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SINTESI IN PRIMO PIANO – 11 febbraio 2020

In evidenza sui maggiori quotidiani:

– Prescrizione, Renzi verso la sfiducia al ministro Bonafede
– L’Ufficio pubblico di bilancio rivede al ribasso le stime sul Pil.
– Coronavirus, il Governo conferma lo stop ai voli

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Stampa 
Autore:  Bertini Carlo 
Titolo: Italia Viva sfiducia Bonafede Conte a Renzi: se vuoi vattene – Giustizia, Renzi minaccia il governo Pd e 5S rilanciano
Tema: Prescrizione, tensioni nel governo

La minaccia lanciata ieri da Matteo Renzi di presentare una mozione di sfiducia nei confronti del ministro Alfonso Bonafede per il “caso prescrizione” fa tremare il governo. “Se vuole sfiduciare un ministro, sfiducia l’intero esecutivo”, ha commentato Dario Franceschini, capo delegazione del Pd, mentre il minitro Teresa Bellanova tenta di smorzare la tensione: “Noi non vogliamo far cadere il governo”. Il dubbio del Pd è che Matteo Renzi possa aver deciso di andare al voto con la legge elettorale in vigore, che garantisce porte aperte ai partiti che superano il 3%. Pd e M5S a questo punto vogliono vedere se Renzi vuole andare davvero fino in fondo e lo aspettano al varco per vedere se depositerà la mozione di sfiducia dopo che verrà bocciata la proposta di Italia Viva di sospendere per un anno la riforma del ministro che abolisce la prescrizione. Per offrire un appiglio all’ex premier, il governo non presenterà più un emendamento al decreto mille proroghe (che avrebbe obbligato Italia Viva a votare la fiducia obtorto collo). E non sarà varato un decreto legge ad hoc, per non scaricare su Mattarella la responsabilità di firmare un atto controverso. L’ultima decisione è che verrà «parlamentarizzata» la questione, come si fa quando sivuole mettere al riparo il governo.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Galluzzo Marco 
Titolo: Ora Conte non vuole più «sottostare ai ricatti»: affrontiamolo a viso aperto
Tema: Prescrizione, tensioni nel governo

Il premier Giuseppe Conte e la sua maggioranza si stanno convincendo che non è possibile sottostare al diktat di Matteo Renzi e ai continui ultimatum di Italia Viva e che sia meglio affrontare le questioni a vison aperto. Palazzo Chigi smentiscono seccamente che Conte stia pensando a un’altra maggioranza, a mollare Renzi al suo destino. “Siamo al paradosso, qui lavoriamo giorno e notte per rilanciare l’azione dell’esecutivo e invece c’è chi minaccia la crisi”, avrebbe detto Conte, che sospetterebbe come la mossa di Renzi sia dettata solo da una ricerca di visibilità per rilanciare Italia Viva nei sondaggi. Ma se davvero si arrivasse al punto di rottura bisognerebbe trovare un drappello di senatori responsabili che tenga in piedi il governo almeno al Senato. È uno scenario improbabile, futuribile, ma che ieri è tornato a circolare con insistenza fra le forze di governo.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Magri Ugo 
Titolo: Retroscena – Esaurita la pazienza del Colle In caso di crisi si torna a votare
Tema: Prescrizione, tensioni nel governo

Sergio Mattarella sta monitorando lo scontro nel governo sul tema prescrizione con grande attenzione. Nessuna intromissione ed estrema cautela, ma dietro le quinte il Capo dello Stato fz trapelare che sarebbe pronto a sciogliere le Camere in caso di crisi di governo. E in effetti, i frequentatori del Quirinale non hanno il minimo dubbio: se Giuseppe Conte andasse a casa, lo seguirebbe l’intero Parlamento. In caso di crisi, il percorso sarebbe già tracciato: nessun rinvio del referendum sul taglio degli onorevoli, già fissato per domenica 29 marzo; si voterebbe regolarmente e il governo in carica (o quello incaricato di portare il Paese alle urne) adatterebbe in fretta la legge elettorale. Subito dopo l’Italia tornerebbe a votare. Con un’avvertenza: detta così, può sembrare che il presidente non veda l’ora di mandare tutti a casa. Impressione sbagliata: in realtà Mattarella dubita che, una volta frantumata la maggioranza, questi leader sarebbero in grado di incollare i cocci. Se gli portassero una nuova maggioranza, magari potrebbe prenderla in esame; ma al momento non si vede l’ombra di nuove coalizioni.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Palmerini Lina 
Titolo: Politica 2.0 – Il Colle e la via del voto in caso di crisi
Tema: Prescrizione, tensioni nel governo

