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SINTESI IN PRIMO PIANO – 12 febbraio 2020

In evidenza sui maggiori quotidiani:

– Prescrizione, tensione alle stelle. Italia Viva vota con l’opposizione.
– L’Oms: “Virus minaccia peggiore del terrorismo”. Vaccino pronto in 18 mesi.
– Rapporto Istat, mai così pochi nati. Mattarella: “Aiutiamo le famiglie”.
– Patrick Zaky sequestrato e picchiato per farlo parlare dei Regeni.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Galluzzo Marco 
Titolo: Prescrizione, Italia viva vota con l’opposizione
Tema: Prescrizione

Un piccolo passo indietro del governo, questa volta ufficiale, che ha deciso di non emendare il decreto Milleproroghe ma di presentare, a meno di sorprese, un provvedimento autonomo sulla prescrizione, da varare insieme alla riforma del processo penale, probabilmente domani in Consiglio dei ministri. Un gesto apprezzato da Renzi, ma che non rasserena le acque, tanto che nel pomeriggio nelle commissioni Bilancio e Affari costituzionali alla Camera per la seconda volta nel giro di pochi mesi i deputati di Italia viva votano con l’opposizione. Non passa l’emendamento Magi, di +Europa (per soli due voti 42 a 44), mentre il voto sul lodo Annibali, proprio di Italia viva (entrambi puntavano a sterilizzare l’entrata in vigore della riforma Bonafede) viene rinviato a oggi, dopo una seduta tormentata, sospesa e poi ripresa in serata.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Labate Tommaso 
Titolo: La ritirata dei (possibili) Responsabili si esce se serve, non un minuto prima
Tema: Prescrizione

«Politica e tutto scompare / politica e tutto scompare /politica e tutto scompare…». Poco prima che sia sera, mentre fa su e giù in un corridoio laterale di Montecitorio, il deputato renziano Luciano Nobili celebra canticchiando — con un leggero emendamento al ritornello della hit sanremese di Elettra Lamborghini — quello che dentro Iv viene considerato un successo tattico. La tensione sulla prescrizione rimane altissima ma l’allarme rosso sulla tenuta dell’esecutivo pare rientrato. A poche centinaia di metri, per la precisione a Palazzo Madama, il senatore Massimo Mallegni, berlusconiano critico da mesi e considerato dal tam tam uno con la lettera d’addio a Forza Italia perennemente in tasca , chiude l’ennesima telefonata di una giornata concitata. «Si ferma tutto, per ora», spiegano alcuni suoi amici. Dietro quel «tutto» c’è il lavorio, nato in ambienti del centrodestra, che punta alla costruzione di un gruppo cuscinetto per salvare la pelle al governo Conte e non solo; un’assicurazione sulla vita della legislatura stipulata con l’obiettivo di sostituire i numeri dei renziani, soprattutto in Senato, nel caso in cui sulla prescrizione si fosse arrivati alla resa dei conti.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Palmerini Lina 
Titolo: Politica 2.0 Economia & Società – No al governo ma senza urne, la terza via dei renziani
Tema: Prescrizione

Quello che è sbagliato nella battaglia di Renzi sulla prescrizione sono i tempi Nei giorni in cui tutta l’attenzione della gente è sul coronavirus e l’Organizzazione mondiale della sanità ne parla come del «nemico numero uno», il penultimatum al Governo e al ministro Bonafede rischiano di finire in fondo alle preoccupazioni dell’opinione pubblica. Senza contare i sondaggi (Ipsos) che registrano una disinformazione nella maggioranza dei cittadini ma contemporaneamente – però – un sostegno alle nuove regole sulla giustizia. Insomma, il rischio è che il braccio di ferro ingaggiato dall’ex premier – e che non ha ancora trovato un esito finale – venga derubricato dagli italiani come la classica delle liti tra alleati di cui è piena la storia recente e recentissima, sia a destra che a sinistra.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Armaroli Paolo 
Titolo: L’analisi – La pistola scarica della sfiducia a Bonafede
Tema: Prescrizione

