perché più meritevole? E lo stesso ragionamento lo possiamo fare per la parità di genere. Tutti sono dell’idea che le donne devono avere più spazio e così via. Però, in Italia, noi abbiamo un carico di lavoro familiare sulle spalle della donna che è stratosfericamente più elevato rispetto a quello degli uomini, anche nel periodo del lockdown e dello smart working. Allora, questo deve interpellare l’individuo prima ancora che le istituzioni e la politica. Analizziamo la frattura tra garantiti e non garantiti. Questo è un Paese nel quale ci sono 16 milioni di persone che percepiscono una pensione, chiaramente non sono tutte pensioni d’oro. Ci sono 8.700.000 dipendenti del settore privato non toccato da Cassa integrazione o da situazioni di difficoltà e 3.200.000 dipendenti pubblici. Ora, questi signori – noi tutti – il 27 del mese avevano lo stipendio. Hanno ridotto le spese e sappiamo benissimo quanto sono cresciuti i risparmi privati. Capite perché più della metà dice che non ha avuto contraccolpi? Però, a costoro si contrappongono altre categorie: dipendenti di aziende che sono in difficoltà, artigiani, piccoli imprenditori, partite Iva. Capite bene che di fronte a questa frattura, immaginare provvedimenti che siano identici per le diverse categorie acuisce le distanze e non parliamo di povertà assoluta e relativa, ma il riferimento va alle categorie citate poco fa. Ovviamente ci sono difficoltà nel sostenere spese impreviste, addirittura nel pagare le bollette e così via. Il risparmio ha rappresentato un elemento molto importante, che dà tranquillità. È un risparmio che cambia nel corso del tempo. Non è quasi più finalizzato a un acquisto futuro, ma è un elemento di rassicurazione, una sorta di ansiolitico. Però, come vi dicevo, noi siamo di fronte a un grande bivio. O andiamo verso un patto sociale, un grande patto sociale, o altrimenti, se affrontiamo questa sfida come se fosse una gara di tiro alla fune, noi produrremo solo disgregazione sociale. Dobbiamo essere anche consapevoli del fatto che gli italiani non conoscono l’Italia. Gli italiani non conoscono le cose di cui parlate voi. Abbiamo fatto una ricerca per la fondazione Symbola due anni fa e abbiamo provato a capire quanti italiani conoscono i primati del Paese. Siamo il primo Paese al mondo per siti Unesco. È il primato più conosciuto: il La grande transizione 32
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