Sembra di essere lì, nel dipartimento di Meta, tra le coltivazioni di caffè che da anni prendono il posto dei cultivos ilegales. Giuseppe Lavazza parla per immagini: la Cordigliera, i parchi naturali, le comunità rurali. Sarà che proprio la zona del «Piemonte colombiano» ha un’importanza cruciale nella produzione del chicco. «E io sono un torinese», dice. La Fondazione Lavazza — che quest’anno compie 20 anni — ha piantato oltre un milione di piante di caffè, 95 mila alberi per fare ombra e supporta goo produttori, di cui goo donne.