Ideata per celebrare nel 2017 alla Triennale di Milano il novantesimo anniversario del Gruppo Bracco, dopo il successo dell’edizione milanese, la mostra “The Beauty of Imaging” giunge a Napoli, presso la Città della Scienza, fino al 6 gennaio 2019.
Il percorso espositivo nasce dal connubio tra arte e scienza e intende esplorare la bellezza dall’interno del corpo umano, ripercorrendo la storia della diagnostica per immagini attraverso le sue tappe fondamentali.
La metafora della bellezza coglie sia il valore estetico delle rappresentazioni dell'”imaging” con i suoi colori fluo sovrapposti all’armonia del corpo umano, sia il suo valore sociale inteso come scienza che salva vite umane.
“L’obiettivo che ci siamo posti è far conoscere al grande pubblico una disciplina medica ancora poco nota, che però ha un’importanza straordinaria per la vita delle persone in tutto il mondo”, ha affermato il Cav. Lav. Diana Bracco, Presidente di Fondazione Bracco. “Per raggiungerlo abbiamo scelto di usare il linguaggio dell’arte e della divulgazione scientifica comprensibile anche ai più giovani”.
Grandi strutture antropomorfe dominano lo spazio espositivo e grandi schermi permettono di esplorare, con un taglio semplificato e divulgativo, la fisica, la chimica, la biologia, le applicazioni e le implicazioni di Raggi X / TAC, Risonanza Magnetica, Ultrasuoni, Medicina nucleare.
“La timeline della mostra – aggiunge Diana Bracco – ci riporta indietro nel tempo per restituire l’evoluzione della diagnostica: dal primo trattato sul magnetismo di William Gilbert De Magnete, alle anticipazioni degli esperimenti di Roentgen ad opera di Goodspeed e Jennings, fino alla celebre scoperta nel 1895 dei Raggi X avvenuta, come molte delle grandi rivoluzioni scientifiche, per un caso fortunato. In questa vicenda appassionante ci sono anche delle vere eroine come Marie Curie, straordinaria figura di donna e scienziata che mi ha sempre affascinato, e i cui studi sono stati determinanti per l’avvio della medicina nucleare”.
Al centro dell’esposizione anche il tema dei “big data” che nella diagnostica per immagini testimoniano l’impatto sociale dell’“imaging” sulla vita dell’intero pianeta.
E ancora. Dal cuore dell’“imaging” e delle tecnologie a esso correlate, come i mezzi di contrasto, si passa a “Vedere l’Invisibile”: una narrazione per immagini, con musica e voce narrante, combinata ad un effetto olografico, che racconta come il viaggio nel corpo umano sia soprattutto un grande viaggio di cultura e conoscenza.
Nell’ambito della manifestazione, martedì 20 novembre alla Città della Scienza di Napoli, la Fondazione Bracco promuove il convegno “Art from inside: la diagnostica per immagini applicata al patrimonio culturale”, diretto ad illustrare come il contributo della scienza permetta di raggiungere importanti evidenze nell’attribuzione dell’opera, nella tecnica e nel processo creativo dell’artista e nella datazione di un manufatto.
Verranno raccontati casi concreti, come la storia delle enigmatiche Dame ritratte dai fratelli Pollaiolo, i segreti delle opere di Caravaggio o gli antichi misteri del “Violino Piccolo“ Storioni del 1793.
Al convegno interverranno Gaetano Daniele, Assessore Cultura e Turismo, Comune di Napoli, Antonio Marchiello, Assessore Attività produttive e Ricerca scientifica, Regione Campania e Vito Grassi, Presidente Unione Industriali Napoli e di Confindustria Campania; Roberto Montanari, Direttore del Centro Scienza Nuova dell’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, che porterà l’attenzione sul rapporto tra uomo e tecnologia, nonché sui temi della visualizzazione delle informazioni e del loro rapporto con il patrimonio storico-artistico; Rossella Vodret, Storica dell’arte, già Soprintendente Speciale per il Polo Museale Romano, che racconterà quanto emerso nel corso degli studi diagnostici propedeutici alla mostra “Dentro Caravaggio” di cui Fondazione Bracco era partner; Marco Malagodi dell’Università di Pavia, Responsabile del Laboratorio Arvedi dislocato all’interno del Museo del Violino di Cremona, che illustrerà come un violino “piccolo” del 1793 possa diventare il baricentro di un sistema di diagnostica, nonché di ricerca nazionale e internazionale; Annalisa Zanni, Direttrice del Museo Poldi Pezzoli di Milano, che svelerà i segreti delle quattro Dame e dei molti capolavori usciti dalle botteghe dei fratelli Pollaiolo e Anna Imponente, Direttrice del Polo Museale della Campania, che focalizzerà il proprio intervento sulle numerose attività diagnostiche svolte dalle istituzioni culturali del territorio.
“Sia come Azienda, sia come Fondazione, da sempre abbiamo dato vita a progetti in cui il connubio arte e scienza è stato la nostra stella polare” – afferma Diana Bracco – “Siamo convinti infatti dell’importanza per l’analisi e la cura del patrimonio culturale dell’imaging diagnostico, un settore di medicina avanzata in cui siamo leader globali. Per noi l’arte e la scienza sono due facce dello stesso amore per il sapere e per il bello che da sempre accende il desiderio degli uomini”.