Una storia di famiglia, partita con Angelo Dani, il padre, che nel 1950 fonda l’omonima conceria ad Arzignano. E proseguita con sei figli su nove impegnati in azienda. Il presidente e amministratore delegato è il più piccolo, Giancarlo Dani. La sua battaglia è iniziata nel momento in cui è stata presa coscienza di quanto l’ambiente avesse bisogno di attenzione. Al punto che la Dani, che da tempo ha voluto avere nel proprio marchio anche la dicitura Sustainable Leather, è diventata la prima conceria al mondo ad aver scelto di puntare verso un futuro sostenibile e ad aver ispirato il mercato, partendo dal fatto chele concerie sono, o meglio erano, tra le aziende più inquinanti “I pregiudizi e i giudizi anche giusti che c’erano fino agli anni Settanta indicavano una attività che veniva svolta senza nessun accorgimento e senza nessuna volontà da parte degli imprenditori di pensare a dove ci avrebbe portato quell’inquinamento”. Ma le cose sono cambiate di molto. ‘Affrontare in maniera consapevole e trasparente il tema della sostenibilità ambientale, sociale ed economica con l’ambizione di lasciare alle generazioni che verranno un futuro migliore, è stato il nostro credo” Arzignano è stata un esempio con un impianto consortile che oggi lavora con 30 mila metri cubi di acqua al giorno al quale sono collegate tutte le aziende del territorio. “Abbiamo un depuratore che, per fare un paragone, equivale a quello che servirebbe una città da due milioni di abitanti”.
Nel vicentino si lavora il 65 per cento delle pelli che arrivano in Italia. E Dani significa 3Omila pelli lavorate in media a settimana, quattro stabilimenti di proprietà in Italia per la concia delle pelli (tre ad Arzignano e uno a Ponte a Egola in Toscana), due per le operation (Slovenia e Tunisia), tre showroom (Arzignano, New York e Shanghai), tre magazzini del pronto Instant Service (Italia, USA e Cina). E un modo di pensare, lavorare e scegliere orientato verso un modello di crescita sostenibile, in cui coesistono e si alimentano reciprocamente sviluppo, redditività degli investimenti, salvaguardia delle risorse naturali, indusione sociale e territoriale. A Lineapelle debutta in anteprima la nuova collezione ZEROUNO, che aggiunge un ulteriore tassello all’ impegno green “Carbon Neutrality”. La nuova linea, composta da dieci collezioni che portano il nome di altrettanti alberi, nasce con la volontà di impiegare prodotti e processi sempre più amid dell’ambiente, arrivando ad azzerare anche le emissioni residue.
ZEROUNO è infatti il nuovo progetto che – dall’origine delle pelli a tutta la filiera – vuole esprimere un modello di produzione che restituisca valore all’ambiente riducendo al minimo l’impatto. “Tutte le pelli che compongono le collezioni provengono dall’Europa, in aree non a rischio di deforestazione, mentre i processi produttivi, esenti da cromo o altri metalli pesanti, utilizzano energia da fonti rinnovabili, con un consumo di acqua ridotto al minimo e un carico inquinante ed emissioni di CO2 pari a zero, con gli scarti di lavorazione trasformati in materia prima per altre filiere”. Inoltre, per giungere alla totale compensazione della CO2 prodotta, Dani ha aderito al piano di compensazione delle emissioni CO2 certificato da UNFCCC (United Nations Framework Convention on Climate Change), la Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
Articolo pubblicato il Settembre da Il Foglio della Moda