II decreto Aiuti prevede nuove misure per favorire l’accesso alla liquidità da parte delle imprese danneggiate dalle conseguenze economiche della guerra in Ucraina, nell’ambito del quadro temporaneo sugli aiuti di Stato.
Le aziende però non riescono ad accedere alle agevolazioni perché manca il via libera di Bruxelles, che ha competenza esclusiva in materia. A lanciare l’allarme è l’Associazione bancaria italiana. II presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, e il direttore generale, Giovanni Sabatini, hanno scritto al governo e al commissario europeo all’Economia «perché assumano tutte le iniziative necessarie» per ottenere l’ok dell’Ue per consentire il rilascio delle coperture sui finanziamenti bancari da parte della Sace e del Fondo di garanzia per le pmi.
«È necessario — scrive l’Abi — che, con l’autorizzazione della Commissione, possa partire l’operatività della Sace». Inoltre, aggiunge, «per liberare risorse nei bilanci delle banche per erogare nuovo credito alle imprese» serve al più presto l’autorizzazione alla proroga dello schema di garanzie sulle cartolarizzazioni sui crediti deteriorati scadute a giugno.
Articolo pubblicato il 16 Luglio da Il Corriere della Sera