In questo momento c’è bisogno di stabilità politica in grado di dare serenità ai cittadini. Rasta con le polemiche. E basta con una burocrazia che chiede solo carte ma fatti non ne fa. In un anno e mezzo siamo riusciti a ricostruire il ponte di Genova. Perché non applichiamo questo modello al resto del Paese?». Carlo Pontecorvo, patron della Ferrarelle, il quarto produttore italiano di acque minerali, 450 dipendenti dislocati in 5 stabilimenti dalla Campania alla Lombardia, ragiona sulle sorti del Paese dopo l’emergenza coronavirus. Che effetti ha avuto la pandemia sul suo business? «Un calo delle vendite del15 per cento dovuto all’export che si è fermato, a ristoranti e alberghi che di fatto hanno chiuso. Abbiamo sperimentato forme alternative di distribuzione puntando sui negozi di prossimità, fino alle drogherie. A Milano in ufficio siamo passati allo smart working che ha dato risultati soddisfacenti. In uno stabilimento di Brescia, dichiarata zona rossa, abbiamo adottato, senza mai fermarci, prescrizioni come termoscanner, distanziamento, guanti, mascherine».