Paolo Vitelli sin da bambino aveva un sogno: fare barche. Oggi è presidente e proprietario della Azimut Benetti, non solo la prima azienda di yacht a motore in Italia, ma la prima nel mondo. «Ho fondato la Azimut a 21 anni, nel 1969 a Torino, al term anno di università – racconta Vitelli a Libero e mi sono laureato a giugno del quarto anno per essere libero di lavorare». La libertà non ha prezzo e la dimostrazione è che negli ultimi 6 mesi, in piena pandemia, il mercato ha premiato questo industriale italiano con un boom di vendite e il conseguimento di un risultato straordinario: un portafoglio ordini di 1 miliardo e 200 milioni di euro, il più alto della storia aziendale. Una storia di coraggio imprenditoriale.
Come è riuscito a fare un’azienda di barche a Torino?
«Vivevo a Torino e avviai un’azienda di importazione e noleggio barche. Nel ’75 abbiamo cominciato a costruirle aprendo un cantiere a Mestre, poi per sviluppare la produzione anche a Savona, a Viareggio, in Turchia, in Brasile, a Livorno. Tuttora costruiamo nel nostro stabilimento in provincia di Torino, ad Avigliana, le barche Azimut fino a 25 metri, che trasportiamo a mezzo camion fino a Savona, dove le montiamo e spediamo in tutto il mondo».
Quanti dipendenti ha?
«Mille ad Avigliana e altre mille tra le sedi di Savona, Viareggio, Livorno, Fano e Florianopolis in Brasile nelle quali vengono prodotte le Azimut fino a 38 metri e le Benetti dai 30 ai 110 metri. Abbiamo abbandonato la produzione in Turchia nel 2009, al culmine della crisi, per privilegiare l’occupazione in Italia. Inoltre diamo lavoro continuo ad almeno altre duemila persone. Siamo responsabili di oltre 4000 famiglie».
Perché ha acquistato la Benetti?