Articolo pubblicato nella rivista n.3/2023 di Civiltà del Lavoro
Il concetto di sostenibilità, su cui c’è un consenso ormai generalizzato, impone che le strategie di sviluppo debbano tenere conto delle possibili conseguenze per le generazioni future e per la distribuzione del benessere delle generazioni presenti, anche considerando i pericoli insiti nell’irreversibilità dei percorsi che forti investimenti iniziali possono generare. Questa esigenza è diventata sempre più evidente di fronte a un’economia sempre più globalizzata e finanziarizzata, con dimensioni sempre più grandi e obiettivi sempre più a corto raggio che sta conducendo all’impoverimento culturale ed economico di intere classi sociali e di interi territori.
La finanza sostenibile rappresenta oggi, e lo sarà sempre di più, la cornice concettuale per definire metodi di misurazione della crescita degli ecosistemi, secondo principi di etica e sostenibilità. Una delle missioni della Fondazione Cotec Europa è quella di mettere al centro progetti condivisi di filiera, basati su tecnologie innovative, diversificate e integrate, in grado di creare valore aggiunto e di abbattere l’impatto ambientale.
È necessario lavorare in sinergia per creare ecosistemi capaci di creare un modello di rigenerazione dei territori che passi attraverso la costruzione di infrastrutture di finanza sostenibile, ipotizzando un nuovo rapporto tra scienza, tecnologia e società. Questi sono stati i temi affrontati durante Il XVI Simposio Cotec Europa, il Summit europeo delle tre Fondazioni Cotec di Italia, Portogallo e Spagna che si è tenuto al Teatro Massimo di Palermo il 27 giugno 2023. L’evento è stato organizzato da COTEC Italia, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Re di Spagna, Felipe VI e il Presidente della Repubblica portoghese, Marcelo Rebelo de Sousa. All’incontro hanno partecipato i partners delle organizzazioni COTEC di Italia, Spagna e Portogallo, i rappresentanti delle Nazioni Unite, delle istituzioni europee e nazionali ed esperti di finanza sostenibile.
“Il tema di questa edizione – ha sottolineato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – ci invita a riflettere sul potere trasformativo dell’innovazione in tutti i settori, anche in quello della finanza, e circa il ruolo di quest’ultima nel mobilitare risorse per obiettivi di inclusione e crescita. Basti pensare alle trasformazioni gemelle, digitale e verde, poc’anzi citate, e al significato che esse assumono per una responsabile gestione dell’avvenire del pianeta e per un modello di sviluppo equo. Una governance adeguata è, naturalmente, strumento chiave per vincere le sfide globali con cui ci confrontiamo, per mete collettive di progresso. Si tratti dell’ambiente, della salute, dell’istruzione, della lotta alla povertà, della tutela dei diritti fondamentali, il combinato di tali sfide appare immane e certamente tale da richiedere non soltanto che vengano mobilitate risorse di matrice pubblica ma anche il coinvolgimento della società civile e degli attori che in essa agiscono.”
Il Simposio Cotec Europe 2023 sulla Finanza Sostenibile si è posto l’obiettivo di stimolare una riflessione su una possibile riconnessione tra economia e società, rilanciando la competitività attraverso un modello di open innovation applicato ai territori, alle loro esigenze, ai loro problemi, per puntare alla qualità diversificata e non alla quantità indifferenziata. Essere in grado di vivere bene nel limite naturale è la grande sfida del nostro secolo, soprattutto alla luce della crisi energetica, una sfida che richiede azioni immediate e che si potrà vincere solo attraverso un impegno congiunto consapevole e diffuso.
Occorre ripensare criticamente la cultura della produzione e della conservazione, superando quella egemone dello scarto, cercando di contrastare l’accelerazione che abbiamo impresso alla depauperizzazione del patrimonio naturale. I sistemi naturali sono sistemi aperti e sono capaci di adattarsi ai cambiamenti attraverso una lenta evoluzione. Tuttavia, in base alla termodinamica dei processi irreversibili non lineari, per cui Ilya Prigogine ha ricevuto il premio Nobel per la chimica, quando i cambiamenti sono troppo repentini e di elevata intensità possono comportare il rapido passaggio da uno stato stazionario all’altro con effetti catastrofici. Per questa ragione, la Fondazione Cotec Europa promuove l’approccio circolare delle filiere integrate, interconnesse e interdisciplinari, dove la terra, la sua qualità e biodiversità e l’uso efficiente delle risorse, nel rispetto della dignità delle persone, diventino il centro di una rigenerazione culturale oltreché industriale, ambientale e sociale.
