Fondazione Agnelli, presieduta dal Cavaliere del Lavoro John Elkann, e Fondazione Collegio Carlo Alberto, hanno accolto la numero uno della Bce Christine Lagarde per una lectio magistralis nell’ambito dei “Colloquia on science diplomacy” promossi dall’Accademia Nazionale dei Lincei.
Alla manifestazione, ospitata ieri al Teatro Carignano di Torino, sono intervenuti inoltre il presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Roberto Antonelli, il presidente di Fondazione Agnelli, John Elkann, il presidente del Collegio Carlo Alberto, Giorgio Barba Navaretti e il segretario generale del ministero degli Esteri, Ettore Francesco Sequi.
La presidente della Bce ha affrontato i nodi epocali della pandemia, ha lodato le parole «premonitrici» del suo predecessore Mario Draghi e centrato la propria lezione su una sana ossessione per il ruolo della comunicazione. «Non risolveremo le sfide che abbiamo di fronte – ha detto Lagarde – se non riusciremo a portare a bordo il pubblico». Per farlo, anche un’istituzione complicata come una banca centrale, deve saper dialogare in modo semplice, «ma non semplicistico». E la scienza, l’analisi, dunque il lavoro accademico, ha un compito fondamentale, per poter meritare la fiducia dei cittadini. «C’è una ragione se investiamo così tanto in ricerca», ha aggiunto Lagarde.
Elkann ha ricordato che «la Fondazione Agnelli condivide pienamente gli ideali di Madame Lagarde, il ruolo dell’istruzione dà a tutti i ragazzi e le ragazze più opportunità di un avanzamento sociale e culturale, stimola i cittadini, la crescita economica e l’innovazione. Questo è il cuore della sua missione. Negli ultimi anni i progetti della Fondazione Agnelli hanno proceduto nel rispetto dell’Agenda 2030 con l’obiettivo dell’accesso all’istruzione per tutti».