Articolo pubblicato nella rivista n.6/2023 di Civiltà del Lavoro
La più famosa immagine al mondo trova casa a Verona. Palazzo Maffei, la Casa Museo del Cavaliere del Lavoro Luigi Carlon, accoglie nella sua collezione un’icona dell’arte mondiale. Si tratta di una xilografia della “Grande onda di Kanagawa” di Katsushika Hokusai, la più famosa immagine al mondo, appunto, come l’ha definita il British Museum, considerato il miliardo di visualizzazioni su Google. Presso questo eccezionale luogo di cultura, inaugurato tre anni fa in Piazza delle Erbe da Carlon, presidente della Fondazione Carlon Palazzo Maffei, a seguito del restauro del più importante edificio seicentesco della città, sarà possibile ammirare una xilografia originale (1831) della celebre opera di Hokusai, realizzata in stile ukiyo-e e divenuta – con il suo design lineare, le sorprendenti giustapposizioni e la ridotta applicazione del colore – tra le più ricercate da musei e collezionisti di tutto il mondo, come dimostrano i risultati strabilianti raggiunti nelle recenti aste internazionali.
ICONA DI TENSIONI OPPOSTE
La Grande Onda di Hokusai raffigura un’onda tempestosa che minaccia alcune imbarcazioni al largo della costa di Kanagawa, con una veduta del monte Fuji innevato sullo sfondo, e rappresenta il simbolo delle opposte tensioni provate dall’uomo nei confronti della forza mare: il terrore ancestrale verso l’ignoto e il desiderio imminente di superare le proprie paure, per valicare anche gli ostacoli apparentemente insuperabili. L’opera fa parte della raccolta di xilografie a colori su carta intitolata Le trentasei vedute del monte Fuji, pubblicata in Giappone a partire dal 1830 da Nishimuraya Yohachi. Al mondo si contano pochi esemplari originali di questa xilografia, conservati nei più prestigiosi musei e nelle maggiori istituzioni internazionali, dal Metropolitan Museum di New York alla Biblioteca nazionale francese, dal British Museum di Londra all’Art Institut di Chicago e nella National Gallery di Melbourne.
NON SOLO LA GRANDE ONDA
Ma non è tutto. Oltre all’iconica opera, fa ingresso a Palazzo Maffei anche un altro lavoro di Hokusai e un nucleo rappresentativo di 5 xilografie originali di artisti coevi sempre provenienti dall’allora città di Edo – Utagawa Hiroshige e Utagawa Kunisada. Grazie a queste nuove acquisizioni le 29 sale espositive della Casa Museo di Piazza delle Erbe acquistano ancora maggior valore, rendendo la visita di Palazzo Maffei una continua sorpresa, ma soprattutto un punto di riferimento per la grande arte di tutti i tempi.
“IL CORONAMENTO DI UN SOGNO”
“Ho acquistato negli anni Ottanta alcune xilografie di artisti giapponesi in stile ukiyo – spiega il Cavaliere del Lavoro Carlon – e sapendo dell’influenza che la ‘Grande Onda’ di Hokusai aveva esercitato su Van Gogh e su molti impressionisti, ma anche su Debussy ispirato da quest’opera per la sinfonia La Mer, ho iniziato a visitare diverse mostre che la esponevano, prima incuriosito e poi sempre più attratto da questa immagine, dal suo significato simbolico e spirituale. Così ho lungamente cercato di acquistarla e solo un anno fa ho finalmente raggiunto questo obiettivo: un desiderio che non riuscivo a realizzare da moltissimo tempo”.
Era il 2020, quando Luigi Carlon ha coronato il suo sogno di aprire al pubblico la “casa” per condividere con il mondo la sua collezione privata di opere d’arte, mettendo in campo un intervento dalla doppia valenza: da un lato il restauro completo di uno dei più scenografici e noti palazzi seicenteschi della città – Palazzo Maffei; dall’altro una raccolta d’arte di grande interesse, frutto di oltre cinquant’anni di passione collezionistica dell’imprenditore veronese, resa ora fruibile al pubblico. Il risultato è un affascinante luogo d’arte e di bellezza sviluppato su progetto scientifico e percorso museografico di Gabriella Belli e con il progetto architettonico e allestitivo dello studio Baldessari e Baldessari.
BELLEZZA, VALORE DA CONDIVIDERE
“Nella casa ove abitiamo – ricorda Luigi Carlon – nel centro storico di Verona, venivano spesso esperti d’arte, curatori di mostre e altre personalità desiderose di vedere le opere raccolte negli anni, e oltre a chiederle in prestito magari, per qualche esposizione, non era raro che qualcuno suggerisse di renderle visibili, di condividerle con la città. Piano piano abbiamo così maturato, io e la mia famiglia, l’idea di aprire una Casa Museo che riproponesse, in ambienti decisamente più ampi e adeguati alle necessità museali, il dialogo e le relazioni che le opere avevano nella nostra abitazione, ossia opere d’arte antica accanto ad opere moderne e contemporanee. Il 14 febbraio del 2020 abbiamo inaugurato il primo piano ma solo per 8 giorni a causa dell’irrompere del Covid e abbiamo riaperto con anche il secondo piano espositivo a ottobre del 2021. Ora mi sembra che le opere così esposte risplendano di più e vivano di nuova luce, perché tanti sono gli occhi che le guardano e gli animi che si nutrono della voce dell’arte. Palazzo Maffei Casa Museo ora è anche un luogo di incontri, di scambio di idee, con una visione dell’arte indirizzata alla sua conoscenza oltre che alla sua fruizione”.
DA MANTEGNA A PISTOLETTO
La proposta e il percorso hanno numeri eccezionali: circa 650 opere su due piani (29 sale) tra cui circa 350 dipinti, oltre 50 sculture, disegni, un’importante selezione di oggetti d’arte applicata (mobili d’epoca, vetri antichi, ceramiche rinascimentali e maioliche sei-settecentesche, ma anche argenti, avori, manufatti lignei, pezzi d’arte orientale, rari volumi), installazioni d’arte contemporanea, anche site specific, e con una scelta espositiva che propone inediti incroci tra antico e moderno. Tra i grandi artisti sono presenti: Mantegna, Veronese, Canova, Boldini, Boccioni, Balla, Severini, ma anche Hokusai, Modigliani, Picasso, Magritte, Kandinsky, Max Ernst, Duchamp, De Chirico, Savinio, Casorati, Morandi; e ancora Afro, Vedova, Fontana, Burri, Tancredi, Manzoni ecc, fino alle istanze più attuali espresse da Pistoletto, Cattelan, Erlich, Nannucci, Sassolino, Dynys e Roosegaarde. La Casa Museo ospita anche spazi culturali per le attività e gli incontri, come il “Teatrino di Palazzo Maffei” con una platea di oltre 120 posti, i suoi sipari d’autore, sette straordinari affacci panoramici su Piazza delle Erbe e una biblioteca specialistica.