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Chipperfield a casa Benetton Inaugurato palazzo Ancilotto

26.02.2024

La bellezza condivisa. Come il titolo della serie di video che ne ha accompagnato il restauro, “Shared beauty”, ora la magnificenza di Palazzo Ancilotto è aperta davvero. Come dev’essere lavorare tra affreschi cinquecenteschi, tele di Canaletto e altre opere d’arte straordinarie, in un palazzo riportato in vita da un archistar di fama mondiale? È stata un’inaugurazione ufficiale, quella offerta ieri alle istituzioni locali trevigiane e ai partner finanziari di 21 Invest, della quale è la casa: la società di Alessandro Benetton ha acquistato il palazzo in centro a Treviso dal Collegio vescovile Pio X nel 2016 e ne ha affidato la rinascita a sir David Chipperfield. Un lavoro straordinario, capace di banalizzare qualsiasi aggettivo, completato qualche mese fa e svelato ieri. Bello, utile, condiviso. Probabilmente anche in quest’ordine. Per la famiglia Benetton è una linea guida, un mecenatismo urbano che Luciano prima e Alessandro poi hanno sempre interiorizzato («Ci sono qui oggi i miei cugini, i miei fratelli — ha detto ieri Alessandro—c’è mia zia, insieme a mio padre, che sono stati per la nostra generazione un esempio, un riferimento che noi vogliamo continuare ad avere in termini di questo tipo di relazione con la città e il territorio»). Da ex studente lì, è stato proprio per aiutare il suo ex collegio che il presidente di 21 Invest ha deciso di intervenire, rilevando Palazzo Ancilotto dal Pio X che aveva bisogno di fondi per scongiurare il rischio di dover chiudere l’attività didattica. Anche il vescovo di Treviso, monsignor Michele Tomasi, ha ringraziato: «Il bene va fatto bene, e messo a disposizione di tutti. Con l’intervento di Alessandro Benetton c’è stata la possibilità di garantire un futuro alla scuola, che fa del bene ai ragazzi e al territorio, e di dare un futuro anche al palazzo, cosa che il collegio non avrebbe potuto fare». Costruito attorno al 1520 dalla famiglia Priuli, patrizi veneziani, poi acquistato dai Falier nel ‘700, mecenati di Antonio Canova. Potevo certo scegliere una soluzione più semplice, funzionale e meno curiosa, ha detto Alessandro, per la nuova sede di 21 Invest, ma… E i puntini di sospensione portano qui, molliche di Pollicino fino a questa Grande Bellezza. Quattro piani, i primi due dei quali rimessi a nuovo in maniera filologica, conservando gli affreschi su pareti e soffitti, restaurando persino le antiche porte interne in legno e vetro. Poi su, secondo e terzo piano, quelli che diventano vera sede operativa per 21 Invest, dove si vede meglio la mano di Chipperfield, lì dove ha potuto osare con meno vincoli, aprendo alla luce, curando anche gli arredi.

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