Toh, chi si rivede: la sfiducia al singolo ministro. Nella fattispecie, al guardasigilli Alfonso Bonafede, minacciata dal segretario di Italia viva Matteo Renzi in ogni caso. Sia che il ministro insista sul testo originario della riforma della prescrizione, sia che si addivenga al compromesso normativo rilanciato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Questa sorta di minisfiducia aveva un peccato originale. Mentre la mozione di sfiducia al governo è disciplinata dall’articolo 94 della Costituzione, nella convinzione che una sua razionalizzazione avrebbe rappresentato per il potere esecutivo un elisir di lunga vita Tant’è che il predetto articolo dispone anche che il voto contrario di una o di entrambe le Camere su una proposta del governo non importa obbligo di dimissioni. Cosa che invece accadeva ai tempi dello Statuto albertino. E poi non pochi studiosi ritenevano tale sfiducia non conforme alla Costituzione. Solo uno stratagemma per colare a picco il governo nella sua interezza. Così, fin dalla prima legislatura repubblicana, ci si accontentò delle mozioni di censura a questo o a quel ministro. Con la speranza che il censurato togliesse il disturbo e, con lui, il governo.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Franco Massimo 
Titolo: La Nota – Una tensione che nessuno sembra in grado di controllare
Tema: Prescrizione

Matteo Renzi aveva chiesto a Giuseppe Conte di mediare sulla prescrizione. Ma intanto ieri ha fatto votare Iv per la prima volta con le opposizioni, perdendo per due soli voti. Ia conseguenza inevitabile è che il governo potrebbe chiedergli di chiarire una volta per tutte se il suo partito vuole rimanere nella maggioranza o picconarla dall’interno, quasi fosse una «quinta colonna» dell’opposizione. Già ieri sera si era parlato di un intervento del premier Giuseppe Conte, annullato per non peggiorare le cose. Rimane una tensione artificiosa quanto gonfla di rischi, dopo che il conflitto sembrava avviato sul binario morto di un rinvio di fatto. La sensazione è che il M5S e il Guardasigilli Alfonso Bonafede, contro il quale lv ha minacciato una mozione di sfiducia, non vogliano cedere.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Trocino Alessandro 
Titolo: Gregoretti, è il giorno del voto in Aula Salvini: non ci opponiamo al processo
Tema: Caso Gregoretti

Sarà presa oggi dall’Aula del Senato la decisione se mandare a processo l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona. La maggioranza — Pd, M5S, Leu e Italia viva — è orientata a votare a favore dell’autorizzazione a procedere, mentre Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno deciso di presentare un ordine del giorno contrario al processo. Salvini ieri con una frase sibillina ha commentato così gli ultimi sviluppi: «Noi non ci opponiamo». Segnando l’indecisione di una linea ondivaga su una questione che potrebbe condizionare anche il prossimo futuro del centrodestra. Se Salvini andasse a processo, infatti, i tempi potrebbero essere anche molto lunghi (anni), e un’eventuale condanna in primo grado gli impedirebbe di essere il candidato premier della coalizione di centrodestra. Il leader, pochi giorni prima delle elezioni regionali in Emilia-Romagna e Calabria, aveva spavaldamente spiegato di voler essere processato, paragonandosi a Giovanni Guareschi, e annunciando, prematuramente, di essere pronto a scrivere «Le mie prigioni», evocando l’illustre precedente di Silvio Pellico.
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Testata:  Giornale 
Autore:  Fazzo Luca 
Titolo: L’analisi – Salvini rischia il carcere – Salvini alla sbarra in Senato: ecco perché rischia grosso
Tema: Caso Greogoretti

Comunque vada, sarà un successo: almeno per l’Auditel. Il processo a Matteo Salvini, cui il Senato a meno di sorprese darà oggi il via libera, sarà la prima, spettacolare incursione giudiziaria nella vita di un governo repubblicano, una vivisezione in diretta tv di quell’organismo complesso che è un Consiglio dei ministri. Ed è ovvio che Salvini farà tutto il possibile perché le udienze si trasfonnino in una gigantesca tribuna elettorale da cui sventolare la linea della tolleranza zero contro sbarchi e scafisti. Ciò premesso, sarà anche un processo in piena regola, e tutt’altro che simbolico. L’imputato Matteo Salvini dovrà difendersi da una imputazione da brivido: sequestro di persona pluriaggravato. La prima aggravante, l’avere agito quando era ministro dell’Interno e pertanto pubblico ufficiale «con abuso dei suoi poteri e delle sue funzioni», alza la pena fino a dieci anni; la seconda, «se il fatto è commesso in danno di un minore», porta l’asticella fino a dodici anni. E di minorenni a bordo della nave Gregoretti ce n’era sicuramente più d’uno.
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Testata:  Stampa 
Autore:  La Mattina Amedeo 
Titolo: Il retroscena – Meloni: Salvini ci fa la guerra – Meloni ora accusa Salvini: non sia aggressivo con noi
Tema: Fratelli d’Italia

