Menu

SINTESI IN PRIMO PIANO – 12 dicembre 2019

In evidenza sui maggiori quotidiani:

PRIMO PIANO

– Mes, via libera del Parlamento alla risoluzione della maggioranza
– Ex Ilva, ArcelorMittal chiede nuova cassa integrazione
– Gran Bretagna oggi al voto

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Marco Galluzzo
Titolo: Alta tensione sui ribelli M5S – Salva-Stati, strappo nei 5 Stelle Di Maio punta il dito sulla Lega
Tema: Mes, via libera del Parlamento alla risoluzione della maggioranza

Con 165 sì, 121 no e 2 astenuti l’Aula del Senato ha approvato la risoluzione presentata dalla maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul Meccanismo europeo di stabilità. Ma non è stata né una giornata tranquilla né priva di tensioni, con ben quattro membri dei 5 Stelle che a Palazzo Madama hanno votato in dissenso rispetto alla maggioranza, e con le accuse incrociate fra Matteo Salvini e Luigi Di Maio sul «mercato delle vacche» che il primo starebbe conducendo fra le file del Movimento stesso. Conte, sia alla Camera che al Senato, ha difeso la riforma del Mes, rassicurando il Parlamento anche dicendo che «l’Italia non ha nulla da temere anche perché il suo debito è pienamente sostenibile, come dimostrano le valutazioni delle principali istituzioni internazionali, inclusa la Commissione, e come confermano i mercati». Ma atenere banco sono gli sbandamenti del Movimento 5 stelle. Luigi Di Maio attacca dall’Albania, dove si trova in visita di Stato: «è evidente – dice – che dalla Lega stiamo vedendo quello che provava a fare Berlusconi ai tempi di De Gregorio, anche se non so in che modalità, c’è un mercato delle vacche che il Carroccio sta provando a portare avanti e mi auguro che se dovessero esserci gli estremi, le autorità giudiziarie possano verificare tutto». Gli risponde a stretto giro Matteo Salvini: «Qualcuno parla di mercato delle vacche. Nel programma elettorale del Movimento 5 Stelle si legge testualmente, e io condivido, che “il M5s si impegnerà allo smantellamento del Mes”. Per chi è coerente e persona perbene le porte della Lega sono aperte».
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Repubblica 
Autore:  Giovanna Casadio
Titolo: Mes, il governo regge i grillini perdono pezzi in tre verso la Lega
Tema: Mes, via libera del Parlamento alla risoluzione della maggioranza

Il premier Conte andrà oggi al Consiglio europeo di Bruxelles con in tasca il via libera del Parlamento al Fondo salva-Stati. La riforma del Mes (il Meccanismo europeo di stabilità) passa’ alle Camere con numeri non risicati.Ma il dibattito nelle aule parlamentari è stato infuocato. Alla Camera, in mattinata, è stato infuocato. Claudio Borghi, a nome della Lega, ripete al premier le accuse di tradimento, mentre Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia, lo accusa di tafazzismo: «Non ha senso spendere i soldi degli italiani per salvare le banche tedesche. Mi dite perché farlo? Trattare in termini di pacchetto, presidente Conte, chi glielo ha consigliato? Tafazzi?».  Ma è a Palazzo Madama che i giallo-rossi traballano. Quattro grillini votano contro e tre di loro sembrano pronti a passare con la Lega. «Siamo al mercato delle vacche”, fanno sapere Di Maio e il Guardasigilli Alfonso Bonafede. «Porte aperte della Lega a uomini e donne di buona volontà», risponde Salvini. In uscita dai 5Stelle sono Ugo Grassi («Non mi riconosco più nel Movimento») e Stefano Lucidi («Non sono un criceto, esco dalla gabbia e voto no»), mentre Francesco Urraro vota la risoluzione della Lega. A Montecitorio i grillini assenti sorto 14: «Tutti giustificati», fanno sapere i 5S. Salvini, nel suo discorso, attacca citando l’appello anti Mes di 32 professori universitari, definendo Conte «la copia sbiadita del professor Monti», accusando i 5Stelle di incoerenza «Ma a Salvini – commenta  il dem Andrea Marcucci – è fallita la spallata». Il Pd canta vittoria: «Noi Dem abbiamo ribadito e sostenuto la netta scelta europeista a difesa dei risparmi delle famiglie e delle imprese italiane. Ora il governo e Conte hanno un mandato forte», dice il segretario Nicola Zingaretti.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Massimo Franco
Titolo: La Nota – I vincoli europei costringono la coalizione a compattarsi
Tema: Mes, via libera del Parlamento alla risoluzione della maggioranza

