Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition, presieduta dal Cavaliere del Lavoro Guido Maria Barilla, ha presentato il Food Sustainability Index.
Secondo il rapporto, realizzato in collaborazione con The Economist Intelligence Unit adottando una metodologia in grado di rendere comparabili i dati a livello mondiale, ogni italiano genera circa 65 kg di rifiuti alimentari l’anno, 7 kg in più rispetto alla media europea.
Si tratta di dati significativi, ma che evidenziano una sensibile riduzione degli sprechi a fronte del diffondersi dell’adozione di alcune buone pratiche nella gestione del cibo a livello domestico. Sempre più italiani sono infatti consapevoli che lo spreco alimentare ha un costo sulla salute del pianeta e sono in molti coloro che iniziano ad adottare soluzioni per una gestione più responsabile.
Tra i dati analizzati emerge anche un’altra nota positiva: le perdite alimentari lungo la filiera di produzione, dalla fase post-raccolta fino alla trasformazione industriale, corrispondono al 2% del totale di cibo prodotto.
Mettendo, infine, a confronto i dati italiani con quelli europei presenti nel Food Sustainability Index, si scopre che il Belgio spreca 87 kg di cibo pro capite e, in contrapposizione, Cipro 36 kg. Per quanto riguarda le perdite lungo la filiera, la Finlandia con meno dell’1% di cibo perso risulta il Paese più virtuoso a fronte di una media europea di circa il 3%.