Rivolgo un cordiale saluto ai rappresentanti delle Istituzioni e a tutti i partecipanti al convegno della Federazione dei Cavalieri del Lavoro.
Dopo un lungo periodo di crisi siamo oggi in una delicata fase di cambiamento. Segnali di segno positivo indicano che anche in Italia si presenta la ripresa. Dobbiamo cogliere questo momento favorevole per portare il Paese su un sentiero di crescita virtuoso e più sostenuto, cruciale per “far rinascere l’impresa”, per creare occupazione, per offrire nuove opportunità, soprattutto ai giovani.
Il nostro Paese conta su un patrimonio importante: siamo al secondo posto per attività manifatturiera in Europa. Nonostante il prezzo pesante negli ultimi anni, abbiamo imprese capaci di affermarsi e competere sui mercati internazionali, e centri di eccellenza nella ricerca.
Il ritorno alla crescita richiede uno sforzo in termini di innovazione e investimenti, per adeguarsi alle nuove tecnologie, valorizzare le capacità delle persone, sostenere la competizione. In una parola arricchire il capitale sociale del Paese, attraverso una costante collaborazione tra pubblica amministrazione e settore privato, in uno sforzo comune per la competitività del Paese.
Occorre favorire strumenti per finanziare nuove idee, start up, venture capital e investimenti. E’ importante agire a livello europeo, affinché vengano utilizzati i margini di flessibilità per gli investimenti e il Piano Juncker possa dare presto i primi contributi al rilancio di infrastrutture, innovazione e pmi.
Le Istituzioni e la società civile devono proseguire le azioni per migliorare il contesto per fare impresa, semplificare le regole, rendere la pubblica amministrazione più efficiente, tagliare la spesa improduttiva e liberare risorse per investire in istruzione, ricerca e infrastrutture, promuovere la cultura della legalità e del merito.
Sono certo che – in questo percorso – non mancherà l’apporto rilevante dei Cavalieri del Lavoro, capaci di partecipare con intraprendenza e responsabilità alle impegnative sfide che ci attendono.
Sergio Mattarella