Il tessuto industriale italiano e non solo, specialmente declinato nel mondo manifatturiero e nelle aziende “energivore”, sta osservando da tempo un consistente incremento dei costi operativi. Una dinamica che mette di fronte a nuove sfide, a cui serve rispondere con efficacia per garantire la salute dell’impresa. In primo luogo, è necessario salvaguardare lo slancio competitivo, la generazione di valore sul territorio (in particolare, i livelli di occupazione) e il focus in ricerca e formazione. Pilastri che acquistano concretezza se sostenuti da un supporto istituzionale strutturato e deciso, capace di potenziare le attuali misure al fine di mitigare l’impatto dell’aumento dei costi.
Il fenomeno interessa specialmente il costo dell’energia, risorsa con cui lavoriamo ogni giorno e di cui conosciamo il valore. Valvitalia, Gruppo multinazionale italiano di cui sono fondatore e presidente, è specializzata nella progettazione, produzione e distribuzione di valvole, attuatori, raccordi e sistemi gas per l’industria energetica, oltre che di soluzioni antincendio per i settori navale, ferroviario e infrastrutturale. Oggi il Gruppo opera in otto stabilimenti, di cui cinque in Italia e tre all’estero, e conta circa 800 dipendenti, di cui 650 in Italia.
Il costante rinnovo dei macchinari, l’utilizzo di tecnologie sempre più sulla frontiera dell’innovazione e l’efficientamento energetico sono alcune delle strategie che abbiamo messo in atto, oltre al potenziamento degli investimenti nella direzione della sostenibilità e dell’utilizzo di fonti rinnovabili.
Oltre ad una struttura specializzata in R&D, Valvitalia presenta cinque business unit tra cui Tecnoforge, fondata nel 1965 e oggi leader internazionale nella produzione di raccordi e flange. Per questa realtà, che è parte del Gruppo dal 2005, stiamo sperimentando la sospensione temporanea della produzione dalle ore 21 fino alle ore 6 della mattina seguente, concentrando la produzione su due turni diurni. La sede piacentina di Castel San Giovanni, che si estende per quasi 142mila metri quadrati di cui quasi 36mila coperti, è contraddistinta dal consumo di grandi quantità di energia: le linee di produzione presentano una serie di forni alimentati a gas metano che raggiungono temperature fino a 1.000 gradi celsius.
Questa misura ci consente di ottimizzare i costi senza incidere sulla qualità e la quantità dei prodotti, e di generare un sensibile risparmio in termini energetici e di CO2 emessa. Inoltre, abbiamo realizzato un nuovo layout delle vasche del trattamento di bonifica adiacenti ai forni al fine di ottimizzare il carico degli stessi. Gli stabilimenti di Castel San Giovanni presentano anche un impianto fotovoltaico in grado di sostenere oltre il 20% dei consumi energetici del plant, che sfiorano gli 1,7 milioni di kWh annui.
Il Gruppo provvede al costante monitoraggio delle attività produttive per mappare e conseguentemente ridurre la carbon footprint, al fine di incrementare ulteriormente il legame sostenibile con i territori di riferimento. Valvitalia ha definito una serie di programmi per potenziare la sensibilità ecologica dei suoi collaboratori, sensibilizzando sull’importanza dei principi Esg. Abbiamo abbandonato l’uso di plastica negli uffici e nel consumo di cibi e bevande, rimodulato l’utilizzo dell’illuminazione e disincentivato la stampa cartacea, contribuendo a generare una cultura aziendale più responsabile. Ad inizio 2025 verrà pubblicato il primo Report di Sostenibilità del Gruppo, a testimonianza dell’impegno di Valvitalia nel proseguire un percorso sempre più orientato all’ambiente e alle persone. Non solo nei comportamenti dei singoli e nel modo di fare impresa, ma anche nella struttura dell’offerta, definendo il migliore mix energetico a supporto di una transizione sicura ed efficace. Un esempio arriva dalla divisione Fire Fighting, che ha progettato e realizzato un sistema antincendio di tipo “Water Mist” che abbatte il consumo di acqua di circa il 60% e quello energetico del 40% a parità di prestazioni, ottimizzando i gruppi di pompaggio e la quantità di acciaio impiegato.
La crescita dei risultati di Valvitalia è sostenuta da un trend favorevole che sta caratterizzando tutti i settori in cui opera ed è favorita dall’eccellente lavoro diplomatico delle ambasciate italiane, che ci affiancano nei rapporti con i nostri clienti in 115 paesi. In forte accelerazione sono le applicazioni nei comparti green come l’idrogeno: abbiamo testato e lanciato nuovi prodotti idonei ad applicazioni 100% H2 per condizioni estreme, grazie anche alla collaborazione con il Politecnico di Milano. Centrali sono anche la Carbon Capture Utilisation and Storage (CCUS), in grado di far fronte alla concentrazione di CO2 di origine antropica in atmosfera, il settore idroelettrico e la limitazione delle fugitive emissions, per cui abbiamo progettato l’attuatore “Zero Emissioni”. Valvitalia è inoltre alla finestra per supportare lo sviluppo delle fonti di energia nucleare, e in particolare dei reattori modulari di piccole dimensioni, di cui la Commissione europea riconosce il potenziale contributo al raggiungimento degli obiettivi energetici e climatici del Green Deal.