Massimo Franco ritiene che l’esito del voto parlamentare sul Fondo Salva stati abbia di fatto sancito per il Governo ” una parentesi di relativa tregua almeno fino alle elezioni regionali di fine gennaio in Emilia-Romagna”. Da un lato, infatti, i vincoli europei si sono ancora una volta rivelati “più forti delle pulsioni identitarie del Movimento Cinque Stelle. L’erosione parlamentare che si è registrata ieri – sottolinea – non deve sorprendere: per la formazione di Luigi Di Maio, il Mes rimane un problema lacerante. Per questo – aggiunge – l’assenza di dodici deputati e la defezione di tre senatori porta a dire che la fronda è stata limitata”. Dall’altro, “l’offensiva salviniana lascia indovinare qualcosa di più: e cioè che l’esecutivo tra M5S e Pd, con le appendici di Leu e Iv, non sia destinato a cadere presto. L’«invidia» dichiarata da Salvini nei confronti della Gran Bretagna che oggi va alle urne è significativa”. Matteo Salvini ha affidato all’euroscettico Claudio Borghi il compito di intervenire in Aula dando del «traditore» al premier. Ma Borghi, commenta, “è il simbolo di un Carroccio che si trincera all’opposizione con le parole in libertà contro euro e Ue; che alimenta diffidenze nelle cancellerie occidentali sull’affidabilità governativa di Salvini e di Giorgia Meloni”
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone .

Testata:  Repubblica 
Autore:  Stefano Folli
Titolo: Il punto – Quanto ha pesato la resa dei 5 Stelle
Tema: Mes, via libera del Parlamento alla risoluzione della maggioranza
A sua volta, Stefano Folli, commentando l’esito del dibattito parlamentare sul Mes, sottolinea come i i Cinque Stelle abbiano dovuto piegare il capo e accettare gli accordi raggiunti in sede europea. Scrive: “chi ha buona memoria ricorda l’anatema di Beppe Grillo l’estate scorsa sul blog, quando proclamava che il Movimento era compatto nel dire “no” al Mes. Oggi i Cinque Stelle preferiscono divorziare da una parte della loro base e di conseguenza accettano il patto europeo attraverso non poche contorsioni verbali”. Quanto a Conte – prosegue – “sempre più uomo della connessione con il Pd, ha fatto del suo meglio per tenere compatta la maggioranza scagliando frecce di fuoco contro la destra leghista e meloniana”. Restano tuttavia “le incertezze di una coalizione che sopravvive in modo comunque precario. Non sono i tre senatori dei 5S che si sono staccati in Senato; è piuttosto il senso di frustrazione che si respira alla vigilia di un gennaio che si annuncia decisivo”
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Lina Palmerini
Titolo: Politica 2.0 – La tenuta M5s e la mina proporzionale
Tema: Mes, via libera del Parlamento alla risoluzione della maggioranza

Anche per Lina Palmerini è fallito ” l’obiettivo dell’opposizione, e di Salvini in particolare, di mostrare una maggioranza sotto quella quota 161. che è il minimo vitale per un Governo. Nonostante le defezioni nei 5 Stelle, sono quattro in totale, la coalizione tiene anche su un terreno come il Mes che il leader leghista aveva reso scivoloso con una propaganda anti-europeista molto vicina a una parte dei grillini”. Le fibrillazioni in seno al Movimento 5 stelle, con la fuoriuscita dei tre senatori che ieri hanno votato “no” e starebbero per traslocare nella Lega, creano un rischio per la tenuta del Governo, che
vede i suoi numeri al Senato già risicati ridursi. Un’altra mina per l’esecutivo, aggiunge, “oltre al voto in Emilia che sarà decisivo, è la discussione sulla legge elettorale su cui sono già si sono aperti i giochi. Quello che teme il Pd e pure l’area governista dei 5 Stelle, è questa spinta sul proporzionale che se dovesse passare darebbe l’occasione sia a Di Maio che a Renzi di creare la rottura per andare al voto con le mani libere”.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Virginia Piccolillo
Testata:  Corriere della Sera 
Titolo: Cartabia al vertice della Consulta: io donna apripista – Cartabia eletta all’unanimità: la prima donna a capo della Consulta
Tema: Marta Cartabia eletta alla Presidenza della Corte costituzionale

