Mille euro a ogni dipendente, per festeggiare insieme il titolo di Cavaliere del lavoro ricevuto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Battista Faraotti, fondatore e amministratore unico di Fainplast, ha voluto in questo modo ringraziare tutti i suoi 145 collaboratori per l’ambizioso riconoscimento: un grande risultato che Faraotti ha voluto condividere con tutta la sua squadra, come ha pure ribadito nella lettera inviata ai dipendenti: «Questo riconoscimento, che ha un enorme significato per me, lo condivido con tutti voi perché è il risultato ottenuto attraverso il lavoro, l’impegno, la passione, la professionalità e il sacrificio non solo miei ma anche vostri. Un grazie sincero e sentito a tutti voi per quanto avete fatto e state facendo per la nostra azienda e per il nostro Paese».
Un ringraziamento che si è sostanziato anche in un premio economico pari a mille euro. «Quella tra l’azienda Fainplast e i propri dipendenti – si legge in una nota dell’azienda – è da sempre una collaborazione fondata sulla stima e la fiducia reciproche, anche grazie all’attenzione particolare riservata ai lavoratori e al welfare aziendale, sinonimo per l’azienda ascolana di crescita personale e culturale di ogni singolo collaboratore, della sua famiglia e delle nuove generazioni».
A guidare il ramo aziendale cosiddetto ‘socially’, che implementa progetti sia di welfare sia rivolti alla promozione e all’inclusione sociale, c’è Roberta Faraotti, che insieme al fratello Daniele segue le orme del padre Battista che ha fondato l’azienda più di 25 anni fa. Anche per questi motivi, «consapevole che i risultati raggiunti sono il frutto dell’impegno, della professionalità e della dedizione da sempre messi in campo da tutti i suoi collaboratori, Fainplast ha voluto ringraziarli con un premio di 1.000 euro ciascuno».
La creatura imprenditoriale fondata da Battista Faraotti è cresciuta in modo esponenziale nel corso degli anni e oggi si tratta di una delle realtà più all’avanguardia nel settore delle materie plastiche. Un successo che, ha ribadito Faraotti, è da attribuire per gran parte «ai 145 dipendenti su cui l’azienda ha sempre puntato, in primis cercando di stabilire un dialogo proficuo con loro per aumentare la produttività, ma soprattutto per far sposare loro la filosofia e la mission aziendale, per farli sentire parte attiva e propositiva dell’azienda».