“Matteo onori patti e non sia agi gressivo nei nostri confronti. Se vuole una regione del Sud si rivolga a Berlusconi e gli chieda la Campania”. Giorgia Meloni è stata perfino la più la pacata durante la riunione dell’esecutivo di Fratelli d’Italia. Una parte del partito ha attaccato a testa bassa l’alleato leghista: non sopporta le continue «provocazioni» che vengono, a tutti i livelli, dal Carroccio. Una vera e propria «guerra» a bassa tensione. Dalla pretesa di avere un candidato governatore in Puglia all’esclusione di Fdi dalla giunta umbra composta da Donatella Tesei. I leghisti veneti accusano i meloniani di non sostenere con convinzione l’autonomia regionale. I leghisti campani mettono continuamente in difficoltà il sindaco Fdi a Castel Volturno. Più in generale, il partito della Meloni si sente snobbato come se fosse ancora una ruota di scorta.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Salerno Mauro – Santilli Giorgio 
Titolo: Arriva lo sblocca cantieri bis, cambiano commissari e codice
Tema: Sblocca cantieri

Dal Conte 1 al Conte 2, dallo sblocca cantieri i allo sblocca cantieri 2. Il governo scalda i motori per il pacchetto crescita, uno o più decreti che dovrebbero anzitutto sostenere la ripresa degli investimenti pubblici e privati e aiutare l’economia a ripartire. Non può mancare, in questo menù in fase di messa a punto, un capitolo dedicato al rilancio delle infrastrutture, un decreto sblocca cantieri bis, appunto, che corregga le norme su commissari e codice appalti che non hanno funzionato nel decreto partorito poco meno di un anno fa dal governo gialloverde con grande fatica (e liti a non finire). Si è messa al lavoro anche la ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli, che all’inizio non avrebbe voluto fare nuovi interventi legislativi per evitare di riaprire l’infinita tela di Penelope del quadro di regole (che per altro continua a non funzionare).
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Orlando Luca 
Titolo: Industria, la Lombardia è bloccata – Produzione e lavoro, Lombardia in frenata
Tema: Industria

Fase di difficoltà per l’export. Momento nero per l’auto, dunque per la meccanica. Per l’economia lombarda il contesto non è certo quello ottimale e gli ultimi dati testimoniano in modo evidente l’impatto di tutto ciò sulla produzione manifatturiera. Da una crescita robusta di tre punti realizzata nel 2018 si passa infatti ad un “avanti adagio” di appena due decimali lo scorso anno, il peggior dato dal 2013. Media che risente in particolare di un quarto trimestre decisamente poco brillante, con l’output manifatturiero lombardo cresciuto di appena un decimale in rapporto al periodo precedente, in calo dello 0,2% nel confronto annuo. Quadro di debolezza presentato dal rapporto congiunturale Unioncamere Lombardia – Confindustria Lombardia che coinvolge tutte le variabili, a partire dalle commesse future, dove le oscillazioni (con il segno meno per quelle interne) si attestano nei dintorni dello zero virgola, anche in questo caso a distanza siderale da quanto accadeva nel 2018.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Serafini Laura 
Titolo: Possibile rinvio per la Rc auto familiare Tra i nodi il rischio rincari – Rc auto familiare verso il rinvio E c’è il rischio rincari
Tema: Milleproroghe

