Le rocce granitiche del Monte Bianco, il Vento gelido innevato sul volto e i fiocchi che avvolgono impalpabili. Come lo chiffon. Ritratto sul campo di un set fotografico, ma anche i tratti distintivi di Alberta Ferretti. Stilista dal successo mondiale, consacrata come «regina dello chiffon»: lo plasma e trasforma. Ne fa creazioni da sogno. Aerea nella creatività, altrettanto granitica, la montagna, come donna e imprenditrice. «Sognare? Finché potrò continuerò a farlo. Guardando sempre avanti. Mettendomi in gioco come ho fatto sin dal mio primo giorno. Creando abiti capaci di far vivere il sogno», rivela la stilista. Consapevole però dell’oggi e dei cambiamenti.
Del loro impatto su società e ambiente. «Necessario l’impegno di tutti nello scegliere stili di vita e professionale proiettati al raggiungimento di un equilibrio, tra imprenditoria, etica e salute. E la moda in questo ha un ruolo importante». Immediato quindi l’entusiasmo della stilista nel lanciare e sostenere Save the Glacier, progetto di responsabilità sociale e ambientale, frutto della volontà comune del marchio e di Skyway Monte Bianco di salvaguardare i ghiacciai della catena. Skyway Monte Bianco è un’avveniristica struttura polifunzionale a Courmayeur, in grado di toccare con la sua funivia le vette del Bianco, arrivando sino a 3466 metri, nel contempo prezioso osservatorio per monitorare lo scioglimento dei ghiacciai e il movimento delle rocce legato ai costanti cambiamenti climatici. II nome del progetto, Save the Glacier, è anche invito a un impegno sul campo. Come spiega la scritta realizzata a jacquard su un maglione unisex in cashmere riciclato in bianco e nero in edizione limitata, see now, buy now disponibile tra qualche giorno nelle boutique Alberta Ferretti e sull’ecommerce; parte del ricavato devoluto per le operazioni di pulizia dei ghiacciai del Bianco, le cui nevi ancora resistono.
I pull-manifesto è una scelta legata al mondo creativo di Alberta Ferretti: un vero fenomeno fu la sua collezione Rainbow Week, pull colorati con i giorni della settimana. «Indossare un pull Save the Glacier significa vivere sulla propria pelle una scelta a favore dell’ambiente. Come lo erano, ma in altro modo, i maglioni Rainbow, invito a vivere ogni giorno in modo positivo». II tema dell’eco-sostenibilità non è certo nuovo per la stilista romagnola: del 2010 l’annuncio della collaborazione con l’attrice Emma Watson per una capsule eco-friendly. «L’impegno nella scelta dei nostri tessuti, compreso lo chiffon (precisa sorridendo Ferretti ndr), punta a materiali sostenibili. Il riciclo? Creazioni come le mie non possono essere scucite e riassemblate. Invece penso a uno stile che duri: abiti che siano interpreti della personalità di donne sicure e che in quell’abito si riconoscano sempre. Parte integrante del loro guardaroba». Un’individualità di stile, o meglio di stili che ha fatto dell’intero Gruppo Aeffe un riferimento internazionale per il made in Italy. Sede e stabilimento a San Giovanni in Marignano (Rimini), un’area di 52mila metri quadrati, dove lavora parte dei i400 dipendenti che Aeffe ha nel mondo.
Il gruppo in costante evoluzione, di cui la stilista è vicepresidente e il fratello Massimo è presidente esecutivo, produce e distribuisce i marchi di proprietà Alberta Ferretti, Philosophy di Lorenzo Serafini, Moschino, Pollini e in licenza l’intimo Chiara Ferragni. Successo legato a scelte di stile e strategiche precise. «La nostra è un’azienda fortemente radicata nel territorio. lo e mia sorella viviamo qui — dichiara Massimo Ferretti —. Qualità dei prodotti, autenticità del messaggio e servizio, oltre a coraggio negli investimenti e creatività a ogni livello, sono la formula vincente».
Articolo pubblicato il 12 gennaio dal Corriere della Sera