I rifiuti urbani che finiscono nei termovalorizzatori possono essere vere e proprie miniere dalle quali estrarre grandi quantità di metalli da reimmettere nel ciclo produttivo e dall’elevato valore commerciale. Lo dimostrano le circa 10.000 tonnellate di ferro, le 3.800 di alluminio, le 800 di rame e i 1.500 kg di argento che si possono recuperare ogni anno da 100.000 tonnellate di ceneri secche prodotte dal termovalorizzatore di Kezo a Hinwil, nel cantone svizzero di Zurigo. Questo risultato già notevole di per sé, lo diventa ancora di più quando si scopre che è frutto di una tecnologia italiana sviluppata dal gruppo industriale salernitano Magaldi.