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Incontro con Gianni Letta, un gradito “ritorno”

Un piacevole, gradito flash back nella memoria della Federazione dei Cavalieri del Lavoro e una pausa di riflessione sulla situazione attuale del Paese, e soprattutto sulla necessità di tornare a quei valori che consentano di ritrovare, con la stabilità, la possibilità di crescita e di sviluppo. Questa la sintesi dell’incontro del 6 ottobre scorso a Roma, promosso dal Gruppo Centrale, con Gianni Letta, accolto insieme alla consorte signora Maddalena, da una folta rappresentanza di Cavalieri del Lavoro.
Un benvenuto caloroso ad un grande abruzzese, come ha sottolineato il presidente Vittorio Di Paola nell’accogliere l’ospite. Un benvenuto che in realtà, ha precisato, meglio sarebbe stato definire un “bentornato”, perché il rapporto di Gianni Letta con i Cavalieri del Lavoro, risale agli anni Sessanta, quando giovanissimo giornalista, venne chiamato, dalla natia Avezzano, a ricoprire l’incarico di capo ufficio stampa della Federazione Nazionale e quindi di capo ufficio studi dell’Ente Palazzo della Civiltà del Lavoro. Un impegno che è proseguito anche quando, chiamato al Tempo dal fondatore, il senatore Renato Angiolillo, ha poi assunto crescenti responsabilità sino a diventare amministratore delegato e direttore del quotidiano di piazza Colonna.

foto Di Paola-Letta

E proprio a quel periodo Gianni Letta ha attribuito, nella sua commossa replica, una importanza straordinaria. Una esperienza formativa fondamentale a stretto contatto con uomini ispirati da una grande tensione morale come il presidente della Federazione, Enrico Pozzani, a cui si devono intuizioni come l’apertura alla politica sociale del lavoro, la creazione di quello che è oggi il Collegio Universitario dei Cavalieri del Lavoro Lamaro Pozzani, l’istituzione del premio Alfieri del Lavoro, e Furio Cicogna,  anch’egli grande imprenditore, mosso da alti principi spirituali e sociali. Rapporti che, ha ricordato Letta, hanno consentito di acquisire esperienza ma soprattutto di assorbire quegli antidoti che  hanno equilibrato la professione giornalistica e improntato le successive esperienze pubbliche.

E non a caso, ha sottolineato al riguardo il presidente Di Paola, nella sua recente esperienza istituzionale, Gianni Letta, il 26 maggio 2006 a Roma ha ricevuto una calorosa standing ovation dall’intera assemblea della Confindustria allorché, presente il ministro Pier Luigi Bersani, è stato definito “uomo delle istituzioni” con rare doti di mediazione e disponibilità, e soprattutto esempio della differenza tra il dire ed il fare.

Nel cedere la parola all’ospite, Vittorio Di Paola non ha mancato un richiamo ai tempi presenti, ed in particolare alla situazione economica che continua a registrare una crescita troppo lenta anche a fronte di Paesi vicini come la Spagna, con possibili  riflessi sulla stessa stabilità per i preoccupanti segnali di crescita dall’area dell’anti politica.
Il rischio di un declino progressivo e quasi inarrestabile è stato in effetti il primo punto sul quale Gianni Letta ha richiamato l’attenzione dei presenti, dopo aver ringraziato per l’accoglienza cordiale a calorosa a lui indirizzata. La situazione, ha detto, richiede massima responsabilità perché l’intero Paese non venga a trovarsi in una situazione analoga a quella in cui si dibatte oggi la Capitale. Il cambiamento evidente del modo di fare oggi politica, attraverso il quale si perviene  al massimo della responsabilità senza i filtri di una graduazione delle esperienze, può portare a conseguenze pesantemente negative. Letta ha quindi auspicato che spirito e valori che hanno portato l’Italia ai primi posti tra i Paesi più industrializzati del mondo ed alla crescita del benessere, vengano riscoperti. In questo percorso non facile, tutti devono tornare a  riscoprire e fare il proprio dovere, compresa la classe imprenditoriale nella quale si colgono invece oggi segnali preoccupanti di tentazione di resa. Gli imprenditori, di cui i Cavalieri del Lavoro rappresentano la punta avanzata e più prestigiosa,  ha concluso l’ospite suscitando unanimi consensi, devono ritrovare il gusto dell’impresa e credere fermamente nel culto delle istituzioni.

In apertura dell’incontro il presidente Di Paola ha informato che il consiglio direttivo ha nominato vice presidente del Gruppo il collega Gianpiero Nattino e ratificato l’ingresso nel consiglio stesso del Cavaliere del Lavoro Ettore Pellicanò, membro della commissione del Collegio universitario dei Cavalieri del Lavoro Lamaro Pozzani. Le importanti nomine sono state accolte da vive felicitazioni da parte dei presenti. Caldi ringraziamenti sono stati infine indirizzati alla collega Nicoletta Spagnoli che ha lasciato il consiglio per scadenza del mandato.foto gruppo centrale con Letta

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