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L’acqua come bene primario per la società. L’intervento di Paola Togni sul Blog della Federazione HuffPost

04.07.2023

L’acqua è prima di tutto un valore spirituale oltre che un bene primario. Tuttavia, questa risorsa potrebbe non essere inesauribile ed è necessario preservarla perché simboleggia la vita, nel senso più ampio e nobile della parola. Papa Bergoglio ha detto: “L’acqua non sia motivo di guerre, sia preservata per le generazioni future, non sia oggetto di sprechi e di abusi”.

In Italia ne consumiamo circa 26 miliardi di metri cubi all’anno, di cui poco più della metà, il 55%, è legato agli usi agricoli, il 27% a quelli industriali e circa il 18% per scopi civili. Anche noi siamo consapevoli che in futuro, anche a causa dei cambiamenti climatici in atto, l’acqua possa essere una risorsa a rischio, sia in quantità che qualità. Per renderci conto, basta pensare all’estate scorsa, quando in Italia abbiamo avuto la peggiore siccità degli ultimi anni. Infatti secondo i dati del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), nei primi sette mesi del 2022 le piogge sono diminuite del 46%, rispetto alla media degli ultimi 30 anni. Siccità che ha contribuito anche al verificarsi di eventi alluvionali drammatici, come quelli della Valcamonica, Val di Fassa, Sicilia, Massa Carrara e non ultimo quello che ha colpito le Marche il 15 e il 16 settembre, provocando 13 morti, coinvolgendo anche un nostro stabilimento. Tali eventi hanno segnato pesantemente le comunità, fino a generare un senso di “impotenza” di fronte a tanta distruzione. Anche gli scienziati dell’IPCC (il panel intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) con l’ultimo rapporto pubblicato a fine marzo di quest’anno, indicano come non ci sia più tempo da perdere con un aumento della temperatura media globale di 1,1° C., rispetto all’era preindustriale (1850-1900). Dobbiamo agire, e subito, per contrastare gli effetti negativi del cambiamento climatico, accelerando nel cammino che ha già intrapreso il Paese. Serve pensare alla realizzazione di nuovi impianti di energia rinnovabile e al potenziamento degli investimenti sul risparmio energetico.

È necessario diventare sempre più autonomi, meno dipendenti dal gas e dal petrolio e ridurre le emissioni climalteranti. Se da un lato la crisi climatica preoccupa, alternando periodi in cui si auspica per l’arrivo della pioggia ad altri in cui si spera che smetta di piovere, dall’altro lato la situazione di allerta sta spingendo le società a perseguire nuove opportunità per cambiare le cose. Infatti, negli ultimi anni, stanno prendendo piede nuovi comportamenti ed azioni che vanno verso “l’economia circolare dell’acqua”. Molti sono i progetti innovativi che si stanno realizzando nel Paese per la conservazione e il riutilizzo intelligente della risorsa dell’acqua, nei contesti urbani, agricoli e industriali.

Queste azioni sono indispensabili, perché dobbiamo imparare a convivere con il cambiamento climatico ormai in atto e dobbiamo accelerare senza paura, con la convinzione che tutto ciò rappresenta anche una straordinaria opportunità per difendere le comunità, innovando il Paese e generando tanta nuova, sana e utile economia. Verso la stessa direzione ci sta accompagnando anche l’Unione europea che, come non mai, sta impegnando ingenti risorse per orientare la “buona” transizione ecologica.

È evidente che tutto ciò passa, anche e soprattutto, attraverso un cambiamento culturale, dove la consapevolezza, la sensibilità e la conoscenza di ognuno di noi debbano tradursi in azioni concrete e comportamenti più virtuosi. Sulla scia di queste considerazioni che facciamo ogni giorno anche noi abbiamo voluto dare un segnale concreto. Come azienda abbiamo contribuito alla nascita nel nostro territorio, insieme ad altri soggetti, della prima “Accademia dell’Acqua H2O”, un luogo al servizio di scuole e cittadini, per sensibilizzare la conoscenza del “capitale” acqua, come risorsa vitale, che nasce nel cuore di un Parco Naturale che è patrimonio di tutti. Abbiamo la fortuna di vivere dentro la natura, ogni volta che alziamo gli occhi al panorama e guardiamo le montagne dobbiamo pensare che senza acqua tutto questo non ci sarebbe stato. Nostra deve essere la responsabilità di conservare e valorizzare questo dono.

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