«Un’operazione molto importante quella promossa da Fondazione Arena e Gruppo Athesis dopo la pandemia. Così come tutte le iniziative messe in campo a sostegno del mondo artistico e culturale. L’impresa trae infatti numerosi benefici dal rapporto con l’arte, non solo in termini di immagine, ma anche di ispirazione e visione legata allo sviluppo. L’arte, d’altro canto, ha bisogno di sostegno economico e di una solidarietà fatta spesso di relazioni e di intrecci umani che le aziende possono assicurare». Parola di «LadyAmarone», ossia Marilisa Allegrini, che con orgoglio conferma il sostegno alle 67 Colonne per l’Arena.
Per la sua azienda di famiglia nello specifico cosa ha significato prendervi parte? La vocazione internazionale di Allegrini ci ha portato e ci porta spesso a parlare di Verona, delle sue bellezze artistiche e dell’Arena quale
sua attrattiva più significativa. È quindi per noi una gioia e un onore poter ogni volta raccontare dell’Opera e invitare all’Opera i nostri partner internazionali, unendo questa espressione artistica all’arte del convivio che ci sentiamo di rappresentare.
Per lei personalmente cosa rappresenta l’Arena? Qual è il primissimo ricordo? Come gran parte dei veronesi, mi ha accompagnata mio padre quando ero ancora una bambina. Allora si andava sugli scaloni dove era forte il clima di partecipazione e di coinvolgimento popolare. Per una bambina come me, era una festa di colo- ri e di luci e anche se l’esperienza risultava impegnativa mi rimaneva nel cuore ciò che avevo visto e sentito.
In che modo si connette, la stagione lirica, alla vostra attività imprenditoriale? C’è un legame forte tra la stagione lirica e la nostra attività imprenditoriale. E questo è ancora più evidente da quando sono riuscita ad acquisire Villa Della Torre, il bellissimo sito rinascimentale collocato a Fumane di Valpolicella. Numerosi ospiti che soggiornano lì, tra i vigneti e le architetture di Giulio Romano, spesso la sera vanno in Arena ad assistere a un’opera lirica, vivendo così in continuazione l’esperienza artistica assaporata in Villa. Il nostro territorio è un insieme assolutamente unico: Villa Della Torre è una domus antiqua romana costruita con gli stessi materiali di scavo dell’Arena, ma la Valpolicella è ricca anche di meravigliose pievi romaniche e di suggestivi percorsi naturali che completano l’emozione di una visita non solo dentro le mura della nostra città.
La vostra anima mecenatistica abbraccia anche altri progetti perla “bellezza” del territorio? Certo. Da anni il sostegno a progetti di bellezza artistica e di co-partnership con realtà istituzionali legati al mondo della cultura e dell’arte rientrano nella nostra missione aziendale. Tra essi vorrei ricordare soprattutto il legame con la Fondazione Palazzo Te a Mantova nel nome di Giulio Romano, il grande intellettuale del Rinascimento italiano, autore sia del progetto di Palazzo Te che, con la sua Scuola, di Villa Della Torre. Insieme abbiamo perfino immaginato e realizzato un vino dove in etichetta appare la meravigliosa Volta della Camera dei Giganti presente a Palazzo Te, suggello di amicizia e di rapporti profondi, culturali, artistici e turistici fra Verona e Mantova. Inoltre sono diversi anni che siamo partner di Guggenheim Intrapresae, dove concretamente sosteniamo le attività della Peggy Guggenheim Collection, famosa in tutto il mondo e riferimento dell’arte moderna e contemporanea. In più, da dieci anni il Premio Allegrini “L’arte di mostrare l’arte” (nel 2022 assegnato alle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo) è uno dei riconoscimenti più ambiti fra gli ideatori e organizzatori di mostre in Italia e all’estero, capaci di parlare al cuore e alla mente dei visitatori e di valorizzare la didattica espositiva.
Con il caro energia e gli scenari geopolitici in cambiamento, l’azienda di famiglia è alle prese con nuove difficoltà? Come le state affrontando? Tutto si sta evolvendo. La tragedia della guerra, in particolare, impone anche alle aziende riflessioni e atteggiamenti privi di dogmatismo. Credo che serva accrescere la disponibilità verso il cambiamento e che sempre di più debbono trovare in azienda posto, ruolo ed importanza pratiche legate alla sensibilità verso i valori etici e attente alla solidarietà; inoltre, non è un luogo comune, in ogni settore ed anche nel nostro occorre accelerare ogni passaggio di filosofia produttiva teso alla sostenibilità e al rispetto dei valori ambientali.
Articolo pubblicato il 13 marzo da L’Arena