7 1. Saluti istituzionali LORENZO SASSOLI DE BIANCHI Presidente Gruppo Emiliano Romagnolo dei Cavalieri del Lavoro Eminenza, presidente Bonaccini, prefetto Ferrandino, autorità, presidente Sella, carissimi colleghe e colleghi, oggi è un giorno speciale. È speciale perché ci ritroviamo insieme per la prima volta dopo due anni, dopo il nostro meraviglioso e memorabile Convegno di Napoli, e ci ritroviamo per riflettere su temi che riguardano tutti noi, il nostro lavoro, il nostro vivere comune e soprattutto il nostro futuro. Lo facciamo in una città che è stata ed è ancora crocevia di conoscenze, laboratorio di studi internazionali. Come sapete, le aule e le biblioteche della nostra Università hanno contribuito alla nascita della pacifica comunità europea della scienza e degli studi, la république immense des esprits cultivés, come l’aveva definita Voltaire. Bologna vi accoglie con i suoi protettivi portici, ora Patrimonio Unesco, che sono i corridoi della nostra casa comune e contribuiscono all’umanità e alla dignità della città. Bologna è la città di Galvani e di Marconi, che oggi si ripropone sulla frontiera dell’innovazione con il super processore del Tecnopolo, che ha il 20% di capacità di calcolo a livello europeo e l’80% a livello italiano. Un miliardo di miliardi di operazioni al secondo, tra i primi cinque supercalcolatori al mondo per potenza di calcolo. L’Emilia-Romagna, quindi, sarà presto la cosiddetta Valley Europea. Gran parte delle ricerche e delle applicazioni sui big data transiteranno, infatti, da qua. Tant’è vero che abbiamo anche il data center per quello che riguarda il centro europeo per il clima. A Bologna, abbiamo un tessuto giovanile con vocazione alla sperimentazione, che riflette sul nostro tempo per imparare a stare nel nostro tempo. Il mondo sta veramente cambiando. Abbiamo sconfinato da territori sicuri, le nostre certezze hanno vacillato, è iniziata una fase di intensa transizione paragonabile a ciò che avvenne per l’Illuminismo e per la Rivoluzione industriale. Mi riferisco alla combinazione di Internet, pandemia e difesa dell’ambiente, un connubio potente in cui la pandemia ha accelerato la digitalizzazione e la consapevolezza delle responsabilità che abbiamo verso il pianeta.
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