La mossa annunciata da Renzi si sfiduciare il ministro Bonafede porterebbe inevitabilmente alla fine del Governo perché è un colpo al cuore del Movimento che ha nel ministro della Giustizia il suo capodelegazione nell’Esecutivo. Lo hanno capito subito al Pd e a Palazzo Chigi e subito si è messa in moto la macchina della crisi che punta, pure questa, dritta al Colle. Dal Quirinale al momento trapelano due certezze: si dovrà necessariamente celebrare il referendum sul taglio dei parlamentari il 29 marzo e appare molto difficile formare una terza maggioranza nell’arco di appena due anni. In sostanza, servirà che i leader trovino davvero una soluzione credibile nei numeri e nel profilo politico per avere un terzo via libera dal capo dello Stato dopo cinque mesi dal Conte bis. Inoltre, finora dal centro-destra si è alzata solo una richiesta verso il Colle: il voto. E sul versante dei giallo-rossi, una eventuale rottura lascerebbe lacerazioni tali da rendere complicato rimettere insieme i cocci con la sostituzione di alcuni ministri o del premier.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Folli Stefano 
Titolo: Il punto – Il vicolo cieco dell’ex premier – Perché Renzi non può fermarsi
Tema: Prescrizione, tensioni nel governo

Il governo Conte 2 offre ogni giorno di più l’immagine di un lento sfilacciarsi. Il tema è ancora il blocco della prescrizione nella riforma Bonafede. Appare evidente che non sta granché in piedi l’idea di superare l’ostacolo con un emendamento infilato nel decreto Milleproroghe, che passerebbe solo nel caso Renzi decidesse di chinare la testa. Non sorprende allora che Renzi abbia confermato il suo “no” a ogni genere di strumento legislativo volto a puntellare Bonafede. Giunti a questo punto, non c’è che reggere la sfida, quali che siano le difficoltà. E non sono poche. Una certa parte di Italia Viva non è affatto contenta di aprire la crisi di governo, con il pericolo di perdere tutto e scivolare verso le elezioni anticipate. Ciò significa che Renzi si sente piuttosto solo in queste ore. E il fatto che abbia pensato di procedere comunque contro il compromesso, vuol dire che ogni altra decisione sarebbe più svantaggiosa per il suo destino politico.
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Testata:  Giorno – Carlino – Nazione 
Autore:  Brambilla Michele 
Titolo: Intervista a Mara Carfagna – «Non appoggeremo Conte» – «La mia Voce Libera non appoggerà Conte»
Tema: Centrodestra

Mara Carfagna, che ha appena depositato il simbolo di Voce Libera, nuova realtà all’interno di Forza Italia, smentisce l’eventualità di un soccorso al governo Renzi in caso di crisi dell’esecutivo: “Escludo categoricamente alcun sostegno, diretto o indiretto, a questo governo”, dice la Carfagna, che aggiunge: “Oggi l’Italia è più povera e più divisa. Lega e M5s l’hanno isolata a livello internazionale. E non sono stati capaci di risolvere le tre emergenze denunciate in campagna elettorale: povertà, disoccupazione e sicurezza”. Conclude poi la Carfagna: “lo penso che non si andrà a votare, e da una parte dico “purtroppo”, perché questo governo non ha una visione: ma dall’altra parte dico “per fortuna”, perché cosi avremo tempo per ricostruire un centrodestra moderato. Di cui ha bisogno tutto il Paese, non soltanto noi”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Cremonesi Marco 
Titolo: La carta della Lega in Aula per evitare il processo a Salvini
Tema: Caso Gregoretti
L’ex ministro leghista alle Autonomie e relatrice sul voto in Giunta delle immunità dello scorso 20 gennaio Erika Stefani sta studiando una via d’uscita per Matteo Salvini sul caso Gregoretti. Questa sera, forse addirittura domattina, a pochissime ore dalla seduta del Senato che deciderà in modo definitivo se processare o meno Salvini, lei depositerà la sua relazione. Lo scopo della Stefani è in qualche modo smentire i leghisti che votarono per il processo, per rendere possibile
un voto che rimetta in discussione il parere della Giunta e anche il «processatemi» di Matteo Salvini. Una volta depositata la relazione, 20 senatori dovranno firmare la richiesta di voto per sostenere le ragioni del no al processo: in caso contrario, resterebbe buono il voto della Giunta delle immunità. La cosa più probabile è che se ne incarichi Forza Italia, forse lo stesso presidente della Giunta Maurizio Gasparri.
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Testata:  Giornale 
Autore:  Giannini Chiara 
Titolo: Gregoretti, Salvini avverte: «Mi difenderò in Senato»
Tema: Caso Gregoretti 