I giudici della Consulta hanno eletto all’unanimità presidente Marta Cartabia, 56 anni, giurista cattolica. E’ la prima volta una donna al vertice della Corte costituzionale. E proprio alle donne la giurista cattolica che ha «rotto il vetro di cristallo» della Consulta ha rivolto il suo pensiero dicendo: «Speriamo di poter dire presto, come ha fatto l’altro ieri la neo-presidente finlandese Sanna Marin, che l’età e il sesso non contano». Ma «è ancora tanta la strada da fare», ha ammesso: le magistrate sono ormai la maggioranza (il 53%) ma non è così «nelle giurisdizioni superiori e ai loro vertici». Arrivata alla Consulta nel 2011, Cartabia resterà fino a settembre 2020. Il suo mandato durerà, dunque, nove mesi.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Corriere della Sera 
Autore: Sabino Cassese
Titolo: Una svolta vera (attesa da anni) – Una svolta vera
Tema: Marta Cartabia eletta alla Presidenza della Corte costituzionale

Sabino Cassese commenta la “buona notizia” dell’elezione di Marta Cartabia alla Presidenza della Corte costituzionale.
“Per la prima volta – scrive – una donna prende la Presidenza della Corte costituzionale. Ci sono voluti 63 anni perché al vertice di un organo, la cui prima missione è quella di garantire l’eguaglianza, si affermasse la parità di genere”. Ma si tratta di un buona notizia, sottoline, anche perchè “a quella carica giunge una studiosa che ha orientato la sua vita di ricercatrice nella direzione della apertura reciproca degli ordinamenti nazionali e della comparazione, che ha al suo attivo studi all’estero, che ha consuetudine di collaborazione con i maggiori centri di ricerca stranieri. Si deve a lei uno dei più importanti volumi sulla giustizia costituzionale nel contesto globale, scritto con la partecipazione di studiosi stranieri e italiani. E una buona notizia perché alla Presidenza della Corte costituzionale arriva una persona in grado, per i suoi studi e le sue esperienze, di comprendere per quali nuove strade si sta incamminando il mondo. Questo è importante anche per intendere e contenere le posizioni regressive dei neonazionalisti che vorrebbero nuovamente rinchiudersi nei confini nazionali, ergendo barriere e muri”.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Il Fatto Quotidiano 
Autore: Valeria Pacelli
Titolo: Indagato Salvini – Salvini è nei guai: indagato per i voli sugli aerei di Stato
Tema: Salvini  indagato per i voli sugli aerei di Stato

Il quotidiano diretto da Marco travaglio apre oggi con la notizia della nuova indagine giudiziaria promossa dalla magistratura romana nei confronti del leader della Lega. Si legge: “Nuova grana giudiziaria per Matteo Salvini. Questa volta davvero imbarazzante anche per lui e i suoi, diversamente da quelle sugli sbarchi. L’ex vicepremier è indagato per abuso d’ufficio nell’inchiesta su alcuni voli di Stato utilizzati quando era anche ministro dell’Interno. La Procura di Roma, dopo aver ricevuto il fascicolo dalla Corte dei conti, ha iscritto Salvini nel registro degli indagati come atto ‘dovuto’ e ha trasmesso le carte al Tribunale dei ministri, competente a indagare su eventuali reati commessi nell’esercizio delle funzioni ministeriali […] La vicenda riguarda alcune trasferte dell’ex ministro a bordo di velivoli di Polizia e Vigili del fuoco”.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Repubblica 
Autore: Ezio Mauro
Titolo: L’editoriale – Il Paese sommerso che ritorna a fare politica – Il Paese sommerso in piazza
Tema: “Piazza Italia”

