La stabilità politica rappresenta, per imprenditori e managers, un elemento fondamentale del sistema in cui si trovano ad operare. Alla vigilia delle elezioni il quadro generale offerto dal Paese è caratterizzato invece da segnali di grande confusione, accentuati dalla presenza di una legge elettorale che certamente non aiuta a fare chiarezza e dalle contraddizioni che emergono dai sondaggi ampiamente diffusi dagli organi di informazione.
Idee poco chiare, sulle quali, come ha spiegato il presidente del Gruppo Centrale dei Cavalieri del Lavoro, Vittorio Di Paola nella prima riunione del 2018, svoltasi l’8 febbraio a Roma, sono state chieste interpretazioni e riferimenti a Giovanni Floris, nella sua veste di giornalista e conduttore di trasmissioni televisive di successo.
Risposte non facili perché l’analisi, ha detto Floris, non può prescindere, ma anzi è influenzata, da un clima nel paese permeato da un lato da emozionabilità e dall’altro da una considerevole dose di pragmaticità.
Per molti l’impressione predominante è che la legislatura che si chiude, è quella nella quale Matteo Renzi ha fallito. Votare PD significa dunque dare una nuova opportunità a chi in realtà è stato sconfitto in primo luogo da un disastroso risultato referendario. E in tale contesto finisce con il risultare centrale la crisi, per cui Renzi cerca di richiamarsi alla sua vecchia immagine di capo di un partito, attraverso la quale però non è più riconoscibile. Nell’ipotesi poi che il PD dovesse attestarsi tra il 22 ed il 23 per cento, si troverebbe a gestire una brutta crisi, per cui lo stesso Renzi potrebbe essere persino tentato di liberarsi del partito che ha perso, tentando una strada personale alla Macron.
Per quanto riguarda i Cinque Stelle, Floris ha osservato che essi sono percepiti come una novità, che si muove in un elettorato molto emotivo. In ogni caso gli uomini di Grillo dovranno forzatamente allearsi con qualcuno. Dal canto suo il centro destra, con Berlusconi, Lega e Fratelli d’Italia, punta e spera di prendersi l’eredità di Renzi.
Con un quadro politico così cangiante e instabile, la sfida presenta un esito molto incerto, per cui l’ipotesi più plausibile potrebbe essere quella di un confronto senza vincitori e dal quale potrebbe scaturire un “governo del presidente” che consenta al Paese di tirare avanti sino al prossimo appuntamento elettorale.
Il quadro tratteggiato da Floris ha richiamato una serie di valutazioni da parte dei presenti. Per il Cavaliere del Lavoro Rainer Masera il confronto tra la figura del presidente francese Macron e quella di Matteo Renzi non è compatibile poiché lo stesso Macron, sostenuto dai poteri forti francesi, risulta una personalità vincente al contrario di Renzi che, reduce da una pesante sconfitta, allo stato non lo appare.
Salvini e i Cinque Stelle tentano invece di cavalcare un malessere che pervade un elettorato molto amareggiato e molto imprevedibile.
Per Luigi Abete il clima del paese è in prevalenza influenzato da fattori congiunturali che non tengono conto almeno per il momento, del fatto importante che vede Renzi sconfitto a livello personale, mentre al contrario le sue politiche non hanno perso. E questo avrà un riscontro importante al momento del voto. Bisognerà peraltro anche tener conto del risultato degli altri partiti della coalizione tra cui quello della Bonino pare in sensibile crescita. Ciò nonostante l’analisi globale sulla competizione elettorale fatta da Floris appare corretta e nessun partito avrà la forza di affermarsi. Ci vorranno uno o due anni di governi tecnici o di emergenza, dopo i quali si terranno le elezioni vere, con o senza Renzi.
Altre interessanti osservazioni sono state avanzate dai Cavalieri del Lavoro Aurelio De Laurentiis, Fulvio Conti, Luigi Fiore, Giuliano Berretta e Federico Grazioli, che hanno posto interrogativi sul tema dei non votanti, sulle difficoltà introdotte dalla nuova legge elettorale e sugli effetti che potrebbero scaturire qualora il paese, pur senza un Governo stabile, fosse in grado di andare avanti, dandosi comunque buone leggi ed una burocrazia efficiente, come ad esempio accaduto in Spagna.
Lo studente Vito Cormaci, che frequenta la facoltà di medicina all’Università di Roma ed è ospite del Collegio dei Cavalieri del Lavoro “Lamaro Pozzani” si è reso interprete dello stato d’animo dei giovani, richiamando l’attenzione sul fatto che, al di là del sentimento di frustrazione che spesso pervade le nuove generazioni, è importante che comunque ciascuno porti il proprio contributo basato e ispirato dalle materie in cui è più competente e preparato.