Matteo Salvini non teme il processo per il caso Gregoretti tanto che domani sarà in Senato a sostenere le prorpie ragioni, prima dell’intervento della relatrice Erika Stefano, che dovrà riferire sul voto della giunta dello scorso 20 gennaio. Ieri si era diffusa la voce che dopo l’appello dell’ex ministro Giulia Bongiomo a non avallare “la linea dell’autorizzazione a procedere nei suoi confronti”, il leader della Lega ci avesse ripensato e che i 60 parlamentari leghisti avrebbero deciso di abbandonare l’emiciclo. In realtà Salvini pare non aver neanche preso in considerazione l’idea. “Certo sarò in aula – ha ribadito chiarendo di non volersi sottratte alle sue responsabilità -. Non vedo l’ora di andare a processo perché ritengo di aver fatto il mio dovere. Difendere i confini dell’Italia e degli italiani. E se per qualcuno è un crimine, allora chiariamola una volta per tutte”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Iossa Mariolina 
Titolo: Il giorno delle foibe riaccende la polemica tra Pd e centrodestra
Tema: Polemica sulle foibe

Il Giorno del Ricordo per il massacro delle Foibe, 16 anni dopo la sua istituzione, non vede ancora superate divisioni politiche e polemiche. Anche ieri, mentre il Senato ricordava l’eccisio, a Basovizza, quartiere triestino dove già lo scorso anno Matteo Salvini infuocò gli animi, si è consumato uno strappo. I parlamentari dem, Debora Serracchiani, Luigi Zanda e Tatjana Rojic hanno lasciato la foiba in segno di protesta quando ha preso la parola il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, accusato di propaganda. Prima della cerimonia, a Trieste e in altri paesi della Regione sono comparsi striscioni di CasaPound con la scritta: «Partigiani titini infami e assassini», a cui ha reagito l’Anpi con una nota: «Alle tradizionali miserie dei neofascisti rispondono la storia e la loro irrilevanza. L’Anpi continuerà a fare il suo dovere di memoria in particolare verso le nuove generazioni».
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Rogari Marco – Trovati Gianni 
Titolo: Conti pubblici. Rivista in calo dall’Upb la crescita 2020 Ora il Governo deve cercare nuove entrate per 2-3 miliardi – Ufficio di bilancio: Pil 2020 a +0,2% Per i saldi da trovare altri 2-3 miliardi
Tema: Crescita

L’Ufficio parlamentare di bilancio non vede il rimbalzo dell’economia italiana su cui spera il governo. Anche quest’anno il Pil italiano si fermerà allo 0,2%, con la stessa dinamica registrata nel 2019; ma le stime diffuse ieri non tengono conto degli effetti della diffusione del Coronavirus. Morgan Stanley per esempio parla di una perdina di Pil per la Cina tra lo 0,5% e l’1% nel primo trimestre, con un effetto tra lo 0,15 e lo 0,3 per l’economia mondiale. Frenata che riguarderebbe da vicino anche l’Italia, come conferma il vertice di ieri mattina a Palazzo Chigi proprio per cominciare a mettere a punto le possibili contromisure per le nostre imprese. Ma i numeri che punteggiano le 24 pagine della Nota dell’Upb pesano soprattutto su un dibattito politico che in queste settimane si è integralmente concentrato sulle misure di spesa, dalla riforma Irpef alla futuribile flessibilità in uscita per le pensioni, dopo l’anno di Reddito di cittadinanza e Quota 100, che non hanno spinto la crescita perché il loro effetto, spiega l’Upb, è stato neutrale.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Voltattorni Claudia 
Titolo: Produzione mai così giù da 6 anni La frenata dell’auto, meno 13,9%
Tema: Crescita