Ezio Mauro  riflette sui movimenti politici, dalle Sardine ai 600 sindaci riuniti attorno a Liliana Segre, che fuori dal circuito dei partiti stanno riempiendo le piazze delle città italiane. Vi scorge la reazione di una parte dell’opinione pubblica alla deriva dell’antipolitica, e la volontà di rivitalizzare lo spirito repubblicano mobilitando, scrive, “quelle energie civiche disattivate che la politica tradizionale oggi fatica a riconoscere e organizzare”.  E più avanti sottolinea: “Come dimostrano le piazze piene di ragazzi e i 600 sindaci attorno a Liliana Segre questa ricucitura dello spirito repubblicano può avvenire solo nell’autonomia e nella libertà, spontaneamente, anzi gratuitamente, senza cercare un tornaconto leaderistico in termini di candidature e incarichi. Soltanto così si esprime il sentimento del servizio alla politica e al Paese: non contrapponendosi ai partiti, ma ricreando accanto a loro un circuito culturale di passione, d’impegno e di testimonianza”.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Marco Mobili  –  Marco Rogari
Titolo: Manovra: scende ancora la plastic tax Mini imprese, sgravio apprendisti – Nuovo ritocco a 0,45 per la plastic tax e bonus apprendisti
Tema: Manovra, altra riduzione della plastic tax

Si annuncia un nuovo restyling della plastic tax. Che scende ulteriormente a 45 centesimi al chilo colpendo però anche i prodotti monouso in tetrapack. E’ quanto prevede la nuova versione dei ritocchi alla manovra presentati in commissione Bilancio del Senato, dai relatori Rossella Accoto (M5S) e Dario Stefano prima di avviare, con tanto di maratona notturna, la volata finale per consegnare il testo all’Aula al più tardi nel primo pomeriggio di oggi. Con l’obiettivo di votare la fiducia sul maxi-emendamento finale del Governo entro domani sera.Tra le altre  novità, lo sgravio del 100% alle microimprese che assumono apprendisti nel 2020. e sgravi per favorire il professionismo delle atlete
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Cristiano Dell’Oste  – Cristiano Parente
Titolo: Partite Iva e flat tax nel mirino del Fisco Ecco i nuovi controlli – Controlli 2020, il Fisco punta su partite Iva e crediti d’imposta
Tema: Fisco, nuovi controlli sulle partite Iva

Il Fisco mette sotto esame le partite Iva. Dopo il boom di adesioni al regime forfettario che è seguito alla legge di Bilancio 2019, che ha uniformato e aumentato il limite di ricavi o compensi a 65mila euro arriva il monitoraggio per verificare l’esistenza di finti forfettari. Attenzione anche alle partite Iva nel regime dei vecchi minimi. Questo è quanto prevedono le linee guida per la programmazione 2020 delle Entrate, che Il Sole 24 Ore è in grado di anticipare. Fari puntati anche sulle imprese che utilizzano i crediti d’imposta per ricerca e sviluppo e che applicano il bonus Renzi. Come pure su enti non commerciali e Onlus. Tra gli obiettivi 2020 della lotta all’evasione il recupero di almeno 13 miliardi.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Michelangelo Borrillo
Titolo: Crisi dell’Ilva, sale il conto Cassa integrazione per 3.500
Tema: Ex Ilva, ArcelorMittal chiede nuova cassa integrazione

