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CAMBIARE I PROCESSI per un futuro sostenibile | Civiltà del Lavoro 4-5/2024

02.02.2025

Da qualche anno siamo abituati a sentir parlare di sostenibilità, di ambiente e di futuro del pianeta a rischio. In particolare, durante la pandemia abbiamo percepito un forte aumento dell’attenzione a questo tema da parte di tutti, a livello globale, come se ci fossimo svegliati di colpo da un sonno che non ci permetteva di aprire gli occhi e capire cosa stesse accadendo intorno a noi.
Purtroppo, poco dopo, specialmente con l’inizio della guerra in Ucraina e le instabilità geo- politiche in diversi altri paesi, pare si sia nuovamente quietato l’argomento “sostenibilità e futuro del pianeta”, come se non fosse più un argomento prioritario.
Tuttavia, penso che sia chiaro che, a prescindere da accelerazioni o decelerazioni delle politiche governative e aziendali sulla sostenibilità dovute a circostanze congiunturali, la strada da percorrere nel medio lungo periodo sia ormai tracciata e irreversibile.
La sostenibilità e la modifica del modo di produrre e consumare sono, più che un obiettivo, una necessità.
In LBG Sicilia abbiamo sempre creduto che l’adozione di tecnologie green e un approccio di economia circolare siano un modo per mitigare alcune delle sfide legate alle risorse e da sempre poniamo al primo posto la natura che ci circonda e la salute di tutti. Questi fondamenti sono alla base di ogni scelta aziendale e industriale fatta fino ad oggi. Con questi presupposti abbiamo creato le fondamenta di LBG Sicilia, circa 25 anni fa, quando la parola sostenibilità non era ancora di moda. Tutti i nostri processi produttivi sviluppati fino ad ora sono 100% chemical free, sono tutti processi fisici e a basso impatto ambientale.
La nostra esperienza ci concede di confermare che le nostre scelte ci hanno anche  permesso di anticipare molte altre aziende del nostro settore, dandoci al tempo stesso dei vantaggi competitivi nel medio e lungo periodo.
Grazie alla costante ricerca e sviluppo, e applicazione di tecnologie industriali sostenibili progettate interamente da noi, da produttori di un singolo ingrediente, siamo diventati fornitori di soluzioni per l’industria alimentare globale. Collaboriamo con le più rinomate aziende alimentari in oltre 90 paesi nel mondo, esportando circa il 95% del fatturato. Siamo partiti dal carrubo, un albero sempreverde tipico della Sicilia Sud-Orientale, producendo farina di seme di carrubo. Dalla valorizzazione di tutti i suoi derivati, negli anni abbiamo ampliato il nostro portfolio prodotti, includendo altri testurizzanti naturali, come guar e pectine standardizzate, miscele funzionali, dolcificanti naturali, proteine e fibre vegetali, e la nostra evoluzione continua. La scena dell’innovazione sembra sia quasi tutta incentrata sulla information technology o sull’Intelligenza artificiale. Forse si pone poca attenzione all’innovazione necessaria nei settori tradizionali, per certi versi più rilevanti, come l’agribusiness e il food in genere, non a ca so chiamato settore primario, dove la rivoluzione della sostenibilità e delle produzioni green è, o dovrebbe essere, molto più sentita e avanzata.
In questo settore permangono ancora pratiche e processi di trasformazione molto impattanti sull’ambiente, con una grande presenza di trasformazioni chimiche, con relativi problemi di emissioni nell’ambiente e di smaltimento di scarti di lavorazione o di aiuti di processo.
Noi crediamo che un futuro sostenibile, sia in termini ambientali che economici, invece, sia fortemente legato ad un cambio sostanziale, una revisione della maggior parte dei processi produttivi, adottando tecnologie green. Siamo altresì convinti che oggi, tecnologie e processi industriali puliti diano vantaggi competitivi notevoli, molto più rilevanti rispetto venticinque anni fa, sia a livello di prodotto che di costi di produzione.
Si è introdotto un concetto e un approccio di marketing verso i prodotti sostenibili e upcycled che forse è da rivedere, in quanto sono stati lanciati sul mercato pensando di poter applicare necessariamente un premium price. È invece da preferire un approccio e un posizionamento diverso, anche perché non sempre i costi di produzione dei prodotti sostenibili sono più alti di quelli tradizionali.
Anzi, l’economia circolare e le tecnologie green possono realizzare vantaggi competitivi anche sui costi e non solo sulla qualità del prodotto finale.
Inoltre, si dovrebbero considerare tutti quei costi che gravano sulla società, che derivano dall’inquinamento, dallo smaltimento degli scarti e dei processing aids, tutti costi per la salute dei cittadini che impattano diretta mente sulla società e non sulle aziende inquinanti.
Questa evoluzione tecnologica e di consumo potrà essere accelerata, con beneficio di tutti, se i vari governi mondiali daranno maggiori forme di incentivazione per le imprese green. Quindi, si potranno trasferire i costi sociali generati dall’inquinamento sulle aziende che producono inquinamento, rendendo giustizia agli effettivi costi di produzione d’ogni singola azienda, modificando significativamente lo scenario competitivo a favore delle aziende virtuose.
Ancora oggi, dopo oltre 25 anni, perseveriamo nella ricerca e sviluppo di soluzioni per l’industria alimentare con tecnologie pulite, continuando ad adottare un modello di economia circolare, cercando costantemente di ridurre il nostro impatto ambientale.
Speriamo che questo approccio venga seguito da sempre più aziende nel nostro settore e non. Questo per noi sarebbe un ulteriore successo.

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