Figura storica nella storia della Federazione nazionale dei Cavalieri del Lavoro, iniziò la sua lunga attività di costruttore, edificando una casa in aperta campagna con l'aiuto di cinque manovali. Dal 1923 ampliò la sua azienda, specializzata soprattutto nella costruzione e nella vendita di case in condominio. Negli acquisti i pagamenti rateali favorivano soprattutto le classi popolari. Le imprese, cui associò il cugino Vincenzo Lamaro, Cavaliere del Lavoro anch'egli, estesero le proprie attività in Italia, a Roma, Milano, Napoli, in Europa, a Parigi, Marsiglia, Costa Azzurra, Montecarlo, Madrid e Barcellona, e successivamente in Sud America, a Buenos Aires e Montevideo. Per la sua sensibilità umana, si interessò delle nostre comunità nazionali all'estero. Fu membro del consiglio della Federazione nazionale dei Cavalieri del Lavoro. Diede vita a molte istituzioni sociali, tra cui l'Istituto per i figli dei caduti sul lavoro della Federazione, di cui fu, con il cugino, promotore e primo benefattore. Con il Cav. Lav. E. Pozzani volle la Residenza universitaria della Federazione, che oggi porta il loro nome.