Discendente di una ricca casata dell'Italia meridionale, si laureò in giurisprudenza a Napoli e intraprese la carriera diplomatica. Fu eletto deputato dalla XIV alla XXIV legislatura. Si impose alla stima e all'ammirazione dei colleghi per la sua vasta cultura e speciale competenza in politica estera. Fu segretario generale degli affari esteri con Di Robilant e dal 1° al 29 giugno 1898, ministro degli Esteri. Fu strenuo assertore e difensore del progresso agricolo nel Mezzogiorno d'Italia. Fondò assieme a pochi altri il primo nucleo della Società degli agricoltori italiani, di cui fu presidente. Avviò la bonifica dei suoi possedimenti in Puglia con tutti i moderni sistemi razionali di coltura. Fu estensore della relazione per la Commissione d'inchiesta parlamentare sulle condizioni dei contadini nelle province meridionali e in Sicilia. Nel 1919 fu nominato senatore. Fu presidente dell'Associazione dei Cavalieri del Lavoro.