È un anno da incorniciare, il 2022. Vendite in crescita e redditività da record segnano la sorte delle principali imprese marchigiane. Un risultato inatteso, che non spezza il rinascimento definito dal rimbalzo post-pandemia, e che si lascia cullare sull’onda lunga di un 2021 di ripresa ancor più intensa. I risultati emersi dalla classifica della Fondazione Aristide Merloni (presidente Francesco Merloni) continuano a smentire le previsioni più nere per l’uscita dalle paludi del Covid. Il livello di tenuta scorre nelle 500 righe ordinate dalla 37esima edizione della graduatoria. Viene rappresentata una resistenza tale – per arrivare al tempo presente – da permettere alle aziende di entrare, in questo 2023 in frenata, con la solidità necessaria per affrontare l’ennesimo guado.
La classifica Non sparigliano, confermano la scaletta. In tre restano salde al vertice: la prima è Ariston Group, seguita da Conad Adriatico e Tod’s, le uniche a superare il miliardo di euro di vendite. E della multinazionale fabrianese del comfort termico hi-tech la migliore prova in termini assoluti, con un più 391 milioni che corrisponde a un +19,7%. L’impresa di dettaglianti indipendenti, associati in cooperativa, ribadisce la seconda posizione conquistata l’anno prima. Un caso emblematico è poi la rinascita del gruppo fashion di Casette d’Ete, che è terzo: dal crollo delle vendite del 2016, al quale seguì un tentativo, fallito, di delisting, che avrebbe dovuto sottendere a una vendita, si giunge al cambio di rotta, nel 2021, quando la curva riprende quota e sfiora il miliardo. Quest’anno lo supera. È solo un ricordo il calzaturiero in difficoltà, con l’andamento negativo aggravato dalla crisi pandemica. Tutto un altro mood, un altro sentire.