Dopo anni con il segno più, la produzione industriale è tornata a scendere: meno 1,3%, il dato meggiore degli ultimi sei anni. I dati si riferiscono al 2019 e secondo la rilevazione dell’Istat, nel solo mese di dicembre 2019 il calo è stato del 2,7% rispetto al mese precedente, dell’1,4% rispetto al trimestre precedente e addirittura del 4,3% rispetto al dicembre 2018. A questo si aggiunge l’Ufficio parlamentare di Bilancio che nella sua Nota sulla congiuntura di febbraio ha tagliato le stime di crescita del Pil, passando dallo 0,5% stimato lo scorso ottobre allo 0,2% di ieri e questo per una crescita italiana «destinata a restare modesta, compressa dalla debolezza del contesto internazionale e soggetta ad una diffusa incertezza».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Fotina Carmine 
Titolo: Incentivi bloccati, frena la corsa delle start up
Tema: Crescita

II quadro delle agevolazioni sembra stia perdendo appeal e nel 2019 ha pesato il flop dei super incentivi fiscali (fino al 50%) che erano stati varati con la manovra finanziaria di due anni fa per poi essere immediatamente bloccati dalla Commissione europea. A fine 2019 il numero di startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese era pari a 10.882, con un tasso di crescita trimestrale (2,6%) che si è bruscamente ridotto rispetto agli anni di maggiore vivacità (+21% nel 2014, +9,3% nel 2015 a parità di periodo). Anche i principali indicatori economico finanziari non sono ai livelli passati. Sulla base dei dati di bilancio disponibili, il valore della produzione medio per impresa è risultato di 175mila euro (12mila euro in meno rispetto al trimestre precedente). L’attivo medio (3umila euro) cala di 19mila euro, la produzione complessiva (1,16 miliardi) diminuisce di 31 milioni. Il reddito operativo totale è negativo per 85,6 milioni, in peggioramento di oltre 2 milioni.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Santilli Giorgio 
Titolo: Intervista a Luigi Di Maio – «Subito 300 milioni per sostenere l’export» – «Subito 300 milioni per sostenere l’export, è l’ora dei mercati maturi»
Tema: Export

Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, illustra le misure allo studio del governo per limitare gli effetti del Coronavirus sull’economia: “Le nostre esportazioni di merci e servizi rappresentano una priorità strategica nella politica economica estera del governo italiano dal momento che costituiscono la componente più dinamica della ricchezza nazionale, il 32% del Pil deriva infatti dall’export. È chiaro che le nostre imprese dovranno superare molte difficoltà evincere sfide in complessi scenari anche alla luce dell’emergenza coronavirus”, ha detto il ministro, che ha aggiunto: “Per il 2020 abbiamo messo adisposizione circa 300 milioni che attraverso l’Agenzia Ice potranno andare a finanziarie il sostegno del made in Italy”.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Baroni Paolo 
Titolo: Coronavirus, a rischio 13 miliardi di export Il piano del governo per scuotere l’economia
Tema: Export

Vertice ieri a Palazzo Chigi per valutare le misure da intraprendere per ostacolare la diffusione del Coronavirus, ma anche per mettere a fuoco le eventuali ricadute sul fronte economico. Dato per scontato che il coronavirus ridurrà in maniera significativa il Pil cinese e che questo calo avrà effetti su crescita e commerci mondiali, si tratta ora di capire quanto durerà l’emergenza e che intensità avrà. Quel che è certo è che il conto lo pagheranno sia i Paesi che esportano i loro prodotti verso il gigante asiatico e che risentiranno della frenata dei consumi interni, sia i paesi importatori che potrebbero soffrire per la carenza di componenti destinati alle attività i industriali. Tutte le previsioni finora dicono che il Pil della Cina quest’anno perderà tra lo 0,2 e lo 0,7%. Per l’Italia «al momento è difficile fare delle stime. È prematuro», ha spiegato in questi giorni a più riprese Gualtieri. Ma in ballo ci sono 13 miliardi di esportazioni e 31 di beni importati.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Giovannini Roberto 
Titolo: Pensioni, il sindacato attacca il governo “Adesso deve dire quanti soldi ci sono”
Tema: Walfare