Il varo della polizza RcAuto familiare si sta trasformando in un percorso a ostacoli. Lunedì scorso sono stati depositati alla Camera emendamenti bipartisan per spostare in avanti nel tempo fino a quattro mesi l’entrata in vigore della riforma, che consentirà di estendere la classe di merito più favorevole a tutto il nudeo familiare in occasione di rinnovo di una polizza (e non solo per i nuovi contratti) e per tutte le categorie di veicoli (inclusi camion e trattori). Si tratterebbe della seconda proroga in verità: una iniziale di 45 giorni – con scadenza 16 febbraio – era già stata inserita nel decreto Milleproroghe a fine dicembre. Ora, in sede di conversione, si intende spostare ancora la scadenza
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Cannioto Antonino – Maccarone Giuseppe 
Titolo: La riduzione del cuneo fiscale premia i redditi oltre 26mila euro
Tema: Fisco

Ieri la commissione finanze del Senato ha avviato la discussione per la conversione in legge del decreto 3/2020 che regolamenta il nuovo taglio al cuneo fiscale. Salvo improbabili sorprese, la definizione dell’intero procedimento legislativo si concluderà prima del 30 giugno consentendo il rispetto della tempistica prevista e permettendo ai lavoratori di usufruire già dalle paghe di luglio 2020. Poggiandosi sull’attuale bonus, che di fatto viene sostituito, il nuovo trattamento integrativo si basa sul riconoscimento di due agevolazioni in favore dei percettori di reddito di lavoro dipendente e assimilato.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Sorrentino Riccardo 
Titolo: Fed e Bce: monitoraggio attivo contro i pericoli per la crescita
Tema: Fed e Bce
Per ora, le banche centrali preferiscono restare in disparte. Ben sapendo che, in caso di gravi turbolenze causate dall’epidemia sarebbero le prime istituzioni a essere invocate. Forse a sproposito. La giornata di ieri ha messoben in evidenza l’imbarazzo dei banchieri centrali sul tema. Nella sua audizione al Congresso, il presidente della Fed Jim Powell ha gli riservato un accenno. Parlando della situazione globale, Powell ha detto che «alcune delle incertezze commerciali sono diminuite, ma restano altri rischi all’outlook. In particolare stiamo monitorando con attenzione l’emergere del coronavirus, che potrebbe generare perturbazioni in Cina tali da propagarsi sull’economia globale». Al di là dell’Atlantico, al Parlamentoeuropeo di Strasburgo, la presidente della Bce Christine Lagarde non ha menzionato invece il coronavirus. L’occasione del suo discorso, la presentazione del bilancio annuale della Bce, avrebbe reso eccessivo, forse allarmistico, un nuovo riferimento: giovedì, all’audizione sulla politica monetaria alla Commissione degli Affari Economici, aveva citato l’epidemia come uno degli «altri rischi» che persistono sull’economia globale.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Franceschi Andrea 
Titolo: Fiducia nelle misure anti virus: le Borse tornano in attivo nel 2020 – In Borsa sfida al virus, torna il rally
Tema: Le Borse

L’anno scorso era stata l’incognita della guerra commerciale a tenere banco sui listini. Quest’anno il fattore di rischio numero uno è rappresentato dal potenziale rallentamento dell’economia cinese (e globale) per effetto delle misure di contenimento del Coronavirus, ma il copione non è cambiato: i mercati salgono, e ogni spunto o quasi diventa una scusa per innescare gli acquisti. In queste settimane diversi analisti hanno rivisto al ribasso le loro previsioni sull’andamento dell’economia cinese: la stima media di consensus rilevata da Bloomberg, che all’inizio dell’anno si attestava al 5,9%, si è recentemente attestata a quota 5,8 per cento. Capital Economics ha quantificato in oltre 28o miliardi di dollari l’impatto sull’economia globale derivante dalla frenata del Pil cinese nel primo trimestre dell’anno: «Se le nostre stime saranno corrette – si legge in una nota della casa d’investimento – per la prima volta dal 2009 l’economia globale farà registrare un trimestre a crescita zero».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Arachi Alessandra 
Titolo: In Italia mai così pochi figli Meglio al Nord, record a Bolzano
Tema: La denatalità

