“Abbiamo il dovere morale – ha affermato il Presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro Maurizio Sella nel concludere, sabato 18 settembre a Bologna il convegno nazionale “La Grande Transizione” – di tenere il Paese sopra, di tenerlo alto, per i nostri giovani, per il nostro futuro, e bisogna che questo avvenga con un’azione continua, come se i Cavalieri del Lavoro avessero firmato una sorta di patto di responsabilità, che non hanno firmato, ma un patto di responsabilità nei loro comportamenti per continuare la gestione dell’economia e di tutte le transizioni nel modo migliore. Noi abbiamo avuto un Paese grande per tanti anni. Il Paese lo merita. Abbiamo l’obiettivo di tenere grande il nostro Paese nei prossimi anni”.
“La transizione più importante è, secondo me, quella della sostenibilità, perché andrà benissimo il digitale, ma se viviamo in un mondo invivibile, anche con il digitale che funziona, non si va avanti. A questo tema dedicheremo il prossimo anno il convegno nazionale che si terrà a Roma” ha annunciato il numero uno dei Cavalieri del Lavoro.
“È un momento, per mio conto, magico. È un momento straordinario. Da maggio – ha osservato Sella – le attenzioni, le propensioni degli imprenditori, dei Cavalieri del Lavoro, sono totalmente cambiate. C’è un ottimismo, una voglia di fare, una voglia di operare veramente straordinari”.
Sulla valorizzazione dei giovani hanno centrato i loro interventi il presidente del Cavalieri del Lavoro dell’Emilia Romagna Lorenzo Sassoli de’ Bianchi e il ministro dell’Innovazione e Transizione digitale, Cavaliere del Lavoro Vittorio Colao. Sassoli ha proposto di riservare ai giovani sotto i 40 anni il 20% dei posti dei Cda delle aziende, di far tornare in Italia dall’estero almeno 500 mila giovani e di realizzare distretti ad alta tecnologia per incubare i talenti futuri. Il ministro Colao, dopo aver illustrato i progetti digitali del Pnrr (dal cloud per la Pubblica Amministrazione ai 14 miliardi per Industria 4.0, fino alla diffusione della banda larga) ha esortato le imprese ad assumere più laureati e a pagarli meglio e, soprattutto, a investire di più in formazione.
Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos, ha illustrato i risultati della ricerca promossa dalla Federazione sugli atteggiamenti degli italiani, che segnala un aumento di fiducia soprattutto sull’andamento dell’economia, anche se restano elevati i timori, anche tra i giovani, per l’andamento della pandemia. Il Premio Nobel per l’economia Michael Spence, dopo aver sottolineato il recupero di reputazione e leadership dell’Italia a livello internazionale anche grazie al governo Draghi, ha indicato i rischi per la ripresa derivanti dal prezzo elevato delle materie prime e dal divario nelle vaccinazioni tra il mondo sviluppato e i Paesi in via di sviluppo, soprattutto l’Africa.
Le due tavole rotonde hanno approfondito i temi delle transizioni: la prima, cui hanno partecipato i Cavalieri del Lavoro Sonia Bonfiglioli e Andrea Riffeser Monti con Davide Dattoli, ad di Talent Garden, e Leonardo Ambrosini, cofondatore di Nexsecutive, ha sottolineato la necessità di collaborazione intergenerazionale per innovare le aziende e far crescere le start up, ha indicato la necessità di digitalizzare le imprese anche per sventare i rischi di assalti informatici e ha esortato a una maggiore vigilanza sul linguaggio spesso violento e volgare dei social.
La seconda tavola rotonda, con i cavalieri Catia Bastioli, Ugo Salerno e Francesco Starace ha affrontato il tema della sostenibilità affermando che la partita della lotta al cambiamento climatico si gioca in questo decennio, attraverso lo sviluppo delle energie rinnovabili e l’elettrificazione di ampi settori, dalla mobilità alla domotica, per ridurre drasticamente il consumo di fonti fossili. Occorre anche puntare sull’economia circolare e sulla riduzione del consumo di suolo. Sul nucleare di quarta generazione, che promette di essere più pulito, occorre incrementare la ricerca sapendo però che molto probabilmente non sarà disponibile in questo decennio. Particolare attenzione va posta alla governance dei processi e alla semplificazione amministrativa, sull’esempio della ricostruzione del Ponte di Genova, perchè altrimenti non sarà possibile utilizzare le tecnologie disponibili e raggiungere gli obbiettivi di decarbonizzazione al 2030.
Nei saluti introduttivi il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha ricordato gli investimenti nel Tecnopolo bolognese sui Big Data e sul Centro europeo per le previsioni meteorologiche, dove sarà concentrato il 20% della capacità di calcolo europea con oltre 1500 addetti. Il cardinale di Bologna Matteo Zuppi ha sottolineato i fondamenti etici di una transizione giusta: comprendere che non si progredisce da soli, ma insieme e che, come diceva San Giovanni Paolo secondo, soprattutto in questa fase occorre valorizzare ciò che unisce e mettere tra parentesi ciò che divide.