Articolo pubblicato il 18 settembre 2023 da “Repubblica Affari&Finanza”
Una doppia acquisizione, negli Stati Uniti e in Cina, segna il debutto nell’internazionalizzazione produttiva di BeC Speakers, gruppo fiorentino tra i principali operatori globali in progettazione, produzione e commercializzazione di trasduttori elettroacustici ad uso professionale – ovvero i principali componenti delle casse acustiche – brand che all’estero già ricava il 92% del proprio fatturato, quotato sul segmento Star di Borsa Italiana e perno di quel “distretto del suono” che si articola sul territorio fiorentino attraverso una pattuglia di altre aziende. È un polo che ha sof- ferto negli anni del Covid, quando la cancellazione di eventi in stadi, palazzetti e teatri, ha drasticamente tagliato le commesse di impianti di diffusione sonora, ma che adesso sta vivendo una stagione di straordinaria ripresa. «Ovunque è un proliferare di eventi», dice Lorenzo Coppini, ceo e azionista di maggioranza di BeC, che nel 2022 ha sfondato la quota mai raggiunta prima degli 80 milioni di fatturato e ha appena chiuso un semestre di ulteriore crescita: al 30 giugno ricavi consolidati a 48,5 milioni di euro (+29,8% sui primi sei mesi 2022) e margine operativo lordo (Ebitda) consolidato a 12 milioni (+45,3%).
All’azione di sviluppo di BeC – che nelle sedi di Firenze e Reggio Emilia ha 185 dipendenti di cui il 10% nella ricerca e sviluppo e controlla società commerciali in Usa e Brasile – appartengono le nuove acquisizioni per un controvalore di 5 milioni di dollari, finanziate con risorse proprie. Dalla statunitense Eminence Holdings il gruppo toscano ha rilevato il100% del capitale sociale della Eminence Speaker – sede in Kentucky, nel 2022 ricavi per 11,9 milioni di dollari ed Ebitda di 481 mila, 90 dipendenti – e, attraverso una newco di prossima costituzione totalmente controllata, riceverà gli asset produttivi e commerciali della Eminence Dongguan Enterprise, attiva in Cina con stabilimento in Dongguan, che nel 2022 ha registrato ricavi per 6,5 milioni di dollari ed Ebitda di 1,1 milioni di dollari. Si tratta di operazioni con forti implicazioni strategiche. L’acquisizione dello stabilimento americano significa entrare in un segmento di mercato, la produzione Usa per altoparlanti più piccoli, chitarre e altri strumenti musicali (MI-Musical Instruments), nonché di sistemi di allarme e del car audio.
Prodotti diversi dai grandi impianti per stadi, palazzetti dello sport, teatri e auditorium cui BeC si è dedicata finora per una fascia di alta gamma: «Puntiamo a sfruttare il ritorno di fiamma del made in Usa in questo campo, rafforzando e rilanciando l’iconico marchio Eminence, nato nel 1966 per iniziativa di Bob Gault e impostosi a partire dagli anni Novanta sotto la guida del figlio Robert, oggi commercializzato in oltre 50 Paesi», spiega Coppini. L’acquisizione in Cina, che si realizzerà all’atto della costituzione della newco e trasferirà ai fiorentini la clientela locale, tra cui Yamaha, e un nuovo stabilimento in costruzione, porta in dote a BeC fattori produttivi considerati strategici per consolidare e sviluppare il volume d’affari conseguito sul mercato asiatico dal marchio Eminence.
Nel complesso le due acquisizioni puntano a creare sinergie ed economie di scala, riunendo anche fisicamente i nuovi asset produttivi con la rete distributiva già posseduta nei due Paesi dal gruppo. «A livello di gruppo prevediamo di far salire nel 2024 le nostre quote di business dal 15% attuale al 20% in Cina e dal 20% attuale al 27% in Usa», spiega Coppini. «La disponibilità di due nuovi impianti produttivi offrirà la possibilità di gestire il processo di reshoring che interessa soprattutto il manifatturiero nord-americano, oltre ad accorciare e rendere più efficienti le filiere di approvvigionamento del Sudest Asiatico – conclude Coppini. – Potremo offrire ai nostri clienti una gamma più ampia di prodotti di livello mondiale e produrli dove ne hanno bisogno».