Due anni fa la guerra in Ucraina era scoppiata da qualche mese ma già si era alzato forte un grido di pace. “Pace” è stata la parola chiave dell’ultima edizione del premio Nonino, che è tornata alla collocazione originaria, l’ultimo sabato di gennaio, dopo la cerimonia che si era svolta a maggio 2022. E pazienza se, per riportare tutto in ordine, la famiglia friulana della grappa non ha potuto organizzare la festa in distilleria nel 2023. Quella andata in scena a Percoto, a una quindicina di chilometri da Udine, è stata una festa che ha coinvolto i 450 invitati in presenza e i tanti che hanno seguito la manifestazione sui social network dell’azienda. Sul palco i premiati, tutti in presenza, hanno lanciato forti e attuali messaggi. A cominciare da Angelo Floramo, medievalista e consulente scientifico della Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli (Udine), un “figlio della frontiera”, come ama definirsi.
I temi alti toccati dai premiati nella cerimonia di consegna del premio non hanno fatto passare in secondo piano anche il momento di festa, perché ricorrevano i 50 anni dalla creazione del Monovitigno Nonino, l’idea di Benito e Giannola Nonino di distillare le grappe utilizzando separatamente le vinacce consegnate freschissime durante la vendemmia. Il Covid ha sfalsato il tradizionale appuntamento di gennaio negli ultimi anni. Ma la famiglia Nonino con le figlie Antonella, Elisabetta e Cristina, i nipoti e le nipoti a cominciare da Francesca Bardelli Nonino, l’influencer della grappa, hanno organizzato ancora una volta un premio di altissimo livello per i temi toccati e per le scelte dei premiati. E’ un premio cresciuto negli anni, che ha anticipato per sei volte le decisioni dell’Accademia di Svezia: sei Nobel sono stati sul palco di Percoto prima di ricevere il Nobel.
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Qui la storia del Premio Nonino.