L’Istituto italiano di tecnologia ha inaugurato ieri il Cris (Center for Robotics and Intelligent Systems – anche con il supporto della Camera di commercio di Genova) nel quale l’istituto diretto da Giorgio Metta mira a concentrare l’attività legata alla robotica. Nei suoi spazi si sviluppano e perfezionano i brevetti che hanno reso famoso l’Iit, dai robot umanoidi iCub, Rl e Alterego, (futuri assistenti nei musei, in ambienti sanitari, in contesti lavorativi o in luoghi colpiti da calamità: allo studio la versione volante, pensata per lavorare in contesti di emergenza come gli incendi), all’esoscheletro Stream utilizzato dai manutentori delle ferrovie, passando per la nuova piattaforma robotica Concert per supportare le persone in lavori nell’edilizia, fino al robot industriale collaborativo Moca per le future linee di produzione manifatturiera, senza dimenticare il quadrupede HyQ: allo studio c’è una versione pensata per le ispezioni di sicurezza nelle infrastrutture portuali.
Nel centro lavorano 250 scienziati, e in termini di produzione la struttura di San Quirico rappresenta 1’80% della produzione robotica Iit. Ma non finisce qui. Metta infatti rivela che è vicino un accordo con l’Agenzia spaziale italiana (Asi), per sviluppare progetti di robotica all’interno di un Centro congiunto per la Ricerca industriale, che sarà insediato nelle aree del Bic, l’incubatore di imprese controllato dalla finanziaria regionale Filse, sempre in Valpolcevera ma nella zona di Campi. Nei fatti, le aree servirebbero per sviluppare progetti industriali che richiedono grande spazio. «Con l’Asi abbiamo già un progetto – dice Metta – e se riuscissimo a portarlo a Genova, sarebbe la ciliegina sulla torta». «La Valpolcevera è ormai una robo-valley – commenta il presidente dell’Iit, Gabriele Galateri di Genola -.
Non solo per la futura nascita di questo Center for Joint Industrial Research e la presenza dell’Iit, ma anche per le tante realtà che qui stanno sviluppano questo settore, come Danieli, Leonardo e Ansaldo». Giusto ieri Thales Alenia Space (partecipata al 33% da Leonardo) ha vinto un contratto da 235 milioni per la costruzione di un robot che ripara i satelliti. E il braccio meccanico, sarà proprio dell’Iit. Nel 2022 la robotica dell’istituto ha ottenuto 35 brevetti; ha 10 laboratori congiunti e otto start-up attive. Sono impegnate complessivamente oltre 400 persone su 14 diversi campi di ricerca.
Articolo pubblicato il 16 maggio 2023 da “Il Secolo XIX”