Il conto della mancata proroga per i lavori all’Altoforno 2, che porterà al sequestro dell’impianto, è arrivato in meno di 24 ore: ArcelorMittal ha comunicato ieri ai sindacati la cassa integrazione per 3.500 dipendenti, proprio in relazione alla prossima fermata dell’Altoforno 2 di Taranto, uno dei tre attualmente operativi. Senza l’Altoforno 2, per ArcelorMittal gli attuali dipendenti sono troppi.I sindacati, ovviamente, non ci stanno. «La decisione di ArcelorMittal – spiega il leader della Uilm Rocco Palombella – è di una gravità inaudita poiché, anziché verificare tutte le alternative possibili per non ricorrere a uno strumento così invasivo, utilizza il provvedimento del giudice per ottenere i risultati che si era prefissata: utilizzare i lavoratori come scudi umani. La multinazionale non aspettava altro che lo stop all’Altoforno 2 per accelerare il progetto di morte per lo stabilimento di Taranto. Chiederemo conto al ministro Patuanelli su come vuole risolvere questo disastro». Oggi pomeriggio, al Mise, è infatti in calendario un vertice con le sigle sindacali convocato alle 17 dal ministro Stefano Patuanellli, presente Ilva in amministrazione straordinaria, ma non ArcelorMittal.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Stampa 
Autore: Gilda Ferrari
Titolo: Retroscena – I fondi verdi Ue per salvare l’Ilva – Il piano del governo in tre mosse Si punta sui fondi verdi dell’Ue
Tema: Ex Ilva, il piano del Governo

Dopo l’annuncio di ArcelorMittal di voler mettere 3500 dipendenti in cassa integrazione per lo spegnimento dell’altoforno 2, il governo presenta il nuovo piano industriale. Il piano prevede una produzione annua di acciaio di 8 milioni di tonnellate dal 2023, da realizzare con due altoforni (il 4 e il 5), due forni elettrici e un impianto di produzione di preridotto «fuori dal perimetro di ArcelorMittal Italia», cioè a carico di un soggetto terzo: Snam. «Interlocuzioni sono già in corso», conferma una fonte vicina al dossier. Tre sono le condizioni imprescindibili per il governo: ArcelorMittal deve rimanere nel breve periodo; il nuovo assetto azionario deve prevedere una partecipazione pubblica; la riattivazione del siderurgico deve avvenire nel segno dell’ambiente, permettendo così di intercettare i 35 miliardi del fondo di transizione per i combustibili fossili nell’ambito del green deal europeo annunciato dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Repubblica 
Autore: Tonia Mastrobuoni
Titolo: Bce, Lagarde subito in trincea per rilanciare la linea Draghi
Tema: Bce, oggi la prima riunione del Consiglio della Banca dopo il cambio della presidenza

Oggi prima riunione del Consiglio della Banca dopo il cambio della presidenza. Christine Lagarde dovrà affrontare due grandi sfide. La prima è superare la crescente opposizione alla prosecuzione del quantitative easing, al quale si sono detti contrari non solo i “soliti” falchi, tedeschi, olandesi e austriaci, ma anche due suoi connazionali: Benoit Coeurè e il governatore della Banca centrale francese, François Villeroy de Galhau. Tuttavia, il perdurare della stagnazione economica non può non indurre Lagarde a confermare a lungo l’attualitraiettoria di politica monetaria, come del resto fa la Fed americana che ieri ha lasciato invariati i tassi (1,50%-1,75%). L’altra grande sfida per Lagarde è quella di provare a convincere i governi dell’eurozona a mettere sul piatto misure di stimolo per la crescita. II messaggio della Bce è rivolto soprattutto a governi che hanno i margini fiscali, come la Germania, a fare scelte di bilancio pro-crescita.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Stampa 
Autore:  Alessandra Rizzo
Titolo: Johnson o Corbyn, gli inglesi decidono ma c’è l’incubo paralisi – Il Regno Unito vota con l’incubo paralisi Johnson teme una vittoria dimezzata
Tema: Gran Bretagna oggi al voto

