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Nasce il Museo Colnago

28.11.2022

Nasce il Museo Colnago, un’eredità non solo per lo sport ma anche per l’imprenditoria italiana. Passione e genialità dal 18 dicembre saranno ospitate nella storica officina Colnago a Cambiago in un viaggio attraverso intuizioni e innovazioni firmate dal Cavaliere del Lavoro Ernesto Colnago, il “Benvenuto Cellini delle due ruote”, come ebbe modo di definirlo Gianni Brera.

Famiglia contadina, scuole medie serali, saldatore e montatore alla storica fabbrica di biciclette Gloria di Milano, fino a quando nel 1954 nasce la prima biciletta con il marchio Colnago.

La sua biografia è la storia del meccanico, del telaista e dell’industriale, ma anche la storia dell’Italia dal secondo dopoguerra ad oggi e degli sviluppi della tecnologia ciclistica: dalla prima bicicletta in acciaio, La Freccia di Cambiago del 1955, al prototipo Concept del 1986, nato dalla collaborazione con Enzo Ferrari, in cui telaio e congiunzioni sono in carbonio.

E le sue vittorie sono veramente tante: 61 titoli mondiali, 11 ori olimpici, 18 coppe del mondo, 22 grandi classiche a tappe tra Giri d’Italia, Tour de France e Vueltas e 2 record dell’ora.

Oltre settant’anni di opere di ingegno a due ruote, che hanno vinto tutto e scritto la storia del ciclismo, saranno esposte in una mostra permanente insieme a inedite fotografie, installazioni, filmati e maglie da competizione.

Leggendari i nomi di coloro che hanno inforcato le bicilette Colnago: da Eddy Merckx a Vittorio Adorni, da Gianni Motta a Freddy Maertens, da Giuseppe Saronni a Gianni Bugno, da Gastone Nencini a Paolo Bettini, da Tony Rominger a Tadej Pogačar.

Eloquenti le parole di Colnago “Pedalare è un bellissimo verbo di movimento: ci sono i piedi come radice, ci sono le ali come suffisso, e c’è lo stesso infinito – are – di andare e volare, ma anche di pensare e immaginare, disegnare e organizzare. Soprattutto sognare (Ernesto Colnago in “Il maestro e la bicicletta”, di Marco Pastonesi e Ernesto Colnago, edito da 66th and 2nd)

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