In questa cornice, la finanza sostenibile svolge un ruolo fondamentale. Non si tratta di un’utopia e l’Europa, grazie al lavoro pionieristico di tanti anni e a una cultura dei territori che ha origini lontane, potrebbe essere protagonista di questa fondamentale evoluzione, catalizzandone il cambiamento. Oggi l’Europa ha infatti in sé casi significativi di economia di sistema e può candidarsi a diventare un campione positivo di un nuovo modello di sviluppo sostenibile, partendo dal suo capitale “inagito” e attivandolo attraverso progetti di territorio capaci di garantire la sostenibilità economica, sociale e ambientale.
È evidente come la crisi sia una questione legata soprattutto al fattore tempo: il tempo necessario affinché i progetti di sistema già in essere diventino un progetto comune e diffuso. In questo scenario, la finanza sostenibile fornisce una piattaforma per l’innovazione che può guidare la transizione verso un futuro più sostenibile, spingendo le istituzioni finanziarie e le imprese a pensare in modo creativo e a sviluppare soluzioni innovative per risolvere i problemi ambientali e sociali. Promuovere l’investimento in settori emergenti come le energie rinnovabili, la mobilità sostenibile, l’efficienza energetica e le tecnologie verdi, offre opportunità di creare nuove imprese, prodotti e servizi capaci di trasformare le nostre economie, adottando nuovi modelli di business e nuove forme di finanziamento in conformità agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) e agli Accordi di Parigi.
Il conseguimento di tali obiettivi richiede un approccio olistico che contempli diverse azioni e strategie coordinate. Inoltre, va riconosciuta l’importanza della cooperazione regionale e internazionale tra paesi sviluppati e meno sviluppati. Oggi, l’Unione Europea sta focalizzando sempre di più la propria attenzione sulla macroregione Mediterranea e su altre aree strategicamente rilevanti, promuovendo la collaborazione e lo scambio di conoscenze e risorse per affrontare le sfide globali legate alla duplice transizione.
Quindi, la sostenibilità non riguarda soltanto l’adozione di nuovi valori, ma richiede anche un miglioramento dell’informazione dei cittadini europei sulle politiche dell’Unione Europea e un aumento della consapevolezza in merito alla necessità di affrontare i cambiamenti climatici. Nel contesto di tali considerazioni, si desidera evidenziare che il vertice Cotec Europa 2023 rappresenta un’opportunità unica per presentare le iniziative avviate nei rispettivi paesi, condividendo le migliori pratiche e stimolando il dibattito su come migliorare l’integrazione dei fondi europei e nazionali negli investimenti per la sostenibilità, promuovere forme innovative di finanziamento degli SDG, prevenire la possibilità di flussi finanziari differenziati ed incentivare l’innovazione sostenibile attraverso misure finanziarie, cooperazione internazionale e l’utilizzo di piattaforme di open Innovation. Perché le transizioni gemelle, quella digitale e quella verde, rappresentano una prospettiva concreta per sviluppare nuove applicazioni, attività economiche e posti di lavoro.
Oggi diventa di primaria importanza poter contare su manager e imprenditori, nonché su investitori, accademici e istituzioni, che comprendano fino in fondo il valore del capitale naturale e della stabilità sociale e lo includano nei loro piani industriali e di sviluppo. Inoltre, per la Fondazione Cotec il cambiamento deve essere prima di tutto culturale; quindi, l’aspetto formativo e le attività di disseminazione come quella del Simposio di Palermo, giocano un ruolo determinante.
Abbiamo bisogno di una formazione interdisciplinare e sistemica che superi il paradigma della competenza e della leadership individuale, abbracciando temi come l’etica e la finanza sostenibile per essere donne e uomini prima ancora che scienziati, imprenditori, ingegneri, per un’Europa più resiliente, responsabile ed equa. Altrimenti, come ci ricorda Bertolt Brecht nella Vita di Galileo, “se gli uomini di scienza […] si limitano ad accumulare sapere per sapere, la scienza può rimanere fiaccata per sempre, e ogni nuova macchina non sarà fonte che di nuovi triboli per l’uomo”.