Esplorare lo spazio, portando nuovamente l’uomo (e stavolta anche donne) sulla Luna per poi puntare a raggiungere Marte. Sono tra i progetti più suggestivi e innovativi ai quali stanno lavorando, ovviamente all’interno di team di aziende internazionali, Leonardo e le sue controllate, in collaborazione con altri grandi player. È il caso della partecipazione industriale in Avio e della partnership strategica tra il gruppo guidato da Alessandro Profumo e Thales. Con la controllata Telespazio, Leonardo offre servizi di telecomunicazioni, navigazione, osservazione della Terra e geoinformazione e supporta le operazioni di lancio e messa in orbita di satelliti.
Con la joint venture Thales Alenia Space (in cui Thales detiene 1167% e l’azienda di piazza Monte Grappa il 33%), vengono progettate e prodotte infrastrutture orbitanti, satelliti, cover, sensori radar e sottosistemi. Si tratta di tecnologie che vengono utilizzate, ad esempio, nella missione Artemis, lanciata a novembre, con l’obiettivo di creare una base umana permanente sul nostro satellite, da usare come tappa per il viaggio su Marte. Thales Alenia Space, da parte sua, contribuisce in maniera sostanziale alla realizzatone del Lunar orbital platform-Gateway, la stazione spaziale in orbita dslunare, uno dei pilastri del programma Artemis. E sta sviluppando il modulo pressurizzato per Halo (Habitation and logistics outpost), uno dei primi due elementi a costituire il gateway lunare, che sarà lanciato entro fine 2023. Ma in pista c’è anche Moonlight, l’iniziativa dell’Agenzia spalale europea (Esa) perla creazione di servizi lunari di comunicazione e navigazione che prevede un ruolo importante perle aziende italiane. Obiettivo del progetto è supportare le missioni commerciali e istituzionali che esploreranno il satellite terrestre e favorire, nel tempo, lo sviluppo di unaLunareconomy.
All’interno del progetto, peraltro, Telespazio guida un consorzio composto da operatorisatellitari, aziende manifatturiere (tra cui Thales Alenia Space), Pini e start-up, nonché università e centri di ricerca, quail See Lab Sda Bocconi e Politecnico di Milano. Mettendo da parte la Luna e Marte, l’alta tecnologia di Leonardo è presente nelle missioni spaziali internazionali più importanti dell’Esa (come si è visto) ma anche dall’Asi (Agenzia spaziale italiana) e della Nasa. In Italia, Leonardo e le sue partecipate occupano circa i170% del totale degli addetti del settore spaziale ed è in costante e continuativo rapporto con le oltre 28o aziende che operano nel mercato nazionale, la maggior parte delle quali sono Pmi. Il gruppo, inoltre, attende ulteriori sviluppi positivi per il settore dell’aerospazio dopo la riunione, avvenuta a fine novembre a Parigi, del Consiglio ministeriale dell’Esa. In quell’occasione è arrivato l’annuncio di un finanziamento di 16,9 miliardi di euro per il settore.
«Accogliamo con estremo favore – afferma Luigi Pasquali, coordinatore della attività spaziali di Leonardo e addiTelespazio – gli ottimi risultati della conferenza ministeriale dell’Esa, nel corso della quale gli stati membri hanno ribadito ancora una voltal’importanzadello spazio pergarantire crescita, sviluppo e un futuro più sicuro e sostenibile». Una convinzione che trova ampio riscontro nei numeri che, per la terza volta consecutiva, vedono aumentare il bilancio dell’Esa da 14,5 miliardi di euro a quasi 17. E l’Italia dà un significativo incremento al suo contributo, tanto in termini percentuali, dal 15,7% al18,2%, quanto invalore assoluto, con un investimento di oltre 3 miliardi, poco inferiore a quelli tedesco e francese. In particolare, sono da evidenziare la sottoscrizione, con un importante ruolo dell’Italia, del programma Moonlight per le telecomunicazioni e la navigazione sulla Luna, e il sostegno dato alla missione ExoMars (per l’esplorazione di Marte, ndr), icui ambizioni obiettivi sono stati confermati nonostante le difficoltà dettate dalle contingenze geopolitiche (cioè i rapporti tra Ue e Russia, ndr)». A fronte di tutto questo, si affaccia anche il tema della sostenibilità: «Dalla futura base sul suolo lunare a Marte – sottolinea Massimo Comparini, ad di Thales Alenia Space Italia – la nostra azienda, con tutta l’industria spaziale italiana, punta sulla sostenibilità, requisito cruciale per il futuro dell’esplorazione e naturalmente del nostro pianeta Terra La capacità di costruire una base lunare, di lavorare sul pianeta, e da lì, di guardare anche a mete più distanti come Marte, dipendono proprio da una visione che mette al centro dei programmi di sviluppo il concetto di sostenibilità, declinato come capacità di sfruttare al meglio le risorse in-situ e di costruire infrastrutture non necessariamente portando tutto da Terra».
Articolo pubblicato il 6 dicembre da Il Sole 24 Ore Rapporti