Vertice di governo ieri, proprio durante il picco di tensione per la questione prescrizione, sul tema della cosiddetta Agenda 2023, con lavoro, salario minimo e welfare al centro del dibattito. Discussione, come prevedibile, molto interlocutoria: il premier Conte ha chiesto che in settimana si definisca un percorso per varare quello che chiama «Family Act», ovvero il varo di strumenti nuovi (e il riordino di quelli esistenti) a supporto delle famiglie, specie quelle numerose. Tutto dipenderà, ovviamente, dalle risorse che verranno rese disponibili dal ministero dell’Economia, rappresentato al vertice di ieri dal sottosegretario al Tesoro Pierpaolo Baretta. E dalle risorse disponibili dipende anche l’esito del negoziato sulla riforma del sistema previdenziale tra governo e sindacati confederali. Ieri in tarda mattinata si è tenuto il terzo appuntamento tecnico. Cgil-Cisl-Uil hanno ribadito la necessità di rimettere mano al sistema di pensionamento affinché diventi flessibile, strutturale in una ottica di lungo periodo e che preveda una uscita a partire dai 62 anni di età o dai 41 anni di contribuzione. “La nostra proposta è finanziariamente sostenibile, ma vorremmo costruirla assieme al governo evitando quel balletto di cifre solitamente insopportabile”, spiega il segretario confederale Cgil, Roberto Ghiselli.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Marro Enrico 
Titolo: Il commento – Conte: welfare, priorità alla famiglia. Tavolo sulle pensioni
Tema: Welfare

L’Agenda 2023 con la quale Giuseppe Conte vuole rilanciare il governo parte dal Welfare. Ma sui buoni propositi si è abbattuto il brusco peggioramento delle previsioni causato dal coronavirus. Circostanza che aggrava le distanze tra i partiti. Nelle prossime settimane si lavorerà sul Family Act allo studio della ministra Elena Bonetti (Iv) e sulla proposta di legge del Pd. Ma è noto, per esempio, che tra le priorità della ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo (presente al tavolo) e dei 5 Stelle c’è anche il «salario minimo legale», mentre all’opposto Italia viva (presente con le ministre Bellanova e Bonetti) vorrebbe cancellare Quota 100. Sui temi che dividono a maggioranza, compresi pensioni e salario minimo, ci saranno tavoli specifici coordinati da Catalfo. Poi il 25 di nuovo vertice a Palazzo Chigi per tirare le somme e vedere le risorse disponibili, ha spiegato il premier.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  D.Col. – M.Rog. 
Titolo: Quota 100, caccia a 6 miliardi di risparmi per la nuova flessibilità
Tema: Welfare

La soluzione dei sindacati per il dopo-Quota 100 è stata riproposta ieri al tavolo di confronto tecnico sulla flessibilità convocato dal ministero del Lavoro: 62 anni di età e 41 di contributi senza alcun ricalcolo contributivo della pensione. Ieri tutti gli esponenti presenti all’incontro, Carmelo Barbagallo per la Uil, Roberto Ghiselli per la Cgil e Luigi Sbarra per la Cisl hanno insistito sullo stesso punto: bisogna utilizzare tutti i risparmi attesi dall’attuazione di Quota loo per finanziare le nuove misure di flessibilità. Mentre il governo sembra orientato a una soluzione meno onerosa. Secondo i sindacati i risparmi da Quota 100 si aggirerebbero attorno ai 6 miliardi nel triennio, e lo stesso presidente dell’Inps, Pasquale Tridico ha quantificato per il 2019 una minore spesa per 1,5 miliardi, 2,2 per il 2020 e altrettanti per il 2021. «Non possiamo accettare lo scalone del 2022, quindi tutti i risparmi di Quota 100 devono andare alla riforma», ha detto il segretario generale aggiunto Cisl, Luigi Sbarra.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Frignani Rinaldo 
Titolo: Il governo conferma lo stop ai voli
Tema: Coronavirus

