“Coltivavo erba medica e frumento per l’alimentazione del bestiame da latte e in parte da carne che allevavo allora, ma il mio desiderio era sempre stato quello di produrre vino”. Desiderio che 15 anni fa il Cavaliere Paolo Pizzarotti traduce in una realtà ora pluripremiata. Tre bicchieri assegnati dal Gambero Rosso al Callas, una Malvasia di Candia aromatica al 100%, e a Monte delle Vigne rosso, una Barbera e Bonarda. Risultati entusiasmanti ispirati dall’amore per “un’arte nobile e antica” che Pizzarotti ha celebrato in occasione dell’appuntamento con i “Cavalieri del Vino” ospitato nella cantina di Monte delle Vigne a Ozzano Taro lo scorso 26 ottobre. Con lui il gotha dei produttori italiani, i Cavalieri Bruno Ceretto, Sandro Boscaini, Vittorio Frescobaldi, Gino Lunelli, Paolo Panerai, Gian Annibale Rossi, Francesco Tornatore.
La cantina del Cavaliere Pizzarotti prende il nome dalla collina più alta di Ozzano, dove si coltivano vigne fin dal medioevo. “Questo è un territorio dalla grande tradizione vinicola. I soldati napoleonici – ricorda l’imprenditore – portavano in Francia le bottiglie della malvasia che cresceva su queste colline”. È anche per rispetto a una vocazione territoriale così radicata che nel 2004 Pizzarotti trasforma una collina di soli prati in terra da vino. Acquisisce l’azienda Monte delle Vigne e ne fa un progetto d’avanguardia a coltivazione biologica.
Come da tradizione, ciascun Cavaliere ha presentato un campione della sua produzione. A rappresentare il padrone di casa il Callas 2017, che come tutti i suoi bianchi nasce da filari a est. Nei sessanta ettari di vigneti, Monte delle Vigne coltiva infatti nei filari esposti a est, i bianchi (Malvasia, Sauvignon e Chardonnay), mentre a ovest ci sono le uve rosse (Lambrusco, Barbera, Bonarda, Merlot, Croatina e una piccola parte di Cabernet Franc). Tutte le uve sono raccolte a mano. Altre eccellenze in degustazione: il Riserva Costasera 2013 di Sandro Boscaini, L’eterno 2015 di Paolo Panerai, il Lupicaia 2015 di Gian Annibale Rossi, il Ripe al convento 2013 di Vittorio Frescobaldi, il Ferrari Maximum Blanc de Blanc di Gino Lunelli, il Trimarchisa 2016 di Francesco Tornatore e il Barolo Brunate 2015 di Bruno Ceretto.