Personalmente ritengo la formazione una componente fondamentale non solo per la crescita e la competitività di una azienda, ma anche per garantire il benessere della società e della nazione. Per questo, già dal 2004, appena dodici anni dopo la nascita della mia azienda, ho investito per creare Texaedu, divisione dedicata alla formazione specialistica sia dei meccanici che utilizzano i nostri prodotti, sia degli studenti delle scuole superiori professionali e tecniche con indirizzo meccatronico.
Per i meccanici è stata strutturata un’offerta di corsi specifici che li ha aiutati ad affrontare i cambiamenti tecnologici nell’ambito della riparazione, come ad esempio, ai giorni nostri, la massiccia diffusione dei sistemi Adas (radar e telecamere) e le nuove tecnologie legate ai motori elettrici e ibridi. L’altro fronte su cui lavoriamo, e al quale tengo in modo particolare, riguarda invece la preparazione degli studenti ai quali forniamo, in modo completamente gratuito, le migliori competenze di meccatronica per fare in modo che possano diventare moderni meccanici specializzati.
L’idea mi è venuta visitando delle scuole professionali e notando come in molte di esse, nonostante l’impegno dei professori, i ragazzi studiassero con libri non aggiornati e facessero pratica su veicoli obsoleti, con tecnologie ormai sorpassate. Ho allora ritenuto un mio preciso dovere sociale dare l’opportunità agli scolari di aggiornarsi e di rimanere al passo con lo sviluppo, perché solo così sarebbero stati in grado di entrare nel mondo del lavoro senza traumi, subito in grado di lavorare su veicoli di ultima generazione. Questa iniziativa, cui abbiamo dato il nome di Texaedu Academy, consiste in un percorso di studi dedicato, come detto, agli istituti tecnici e professionali (Ipsia, Cfp, Itis, Iis), della durata di 150 ore da svolgersi nell’ultimo biennio. Noi offriamo in maniera del tutto gratuita i nostri sofisticati strumenti di diagnosi, realizziamo il materiale didattico, libri e dispense, e prepariamo i docenti con appositi corsi di formazione loro dedicati. La metodologia didattica copre tutti i settori della riparazione e della manutenzione di auto, moto, camion, mezzi agricoli e imbarcazioni.
Ad oggi, sono ben 61 le Academy Texa, composte da scuole tecniche sparse in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, dalle Alpi alla Sicilia.
Sono orgoglioso di ricordare che finora abbiamo abilitato più di 200 docenti, ed oltre 15mila studenti hanno ricevuto il diploma legalmente riconosciuto di meccatronico. Il nostro progetto gode infatti del riconoscimento ufficiale da parte del Ministero dell’Istruzione. Sono pochissime le aziende automotive che possono vantare un così prestigioso patrocinio.
Per questi ragazzi abbiamo creato anche un evento divertente ma allo stesso tempo impegnativo, il Texa Diagnosis Contest, un vero e proprio gran premio della diagnosi. Ogni anno ospitiamo nel nostro headquarter a Monastier di Treviso i migliori studenti tra quelli che frequentano le Academy, accompagnati dai rispettivi professori, mettendoli in competizione tra loro attraverso una serie di prove teoriche e pratiche che al termine decretano i migliori meccatronici “in erba” dell’anno scolastico. Ci tengo a sottolineare che nel 2022, proprio grazie al contest, il Ministero dell’Istruzione ci ha inseriti anche nel Registro delle Eccellenze, l’elenco dei soggetti esterni accreditati a collaborare con l’amministrazione scolastica per promuovere e realizzare programmi di confronto e competizione dedicati alle scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie.
Il mio desiderio sarebbe quello di aiutare anche i ragazzi più giovani a trovare la loro strada. Per questo mi sta molto a cuore, nonostante sia per ora limitato agli istituti limitrofi all’azienda, il progetto “Julius Verne”, che prevede un coinvolgimento dei ragazzi delle scuole medie nella vita aziendale tramite ricerche e visite. Penso infatti che varcare le soglie di una azienda possa fare scoccare la scintilla per decidere cosa fare “da grande” e di conseguenza improntare i propri studi in vista di tale obiettivo.
Seguire una passione, una ambizione giovanile rende senza dubbio il percorso scolastico più semplice. Troppo spesso vedo invece ragazzini forzati dai genitori verso professioni sicuramente nobili, ma altrettanto inflazionate come avvocati o banchieri, quando invece il nostro Paese avrebbe disperatamente bisogno di tecnici appassionati. L’Italia non ha materie prime e, nel contesto della globalizzazione selvaggia che stiamo vivendo, può solo contare sul suo centenario knowhow industriale e sull’ingegno e dedizione dei suoi abitanti. Per questo credo sia molto importante cercare di stimolare i più giovani a coltivare del le aspirazioni prima ancora di intraprendere il percorso di studi secondario, ed è quello in cui sempre più mi impegnerò, sicuro di fare l’interesse anche della mia patria.