Il Cavaliere del Lavoro Alberto Masotti, già presidente del gruppo La Perla e fondatore della Fondazione Fashion Research Italy, lo aveva promesso: la digitalizzazione e la sostenibilità sarebbero state le parole chiave per far ripartire il settore della moda. E ora ci siamo. In via del Fonditore, dove un tempo si trovava la sede storica del marchio di intimo e oggi sorge un polo didattico ed espositivo, è nato il «Punto Sostenibilità», archivio di 1.500 pezzi donati da 100 aziende tessili e realizzati nel rispetto dell’ambiente.
Nell’archivio, accanto alla tradizionale lana riciclata, vi sono la seta rigenerata, tessuti realizzati con filati di giacenza, composizioni con fibre miste rigenerate e ancora jersey in poliestere biodegradabile, bottoni e zip di alluminio riciclato.
«Sono passati molti anni da quando ho letto i primi report sull’inquinamento prodotto dall’industria della moda – spiega Masotti – ma ricordo ancora lo sconcerto che provai. Il settore che tanto amavo era la seconda attività più inquinante del mondo e ancora oggi la strada verso l’evoluzione green è lunga. Mi consola che le nuove generazioni siano più attente a questi temi: la mia speranza è che la fondazione possa essere un punto di riferimento per i nuovi designer e le imprese, consapevoli della necessità di convertirsi ad una produzione che tuteli l’equilibrio ambientale».
In occasione del lancio di progetto Fondazione Fashion Research Italy ospita dal 2 dicembre al 30 gennaio 2022 la prima italiana della mostra «La gentilezza della carta. La sostenibilità è bellezza» di Caterina Crepax, 18 abiti-scultura in carta prodotta con il 100 % di fibre riciclate dalla cartiera Cordenons.