Se l’Italia fosse la Lombardia, non ci troveremmo a recitare anche quest’anno il rosario dei bambini mai nati, in un Paese che continua ad invecchiare senza poter sperare nel ricambio generazionale. In controtendenza con i dati nazionali, il Nord dell’Italia e in particolare il Nord-Est. Infatti sono nati più bambini lo scorso anno in Lombardia (113,4 per mille in più) e ancora migliore è la crescita nelle province di Bolzano (+5) e di Trento (+3,6), e pure in Emilia-Romagna (+2,8 per mille). Ma poi bisogna sommare il crollo demografico del Molise e della Basilicata (meno i per cento in un anno) o di Regioni come la Sardegna, con il suo 5,3 per mille, ed ecco che i conti precipitano rapidamente nel rosso più profondo. Sono nati appena 435 mila bambini in Italia nel 2019, segnala l’Istat nel suo rapporto demografico annuale (1,29 in media per donna, con Nord e Nord est sopra la media: ad esempio Lombardia 1,36 e Veneto 1,32), ovvero quasi 5 mila in meno rispetto al 2o18 che già aveva segnato il nostro record negativo nazionale.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Galeazzi Giacomo 
Titolo: Intervista a Giuseppe De Rita – Nel 2019 il record negativo di nascite De Rita: “Siamo un Paese impaurito” –
“Si rifiutano i sacrifici che i figli richiedono ”
Tema: La denatalità

Analisi secca, senza sfumature: «Per riempire le culle non bastano bonus o asili nido gratis. Bisogna lavorare sul tessuto sociale e ricostruire un’idea di comunità». Il sociologo Giuseppe De Rita, fondatore del Censis ed ex presidente del Cnel, attribuisce il crollo delle nascite a «una dinamica culturale malata». Prende in mano i dati sulla natalità a partire dagli anni 70 e li mette a confronto con quella che chiama la «cetomedizzazione» dell’Italia. Qual è la tendenza in corso? «In Italia la denatalità è un dato ormai strutturale. Ciò provoca un danno anche economico. Per anni la dottrina tradizionale riteneva l’elevata natalità un moltiplicatore delle possibilità di povertà». Poi cosa è cambiato? « Ora la prospettiva sociologica si è capovolta: la denatalità diminuisce la ricchezza sociale attraverso effetti negativi sulla mobilità economica e Bonus o asili gratis non servono Una società che non sa più dire “noi” non fa più figli sulla psicologia collettiva. Le culle sempre più vuote sono il risultato di un Paese impaurito,ripiegato sul presente, incapace di pensare al futuro».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  De Luca Maria_Novella 
Titolo: Mattarella “Aiutiamo le famiglie” – Non si nasce più
Tema: La denatalità

Nel 2019, dice l’istituto di statistica, le nascite sono state 435mila, le morti 647mila. Un divario enorme. Se pensiamo che dieci anni fa ogni 100 persone decedute nascevano 96 bambini, mentre oggi ogni 100 morti i bebè sono soltanto 67, dunque 33 in meno, è evidente lo «smottamento demografico» del nostro Paese, come lo ha definito Save the children. Un’erosione di futuro talmente grave che lo stesso presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha affermato che con la denatalità, «il tessuto del nostro Paese s’indebolisce». Anzi è in gioco «l’esistenza» stessa dell’Italia. Dunque «va assunta ogni iniziativa per invertire la rotta».
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Caprara Maurizio 
Titolo: «Patrick sequestrato e picchiato per farlo parlare di Regeni» –
Di Maio: «Roma seguirà il processo Per farlo serve il dialogo col Cairo»
Tema: Intervista a Luigi Di Maio – Patrick Zaky

«Sicuramente l’Egitto è un Paese cruciale per la stabilità del Mediterraneo. Se si vogliono difendere i diritti umani e si vuole la verità su Giulio Regeni non si può prescindere da una relazione con l’Egitto», diceva ieri sera Luigi Di Maio sull’Airbus A319 dell’Aeronautica che lo portava a Parigi da Pristina, Kosovo. Mai dire mai resta in politica una regola fondamentale. Così il ministro degli Esteri dei Cinquestelle, in teoria un estremista rispetto a Matteo Renzi, affronta adesso i rapporti con Il Cairo in maniera più realistica di quello che fece il presidente del Consiglio di allora quando nel 2016 richiamò a Roma l’ambasciatore d’Italia senza ottenere granché sulla fine del dottorando italiano di Cambridge, massacrato dalla sicurezza egiziana. E adesso c’è una nuova cattura che accresce l’attualità di quel caso. Ministro, quail notizie ha su Patrick George Zaki, studente di 27 anni all’Università di Bologna, arrestato tra il 6 e l’8 febbraio mentre andava a trovare la sua famiglia in Egitto? E accusato tra l’altro di «promozione di terrorismo e violenza», ma a quanto si sa finora è soltanto critico verso il regime del presidente Abdel Fattah al Sisi. «Si è svolto poco fa un incontro tra il nostro ambasciatore al Cairo Giampaolo Cantini e Mohamed Fayek che presiede il Consiglio nazionale egiziano per i diritti umani. L’ambasciata sta portando avanti tutte le azioni che servono non solo per ottenere tutte le informazioni, ma per interessare i cosiddetti organi di garanzia».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Cuzzocrea Annalisa 
Titolo: Di Maio: “Verità dall’Egitto ma l’ambasciatore resta” – Di Maio “Al Cairo serve un ambasciatore Per Zaky e per Giulio”
Tema: Intervista a Luigi Di Maio – Patrick Zaky