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio conferma da Belgrado la posizione del governo in merito al blocco dei voli da e per la Cina, come misura di prevenzione per la diffusione del Coronavirus, nonostante le crescenti tensioni con Pechino: “II blocco dei voli deciso su indicazione del ministero della Salute resterà fino a quando la comunità scientifica ci dirà che c’è un rallentamento dei contagi”, ha detto Di Maio, che ha aggiunto: “Continueremo a supportare i nostri connazionali in Cina. Nessuno sarà lasciato indietro. Ma vogliamo essere più vicini al governo e al popolo cinesi, vogliamo dare una mano a un Paese amico”. Secondo il governo cinese però le misure decise da Roma sono “eccessive”. Il clima non è dei migliori, proprio a pochi mesi dalla firma di importanti trattati commerciali, primo fra tutti la nuova «Via della Seta». A preoccupare sono anche le ripercussioni economiche: il governo Conte pensa ad una serie di interventi a sostegno di imprese ed export.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Mar.B. 
Titolo: Il Governo conferma la restrizioni: stop ai voli da e per la Cina – Controlli, tensione Roma-Pechino
Tema: Coronavirus

Il Governo italiano, unico al mondo oltre a quello della Repubblica Ceca, ha deciso di sospendere tutti i voli diretti da e per la Cina, come misura di prevenzione per il Coronavirus. La decisione è stata ribadita ieri dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Il Governo cinese però ha reiterato il suo appello a evitare “misure eccessive” e ha ammonito l’Italia a “valutare la situazione in modo obiettivo” e a “rispettare le raccomandazioni autorevoli e professionali dell’Organizzazione mondiale della sanità”.  Si cominciano però anche a valutare le ripercussioni sull’economia e il turismo italiani causa del virus. Se ne è discusso ieri mattina a Palazzo Chigi nel corso di una riunione presieduta dal premier Giuseppe Conte e alla quale hanno preso parte oltre ai ministri Di Maio e della Salute, Roberto Speranza quello della Difesa, Lorenzo Guerini, quello dell’Economia, Roberto Gualtieri, quello dei Beni culturali, Dario Franceschini, il sottosegretario all’Interno, Vito Crimi e il capo della protezione civile Angelo Borrelli. E’ stata decisa la creazione di una task force per studiare misure a sostegno delle imprese, in diversi settori, per far fronte agli effetti dell’epidemia. Per le piccole e medie imprese si sta ipotizzando la creazione di un fondo (non di grande entità) per sostenere finanziariamente quelle aziende la cui produzione sia stata bloccata perla chiusura delle fabbriche a causa del Coronavirus.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarzanini Fiorenza 
Titolo: Intervista ad Angelo Borrelli – Virus, nuovi controlli in Italia – «Controlli nelle stazioni ferroviarie? Se serviranno noi siamo pronti»
Tema: Coronavirus

Intervista al commissario all’emergenza Coronavirus Angelo Borrelli, che si sta occupando dei controlli nelle aree di transito degli aeroporti: “In Italia abbiamo monitorato 511 mila persone in tre giorni e abbiamo trovato soltanto otto persone con la febbre, quindi siamo rassicurati. Ma certo nel resto del mondo i casi aumentano e noi dobbiamo essere preparati”. Sul blocco dei voli verso Pechino, Borrelli dice: “La nostra priorità è la salute dei cittadini e in questo modo la tuteliamo. Altri hanno fatto scelte diverse ma questo non ci condiziona, la guardia deve rimanere alta”. E a proposito dell’ipotesi di estendere i controlli anche nelle stazioni ferroviarie, il commissario afferma: “Se ci sarà bisogno, siamo pronti. La situazione è in continua evoluzione e noi abbiamo pianificato interventi in tutti gli scenari possibili”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  M.D.B. 
Titolo: L’allarme dell’Oms sui contagi «Sono la punta dell’iceberg»
Tema: Coronavirus

