Luca de Meo, 56 anni, è Ceo del gruppo Renault dal luglio del 2020. È arrivato in Francia preceduto da una lanciatissima carriera prima in Fiat e poi in Volkswagen in un crescendo di posizioni e ruoli mai inquinati da una nota stonata. Uno tra quei pochi manager di cui anche chi sta ai vertici di altri marchi, parla solo in modo positivo. Inevitabile partire dalle auto elettriche. A che punto è il vostro percorso? «È una storia iniziata tanti anni fa. Prima di me c’era stata una fuga in avanti da parte di Renault che ha cominciato a occuparsi di batterie contemporaneamente a Tesla. La differenza tra noi e loro, tra Europa e Stati Uniti, è che la Tesla ha avuto molto sostegno dai mercati finanziari. Nel caso nostro, penso che l’ex Ceo Carlos Ghosn a un certo punto si sia spaventato perché l’azienda stava perdendo un sacco di soldi e non ha continuato a spingere. Peccato». Poi è arrivato lei «Sì, e mi sono reso conto che uno dei punti di forza dell’azienda era proprio il know how sull’elettrico. Quindi ho riportato l’attenzione sul tema. Nel frattempo poi c’è stata la decisione della Comunità europea di fare del 2035 una data di non ritorno per noi produttori. Oggi o vai verso l’elettrico o vai verso l’elettrico. Con buona pace di chi ha ancora dubbi». Dal 2030 venderete solo auto a batteria «Sarà così per il brand Renault e il milione di auto che produciamo ogni anno. Per Dacia cercheremo di tirare fino all’ultimo con i motori a combustione. Usiamo la strategia dei due forni. Dico 2030 perché voglio tenermi cinque anni di margine per aggiustare eventualmente il tiro».