Che notizie ha la Farnesina dl Patrick Zaky? «Poco fa (ieri sera, ndr) c’è stato un incontro tra il nostro ambasriatore Giampaolo Cantini e Mohammed Fayek, il presidente del National Human Rights Council che ha sede al Cairo. L’ambasciata sta portando avanti tutte le azioni che servono per avere il massimo delle informazioni e attivare tutti gli organi di garanzia. Abbiamo fatto lo stesso a livello europeo, chiedendo che l’Unione segua tutti i passaggi del processo». Pensa che basti? L’avvocata di Zaky ha rivelato che ha subito torture. «Quando si parla di diritti umani l’Italia tiene sempre un faro acceso, a prescindere dalla nazionalità di questo ragazzo. Stiamo acquisendo tutti gli elementi possibili per fare piena luce su questa vicenda». Una storia che sembra ripetere quella lasciata al bulo dl Giulio Regeni. L’Egitto non ha ancora dato le risposte che la famigia e II nostro Paese chiedono. Non pensa sia necessario un nuovo ritiro dell’ambasciatore davanti al muro dl gomma? «Ho avuto modo di incontrare i genitori di Giulio Regeni e pubblicamente ho detto una cosa molto chiara: l’obiettivo che ci siamo dati fin dalla nascita di questo governo è la riattivazione del dialogo tra le procure, che era rimasto interrotto per un anno.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Battistini Francesco 
Titolo: «In cella il nostro Patrick chiede libri»
Tema: Patrick Zaky

L’altro calvario di Patrick Zaki, al quinto giorno di passione nelle segrete della polizia di Mansura, crocifisso come un ladrone di libertà, il vero supplizio è il pensiero che va costante dalla sua cella a questo tinello verde-niente speranza in Omar Ibn el Khattab Street, una ventina di minuti dal lungodelta, pieno d’immagini celesti e d’incubi terreni. Si prova a reggere il dolore: «Più che per sé, mio figlio è preoccupato per noi — racconta l’ingegner George Michel, 55 anni, direttore vendite d’una fabbrica di macchinari — . Ha paura di quel che stiamo passando, di quanto sta soffrendo sua madre…Dall’ltalia ci sentivamo tre volte al giorno. Gli sono sempre stata addosso. Ci rideva, quando era a casa: «Mamma, uffa, mi sembra d’essere all’asilo…» Sul fisico non ha molti segni, ma onestamente non sappiamo dire che cosa sia successo davvero: non ha potuto darci i dettagli di quel che gli hanno fatto. E’ bene che sia vivo, ma poi?
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  De Bac Margherita 
Titolo: Virus, 18 mesi per il vaccino – «Il grande nemico si può fermare»
Tema: Coronavirus