Questa mattina l’Organizzazione Mondiale della Sanità si riunirà per decidere priorità di ricerca e investimenti. Sul vertice però incombe il monito del direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha affermato: “Ci sono stati casi inquietanti di diffusione in individui che non avevano viaggiato. Questo può indicare una trasmissione più diffusa in altri Paesi. Può darsi che questa sia solo la punta dell’iceberg”. L’allarme di Ghebreyesus non riguarda certo l’Unione europea e Regno Unito, dove il nuovo coronavirus 2019-nCoV ha colpito in modo estremamente moderato (37 pazienti secondo il centro europeo per il controllo delle malattie Ecdc). Il sospetto ricade sui Paesi limitrofi alla Cina o con importanti scambi con il governo di Pechino. E verosimile ad esempio che l’Indonesia non ne sia stata neppure sfiorata? E che in Africa non sia stato segnalato neppure un contagio, malgrado gli intensi traffici commerciali con la Cina e la presenza in Etiopia, Eritrea e Somalia di larghe comunità cinesi? Su questi elementi sembra interrogarsi Ghebreyesus.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  … 
Titolo: La giornata – L’Italia chiede attenzione per il caso di Patrick Zaky
Tema: Caso Zaki

L’Italia chiede attenzione sul caso di Patrick George Zaki, lo studente egiziano dell’Univeristà di Bologna arrestato venerdì scorso al Cairo e finito nelle mani dei servizi segreti civili che uccisero Giulio Regeni: “Stiamo valutando con la nostra delegazione Ue al Cairo, e se necessario intraprenderemo le adeguate azioni. L’Unione sosterrà in pieno le autorità italiane”, ha detto ieri il portavoce del Servizio europeo per l’azione esterna, Peter Stano. Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International in Italia, sostiene sia necessaria un’azione più incisiva, “a partire dalla presenza – come chiesto dall’Italia – di osservatori Ue all’udienza o alle udienze che seguiranno, la prima il 22 febbraio”. Secondo i legali egiziani, Patrick sarebbe stato già torturato. Tra i capi d’accusa, l’istigazione a proteste e propaganda di terrorismo. In arresto. Patrick si occupa di diritti umani.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Baccaro Andreina – Pasqualetto 
Titolo: L’appello di Zaki: battetevi per me
Tema: Caso Zaki

“Battetevi per me”. Queste le parole di Patrick George Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna arrestato al Cairo venerdì scorso. Il 28enne rimarrà nel carcere della capitale per almeno un paio di settimane, in attesa che le indagini sul suo conto arrivino a una prima definizione, dopo essere stato prelevato dagli agenti della Sicurezza di Stato all’aba di venerdì, accusato di propaganda di terrorismo. Anche ieri a Bologna un presidio ha riunito le varie anime della mobilitazione. In prima fila i compagni d’Università, dove lui sta frequentando il primo anno di un master specializzato in studi di genere.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Caferri Francesca 
Titolo: L’avvocata di Zaky “Torture e abusi lo stanno piegando”
Tema: Caso Zaki

Gli amici di Patrick Zaki lavorano senza sosta sul caso dello studente egiziano dell’Università di Bologna arrestato nella notte fra giovedì e venerdì all’aeroporto del Cairo. A Bologna gli studenti si mobilitano in strada, al Cairo viene rilanciato l’appello dell’americana Human rights first per il ritiro dell’ambasciatore americano e a Bruxelles i giornalisti chiedono conto della posizione dell’Europa al Servizio europeo per l’azione esterna guidato dall’Alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell. Un faro importante se paragonato al buio che ha circondato Giulio nei giorni prima della sua morte e al silenzio con cui l’Egitto rispose ai tentativi dell’ambasciata italiana di capire dove fosse finito il ricercatore italiano. “Ho visto Patrick ieri (due giorni fa per il giornale ndr.)”, dice a Repubblica Huda Nasrallah, l’avvocata principale del team che ha preso in carico il giovane. “È prostrato da quello che gli è successo: la tortura, gli abusi fisici e mentali. Non è la persona sorridente di sempre: riesce a parlare, ma è chiaro che è in stato di shock”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Battistini Francesco 
Titolo: E al Cairo l’accusa viene rilanciata in tv «Difende i gay perché vuole il caos»
Tema: Caso Zaki

