al primo posto; sanità al secondo posto, comprensibilmente; poi, ambiente, inquinamento, gestione dei rifiuti al terzo posto; riduzione delle tasse, crescita e sviluppo economico e il tema dell’immigrazione. Non ci sono grandi differenze nella gerarchia all’interno del campione di giovani che abbiamo interpellato. Un dato che per certi versi dobbiamo prendere in considerazione e non dare per scontato è questo: la qualità della vita nella zona in cui le persone vivono (Slide 5, pag. 36). Per il 26%, è molto elevata, uno su quattro, e uno su due dice che è abbastanza buono. Quindi il giudizio complessivo è più positivo che negativo quando si considera la qualità della vita nella zona di residenza. Quando chiediamo del futuro, il Paese è al bivio. Perché? Perché un terzo degli italiani, che vedete in blu, dice che il Paese sta andando nella direzione giusta. Un terzo. Attenzione, perché è un dato in crescita di undici punti, è un risultato importante se lo si confronta con l’aprile di quest’anno. Però, a questo 33% si contrappone il 38% che di converso considera che il Paese sta andando nella direzione sbagliata. È un dato in contrazione, ma è comunque una percentuale molto rilevante. Poi c’è il 29%, che è disorientato, smarrito, non sa se il Paese stia andando nella direzione giusta o nella direzione sbagliata. La grande transizione 24
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