Ha superato i mille morti l’epidemia di Covid-19, come è stato ufficialmente chiamato il nuovo coronavirus, dove il numero finale indica l’anno dell’identificazione e la «d» sta per disease (malattia). L’ultimo bollettino riporta 1.018 decessi su 43.146 casi confermati, la maggior parte circoscritti all’Hubei, la provincia di Wuhan dove il 31 dicembre sono stati segnalati i primi pazienti affetti da una nuova malattia. In crescita anche il numero di decessi in una sola giornata: il record per ora si è toccato lunedì con 108 vittime. Grandi numeri che però gli epidemiologi continuano a considerare meno spaventosi di quanto appaiano, sicuramente per le nazioni occidentali con buoni sistemi sanitari. È vero, insiste Anthony Fauci, uno dei massimi infettivologi mondiali, la diffusione è ampia ma la letalità è del 2% o addirittura inferiore considerando i pazienti asintomatici o che si ammalano in modo lieve. L’Europa continua a tenere: i contagi sono 45, nessun morto. Il presidente dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus continua però a lanciare messaggi da far paura: «Un virus puo avere sul piano politico, economico e sociale un impatto più potente di qualsiasi azione terroristica. Il mondo si svegli, è il nemico mondiale numero uno». Anche se aggiunge che con i dovuti investimenti «sarà possibile fermarlo».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Attanasio Ghezzi Cecilia 
Titolo: Coronavirus, l’Oms: “È più pericoloso del terrorismo” –
Le purghe di Xi contro i leader locali Virus, 500 medici contagiati a Wuhan
Tema: Coronavirus

Due funzionari di altissimo livello della regione dello Hubei sono stati sostituiti da un quadro nazionale, così comincia la «lotta al virus in nome del popolo» del presidente Xi Jinping. Si tratta di Liu Yingzi e Zhang Jin, ovvero il direttore e il segretario di partito che sovrintendono la Commissione sanitaria regionale. Le loro cariche sono state assegnate a Wang Hesheng, dal 2016 vicedirettore della Commissione nazionale sanitaria, un posto molto vicino ai vertici di governo. Nello Hubei, in verità, le teste erano già cominciate a cadere: 337 funzionari locali puniti, alcuni dei quali licenziati per gravi inadempienze, e i vertici della Croce Rossa regionale rimossi. Nella narrazione politica cinese, è il tentativo di convogliare la rabbia popolare su figure che non abbiano rilevanza nazionale e contestualmente lanciare un messaggio ai gangli del potere periferico: ritardi e disattenzioni non verranno più tollerati. «Colpirne uno per educarne cento», diceva Mao Zedong. Nel frattempo l’organizzazione mondiale della sanità ha trovato un nome per questo coronavirus, Covid-19. Il direttore dell’Oms, Ghebreyesus ha spiega che il virus «può avere sul piano politico, economico e sociale un impatto più potente di qualsiasi azione terroristica», per il mondo «è il nemico pubblico numero 1».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Barlaam Riccardo 
Titolo: Il budget di Trump: 40 miliardi di dollari alle missioni spaziali – Trump presenta un budget spaziale
Tema: Budget di Trump

Il ritorno sulla Luna e la conquista di Marte. Donald Trump ha presentato la sua manovra per gli Stati Uniti per l’anno fiscale 2021, che inizia il primo ottobre 2020, con molte delle priorità del suo programma politico prima delle elezioni in cui cerca la conferma per il secondo mandato. Un budget da 4.800 miliardi di dollari che propone tagli decisi ai programmi sociali e più fondi alla difesa e al controllo dei confini. Un aumento di spesa che in prospettiva potrebbe spingere il debito pubblico federale sopra i 30mila miliardi di dollari nel prossimo decennio, dai circa 21mila miliardi attuali: nei tre anni di presidenza Trump il debito pubblico è salito di circa 3mila miliardi.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Benacchio Leopoldo 
Titolo: Europa e Cina non rimangono a guardare: il settore è cruciale per il futuro industriale –
Europa e Cina rincorrono, la partita vera è militare
Tema:Budget di Trump

Trump vuole lo spazio, dalla Luna fino a Marte, tutto a stelle e strisce. Ma la Cina, in prima fila, e l’Europa non stanno certo a guardare. La proposta del budget complessivo americano che ha iniziato il suo iter legislativo, su proposta della casa Bianca, è anche un momento per capire le intenzioni in campo spaziale delle grandi potenze, che lo sono anche in campo spaziale. Il primo dato che salta all’occhio è l’aumento per il prossimo annodi più del 12% per la dotazione dell’Ente spaziale americano, la Nasa, che avrà il budget più alto di questo millennio: 25,2 miliardi di dollari.
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IL SOLE 24 ORE
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CORRIERE DELLA SERA
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IL MESSAGGERO
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IL GIORNALE
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IL FATTO QUOTIDIANO
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