Nel telegiornale del canale televisivo egiziano Ten Tv ieri sera è stato paragonato il caso di Patrick George Zaky all’arresto avvenuto nei confronti di Hossam Bahgat, attivista per i diritti umani, licenziato ai tempi di Mubarak per aver difeso i 52 clienti d’un barcone sul Nilo che serviva da nightclub gay, il Queen Boat, quindi arrestato sotto Al Sisi con le stesse accuse che ora vengono rivolte a Zaki, per prima la diffusione di notizie false che attentano alla sicurezza nazionale. “Ricordate quel Bahgat che difende la perversione sessuale? Questo ragazzo viene dall’Italia e che cosa sta provando a promuovere? Volete voi che l’Egitto precipiti nel caos, come chiedono questo ragazzo e Bahgat?”, ha detto l’anchorman del tg serale. “Il nuovo giorno rivela la verità su Zaki, ovvero che è omosessuale”, rilancia il sito Sada, trasformando in una tendenza sessuale la notizia che il ricercatore universitario, a Bologna, s’occupava anche dei diritti del mondo Lgbt.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  P.Val. 
Titolo: Cdu caos, lascia la delfina di Merkel
Tema: Germania

Terremoto politico in Germania: Annegret Kramp-Karrenbauer ha annunciato che non si candiderà alla successione di Angela Merkel come leader della Cdu. A far precipitare la situazione è stato lo scandalo in Turingia, dove la Cdu locale ha votato insieme all’estrema destra di AM per eleggere il liberale Thomas Kemmerich a ministro-presidente del Land, sfidando la linea nazionale del partito che esclude ogni collaborazione con i nazionalisti. Kemmerich si è poi dimesso, anche grazie all’intervento di Merkel; che però ha svelato la debolezza della Kramp-Karrenbauer, considerata fino a qualche tempo fa la candidata più credibile alla successione della stessa Merkel. Ora il partito dovrà non solo trovare un altro nome credibile, ma soprattutto decidere una linea politica coerente.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Bufacchi Isabella 
Titolo: Germania. Kramp-Karrenbauer lascia la presidenza Cdu – Il caso Turingia travolge la Cdu Lascia Akk, l’erede della Merkel
Tema: Germania

Ieri mattina Annegret Kramp-Karrenbauer ha preannunciato le sue dimissioni dal vertice della Cdu dopo appena 15 mesi di leadership, a causa dell’ennesima sconfitta elettorale in Turingia, arrivata dopo quelle in Brandeburgo e in Sassonia, ma anche per l’indomabile rivolta interna e perdita di disciplina sulla linea del partito emerse nelle modalità dell’elezione al terzo turno del presidente del piccolo Stato-regione. Se la Turingia e il problema sollevato lì da una possibile commistione tra la Cdu e il partito di estrema destra AfD nel sostenere congiuntamente il candidato presidente liberale Fdp hanno data il colpo di grazia alla brillante carriera politica di Akk, dalla capitale Erfurt è arrivata in contemporanea anche una forte spallata contro la stessa Merkel. Non tanto perchè disobbedire ad Akk significa non obbedire alla cancelliera, ma nanche per i risvolti nazionali: sono in molti nella corrente di destra della Cdu a ritenere che il declino del partito è attribuibile alla stessa Merkel e la sua virata sempre più a sinistra.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Grignetti Francesco 
Titolo: Retroscena – Roma risponde all’appello di Parigi Missione nello Stretto di Hormuz
Tema: Stretto di Hormuz

Dopo il necessario passaggio parlamentare, il governo italiano ufficializzerà la partecipazione a una nuova missione navale europea che si terrà nello Stretto di Hormuz, dove è già presente una missione navale a guida statunitense, con dentro i nemici storici dell’Iran, ovvero Arabia Saudita, Emirati Arabi, Israele. L’Italia, insieme a Germania, Belgio, Danimarca, Grecia, Olanda e Portogallo, ha risposto ad un appello francese. Le prime due navi da guerra sono già in movimento: la fregata francese «Courbet», che avrà il ruolo di comando delle operazioni, è arrivata ad Abu Dhabi nei giorni scorsi; la fregata olandese «De Ruyer» è in trasferimento, ieri si trovava a Creta. A parlare di un rischieramento italiano nelle acque dello Stretto di Hormuz, è stato per primo il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, illustrando il complesso delle missioni all’estero.
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