«Il risultato delle elezioni non potrebbe essere più incerto», diceva ieri mattina Boris Johnson mentre, al buio, consegnava il latte a casa degli elettori, l’ultima trovata della campagna elettorale prima del voto di oggi. Probabilmente esagera: il primo ministro è dato saldamente in vantaggio sul leader laburista Jeremy Corbyn, ma nell’ultimo sondaggio il distacco si è assottigliato. E gli appelli delle opposizioni al «voto tattico», cioè a votare per il candidato che, al di là del colore politico, abbia la migliore chance di sconfiggere il rivale conservatore, aumentano l’incertezza. In un voto considerato il più importante dal dopoguerra, il rischio per i Tory è di mancare la vittoria: primo partito ma senza maggioranza assoluta, trovandosi di nuovo nell’incubo di un «hung parliament’>, come era successo a Theresa May nel 2017. E, al contrario di May, Johnson avrebbe poche speranze di formare un governo di minoranza. Corbyn non sembra invece avere realistiche chance di vittoria, ma in caso di «hung parliament», «parlamento appeso» ha buone possibilità di guidare un governo di coalizione per impedire la Brexit. Secondo l’ultimo sondaggio di YouGov, i Tory si avviano a una maggioranza di 28 seggi, in calo rispetto ai 68 previsti due settimane fa. La ricerca prevede 339 seggi, sui 650 dei Comuni, ai Tory (43%); 231 al Labour (23%); 41 ai nazionalisti scozzesi (4%) ; Se i pronostici venissero confermate, per i conservatori sarebbe il risultato migliore dalla vittoria di Margaret Thatcher del 1987; per i laburisti, la sconfitta peggiore dal 1983. Il problema per Johnson è che, data la forbice del sondaggio, un pareggio o quasi non si pub escludere.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Repubblica 
Autore:  Antonello Guerrera
Titolo: Brexit o Corbyn il Regno Unito oggi al bivio – Brexit, promesse e gaffes È la battaglia d’Inghilterra
Tema: Gran Bretagna oggi al voto

Secondo l’ultimo maxi-sondaggio di martedì notte dell’istituto YouGov, si è ridotto il vantaggio di Boris Johnson nei confronti di Jeremy Corbyn. Se due settimane fa al premier veniva associata una maggioranza di 68 seggi, l’ultimo sondaggio gliene assegna ora solo 28. Torna a concretizzarsi lo spettro dell'”hung parliament”, un ennesimo parlamento bloccato, che innescherebbe quasi certamente un secondo referendum sulla Brexit Johnson ha arretrato perché il Labour di Corbyn, nonostante il gradimento residuale del vecchio leader, ha riconquistato numerosi europeisti con l’offerta del secondo referendum Brexit, il suo programma ultra-statalista ha attecchito dopo dieci anni di austerity e disuguaglianze. Inoltre, voteranno molti più giovani del 2017 (in genere pro Corbyn) e attira consensi il “tactical vote”, ossia le alleanze locali strategiche per deviare ivoti anti conservatori al miglior secondo (di qualsiasi partito) che possa sconfiggere i “tories” nei singoli collegi. Per effetto del «voto tattico»,, potrebbe essere a rischio anche il seggio di Boris Johnson.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Messaggero 
Autore: Francesca Pierantozzi
Titolo: Pensioni, la riforma di Macron I sindacati: sciopero a oltranza
Tema: Francia, si estende la protesta dei sindacati contro la riforma delle pensioni

Non si ferma la protesta dei sindacati in Francia contro la riforma delle pensioni.: Continuano  gli scioperi nei trasporti iniziati il 5 dicembre e per il 17 i sindacati organizzano una nuova giornata di manifestazioni, Ieri il premier Edouard Philippe ha annunciato il contenuto della «madre di tutte le riforme» e ha confermato l’intenzione del governo di rendere il sistema pensionistico francese (tra i più vantaggiosi al mondo, come rivendicano con orgoglio i sindacati) «più semplice e più giusto». Philippe ha annunciato alcune correzioni rispetto al progetto iniziale, che però non sono state ritenute sufficienti dalle forze sindcali.. Anche il primo dei sindacati francesi, il più moderato Cfdt finora rimasto attendista, è passato al fronte degli oppositori. La protesta ormai si radicalizza. «Fino al ritiro della riforma», dicono i sindacati, dopo una settimana di trasporti semiparalizzati che rischiano di mettere in ginocchio il commercio e II turismo a ridosso di Natale. Per Macron potrebbe essere l’inizio di un rischioso braccio di ferro. Per ora, il 68 per cento dei francesi dichiara di sostenere lo sciopero.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Francesca Basso
Titolo: Von der Leyen: «Il mio patto verde: come uno sbarco sulla Luna per l’Ue»
Tema: Ursula von der Leyen annuncia l’European Green Deal

