Dal prossimo settembre sarà pronto il primo dispositivo che attraverso le onde elettromagnetiche ci difenderà dal Covid negli ambienti chiusi. Sarà un pannello bianco da appendere al muro o una versione più piccola “portatile”, e rispettivamente possono creare una zona di protezione da 5o metri quadrati odi 3 metri. Un apparecchio piccolo potrà costare intorno alle 25o euro, quello grande 500. La tecnologia è stata messa a punto da Elettronica Group, azienda che da 7o anni lavora ne settore della difesa militare elettronica (e partecipata con circa 1130% da Leonardo), grazie anche ad una partership con Lendlease, la multinazionale australiana che in tutto il mondo si occupa di sviluppo immobiliare e che a Milano ha in concessione una parte di Mind, il quartiere dedicato all’innovazione nato dopo l’Expo 2015. Si tratta quindi di uno dei primi progetti di innovazione nato proprio all’interno dell’ecosistema di Mind, e Lendlease lo proporrà come prima cosa negli spazi del distretto. Ci sono inoltre già cento aziende interessate, con cui è stato possibile dialogare per mettere a punto la ricerca. In questi due anni sono stati fatti 120 test. È nata così E4Shield, la tecnologia in grado di inattivare i virus Covid 19 e le sue varianti, ed è programmabile in futuro anche per nuovi agenti patogeni (il che comporterà altre ricerche e altre forme di sviluppo).
È stato depositato un brevetto internazionale per invenzione a livello industriale. Innanzitutto, sono state messe a punto le condizioni su superfici, poi si è passati ai test in aerosol nei laboratori virostatics, per mimare la principale via di trasmissione di Sars-Cov2, infine ci si è concentrati su emissioni compatibili con la presenza dell’uomo, confermando la inattivazione del virus del 90% in areosol. Il principio fisico della risonanza elettromagnetica alla base della tecnologia ha valenza universale, per questo i dati ottenuti e riprodotti in laboratorio fanno presumere che la tecnologia possa essere applicabile a nuove minacce virali, a virus respiratori e batteri. Elettronica ha trasferito le proprie competenze al settore della Biodifesa. Il sistema, completamente made in Italy, agendo all’interno degli ambienti chiusi come ad esempio scuole, ascensori, mezzi di trasporto, è in grado di inattivare il virus in aerosol, contribuendo a mitigare la minaccia pandemica.
L’innovazione tecnologica di E4Shield si basa sulle evidenze scientifiche riportate in diversi contributi della letteratura di settore, tra cui uno studio pubblicato dalla rivista Nature, che hanno ampiamente dimostrato la capacità delle onde elettromagnetiche di inibire la carica virale degli agenti patogeni, fanno notare gli ideatori. Lo strumento è stato realizzato con la collaborazione scientifica dell’Ospedale Luigi Sacco di Milano e il dipartimento scientifico dell’ospedale Militare del Celio per condurre test e dei laboratori Virostatics per validare l’inattivazione del virus in aerosol. «E4Shield è un sistema unico al mondo attraverso il quale il nostro gruppo ha messo a disposizione della società civile le proprie competenze nel settore militare», commenta il presidente e ceo di Elettronica, Enzo Benigni, a sottolineare come la società abbia «nella propria natura il contrasto alle minacce emergenti». Così Elettronica «insieme a una continua attività di ricerca e sviluppo, ha creato le basi per l’elaborazione di questa innovativa tecnologia, che speriamo – prosegue Benigni – possa rappresentare un ulteriore valido aiuto nella gestione della post pandemia». Obiettivo: tornare ad una nuova normalità, spiega il presidente. Che tuttavia non significa dire di no a vaccini e nemmeno rinunciare alle mascherine.
Questa tecnologia è un supporto, in grado di depotenziare oltre il 90% della carica virale in una stanza, ma non azzera del tutto il rischio come nessun tipo di strumento. Però íl suo utilizzo diffuso potrebbe comunque, chiaramente, cambiare molto il rischio di ammalarsi di un virus che si trasmette per via aerea. Andrea Ruckstuhl, Head of Italy and Continental Europe di Lendlease sottolinea che «come sviluppatori urbani, ci impegniamo per innovare continuamente gli standard più all’avanguardia, che certificano la qualità e il benessere dei luoghi, nei quali sarà sempre più cruciale garantire soluzioni tecnologiche integrate e cooperanti per anticipare e risolvere nuove possibili crisi sanitarie o climatiche».
Articolo pubblicato il 21 Giugno 2022 da Il Sole 24 Ore