«Non abbiamo ancora tutte le risposte. È l’inizio di un viaggio. Ma questo è il momento dell’arrivo sulla Luna per l’Europa». Con un po’ di enfasi la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha presentato ieri a Bruxelles al Parlamento Ue l’European Green Deal, la strategia per far diventare l’Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050 e che trasformerà in modo sostanziale l’economia, attraverso proposte legislative e strumenti finanziari. Oggi la presidente lo illustrerà ai capi di Stato e di governo durante il Consiglio Ue e il vicepresidente esecutivo Frans Timmermans lo farà a Madrid alla Cop25. Cinquanta «azioni» che dovranno essere messe in campo nei prossimi due anni e che puntano a tagliare le emissioni (alzando l’obiettivo al 2030 dall’attuale 40% al 50-55% rispetto al 1990), creare nuovi lavori verdi e dare una spinta all’innovazione.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Repubblica 
Autore:  Luca Fraioli
Titolo: L’anno verde di Greta – L’anno di Greta Per Time è il simbolo del 2019 Lei: “Incredibile! Serve ottimismo”
Tema: Time, Greta Thunberg  “persona dell’anno”

La copertina di Time ha incoronato Greta Thunberg  persona dell’anno. Greta, con i suoi 16 anni, è la “persona” più giovane tra quelle scelte dal settimanale americano a partire dal1927. «Greta – ha spiegato il caporedattore Edward Felsenthal – è il simbolo di un passaggio generazionale in ambito politico e culturale. Ha mostrato cosa succede quando una nuova generazione prende la guida della protesta». Lei, impegnata a Madrid con il lavori della Conferenza Onu sul clima, ha ringraziato via Twitter. «È incredibile! Condivido questo grande onore con tutti quelli del movimento Fridays For Future e gli attivisti del clima».
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Davide Frattini
Titolo: Nessun accordo Israele rivota: è la terza volta in un anno
Tema: Israele torna alle urne

Per la terza volta in meno di un anno Israele tornerà alle urne. La data delle elezioni è stata fissata al 2 marzo.Gli analisti, tuttavia, prevedono che il risultato non sarà molto diverso da quello delle ultime elezioni: i due partiti principali non avrebbero i numeri per formare la coalizione, anche se i sondaggi già danno Blu Bianco di Gantz con qualche vantaggio in più. Ma il
calendario politico si incrocia con quello giudiziario: Netanyahu, che resta premier ad interim, è in attesa di giudizio dopo l’incriminazione per corruzione che gli è stata rivolta il 22 novembre. Dentro al suo Likud almeno un contendente – Gideon Sa’ar – sta cercando di spodestarlo: tra due settimane il partito sceglierà il nuovo leader o incoronerà ancora una volta il vecchio.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Stampa 
Autore: Sara Perria
Titolo: San Suu Kyi all’Aja “Non fu genocidio contro i Rohingya” – San Suu Kyi, fiori rosa e freddezza “Nessun genocidio dei Rohingya”
Tema: San Suu Kyi all’Aja “Non fu genocidio contro i Rohingya”

Aung San Suu Kyi ha respinto ieri nell’aula della Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja le accuse di genocidio rivolte al Myanmar..Pur amettendo che in alcune operazioni antiterrorismo vi è stato un uso eccessivo della forza, la leader birmana già premio Nobel per la Pace, ha negato che vi sia stato da parte del suo Paese alcun «intento genocida» nei confronti della minoranza musulmana Rohingya. Le accuse di genocidio, ha detto, si fondano su «un quadro incompleto e fuorviante», e la responsabilità degli eventi sarebbe da attribuire non al Myanmar, ma agli attacchi della Arakan Rohingya Salvation Army, il gruppo di insorti che ha attaccato nel 2017 postazioni di polizia birmane, uccidendo una dozzina di militari.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

PRIME PAGINE

IL SOLE 24 ORE
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

CORRIERE DELLA SERA
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

LA REPUBBLICA
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

LA STAMPA
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

IL MESSAGGERO
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

IL GIORNALE
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

LIBERO QUOTIDIANO
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

IL FATTO QUOTIDIANO
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

SCARICA L'APP