In evidenza sui principali quotidiani:
– Giura l’esecutivo Draghi. «Ora l’unità è un dovere»;
– L’agenda di governo: “Collaborazione tra diversi su ambiente, vaccini, lavoro, crescita, scuola”;
– Nei 5S molti no alla fiducia. E Conte pensa alla leadership del movimento;
– Nel PD scoppia il caso donne;
– Ristori, cartelle, Alitalia e Cig: le prime emergenze del premier;
– Impeachment. Il Senato Usa assolve Trump.
PRIMO PIANO
Testata: Corriere della Sera
Autore: Verderami Francesco
Titolo: Draghi dà la linea ai miriisiri: mettere il Paese in sicurezza Il governo sarà ambientalista
Tema: Draghi: ora l’unità è un dovere
Ieri Draghi, dopo aver giurato al Quirinale e aver compiuto il rito della campanella con Giuseppe Conte, ha tenuto la prima riunione del Consiglio dei ministri. Ha chiesto ai ministri uno sforzo collettivo: «L’unità non è un’opzione, è un dovere. Veniamo da culture politiche diverse, da esperienze professionali diverse. Le differenze devono essere elemento di ricchezza e devono servire per affrontare insieme questo disastro, che ha provocato una grave crisi sanitaria, economica, sociale culturale, educativa. Migliaia di morti, la sofferenza dei lavoratori e delle aziende, la perdita di due anni di scuola per i ragazzi». Un’introduzione breve, per una riunione durata appena mezz’ora. Poi un saluto e l’appuntamento per mercoledì al Senato, dove Draghi si presenterà per la fiducia. Oggi inizierà a preparare il suo discorso, che sarà sintetico: un’esposizione per punti essenziali del programma di governo: dal piano vaccina le di massa, alla redazione del Recovery plan, dal tema del lavoro a quello delle imprese, con uno sguardo alla «coesione sociale» messa a dura prova dalla scadenza del decreto che blocca i licenziamenti.
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Testata: Repubblica
Autore: Pucciarelli Matteo
Titolo: Nei 5S molti no alla fiducia. E Conte pensa alla leadership del movimento – Scene di guerriglia nel M5S Sono 40 i parlamentari pronti a dire no alla fiducia
Tema: Nei 5S molti no alla fiducia
Il primo partito in Parlamento si ritrova ministeri di poco peso (Stefano Patuanelli all’Agricoltura, Fabiana Dadone alle Politiche giovanili, Federico D’Incà ai Rapporti con il Parlamento), considerati briciole; i due “esterni” (Stefano Cingolani alla Transizione ambientale, Enrico Giovannini ai Trasporti) non vengono riconosciuti come del M5S. Sì, li ha proposti Beppe Grillo, il fondatore e garante, ma «Cingolani andava alla Leopolda, Giovannini era ministro con Enrico Letta, in pratica abbiamo scelto due del Pd», ammette un alto in grado. Ufficialmente però quelle scelte vanno difese, lo fa il reggente Vito Crimi – è alla graticola come non mai, se poi avrà un posto di sottogoverno allora sarà anche peggio – e dice «ma scusate, prima dicevamo di volere dei tecnici di valore, ora che li abbiamo dite che erano meglio i politici?». I colleghi scuotono la testa. La sequela di contestazioni alla linea è lunga . E i no alla fiducia crescono.
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– Il Fatto Quotidiano
Intervista a Barbara Lezzi – I 5stelle in subbuglio Grillo prova a sedare la rivolta M5S: migliaia di commenti critici. Lezzi: “voto su rousseau da rifare”
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Testata: Repubblica
Autore: Giovara Brunella
Titolo: La scommessa sul Grande Nord – Il Nord esulta per i 18 ministri “Ma non ci saranno squilibri”
Tema: Il Nord nella compagine di Governo
Nove ministri lombardi, quattro veneti (e due ferraresi, un ligure, un friulano, un piemontese), e se anche non è d’accordo su una contrapposizione Nord-Sud, il rettore della Bocconi, Gianmario Verona, non può che gongolare: cinque sono bocconiani. E contiamoli: «Colao, che è nel nostro cda. Cingolani, professore a contratto. Cartabia, professore ordinario. Giorgetti e Garavaglia, nostri laureati». Cosa può significare? «Io ci leggo una vocazione internazionale, e penso anche a uno come Daniele Franco, e altri. Persone capaci di parlare con facilità non solo in Europa. Nel governo precedente non era così, c’è stato un salto evidente di qualità». Un salto in avanti lo aspetta pure Milano, che di tutta questa macroregione è il centro pulsante, anche per questo sta pagando così cari i danni della pandemia. Ma «quella di Draghi non è stata una scelta geografica», dice Enrico C arraro, presidente di Confindustria Veneto. “La politica si fa a Bruxelles”.
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Sul tema Nord/Sud l’analisi di Angelo Panebianco sul Corriere della Sera
Il Nord e il Sud troppo lontani
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Di Caro Paola
Titolo: «Al premier servirà tempo Giuste le scelte in autonomia» – «A Draghi servirà tempo Ha fallo bene a scegliere i ministri in autonomia»
Tema: Intervista a Silvio Berlusconi
Berlusconi: «Draghi ha fatto scelte equilibrate. Il mio giudizio critico sul governo Conte riguardava il suo profilo complessivo, non le singole figure. I ministri riconfermati, del resto, sono fra quelli più rappresentativi delle rispettive forze politiche». La delegazione di FI è quella che lei aveva indicato? La risposta: «Ho condiviso le scelte operate dal presidente del Consiglio sulla base delle nostre indicazioni. Sono sicuro della qualità dei ministri di FI, ognuno di loro è parte della nostra storia e ha l’esperienza, la competenza, la passione civile necessarie per svolgere un ottimo lavoro in questa fase. Sottolineo anche con orgoglio che FI esprime la maggiore presenza femminile nel governo. Due su tre dei nostri ministri sono donne».
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La polemica nel PD proprio sul caso donne
Corriere della Sera
Donne pd in rivolta: gravissimo escluderci
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Polito Antonio
Titolo: L’analisi – I 5 punti forti (e deboli) del nuovo esecutivo
Popolarità e insidie all’orizzonte: il governo ai raggi X. Cosa può funzionare e cosa no, un primo bilancio:
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Guerzoni Monica
Titolo: Conte, il saluto e gli applausi «Torno semplice cittadino» – L’uscita di Conte tra gli applausi «Ma il mio impegno continua»
Tema: Conte, il saluto e gli applausi
Un saluto tra gli applausi dei dipendenti di Palazzo Chigi che lo hanno acclamato dai balconi. Commosso l’ex premier Giuseppe Conte annuncia: «Torno cittadino, ma il mio impegno continua».
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Politica interna
Economia e finanza
Testata: Sole 24 Ore
Autore: Carducci Fabio
Titolo: Draghi: mettere in sicurezza il Paese Reddito di cittadinanza: l’88% lo boccia – Recovery ignoto agli italiani Stop al reddito di cittadinanza
Tema: Agenda di governo
Giuramento sobrio e all’insegna del distanziamento ieri al Quirinale per il neo presidente del Consiglio Mario Draghi e i 23 ministri. Subito dopo si è riunito il primo consiglio dei ministri. Draghi ha ringraziato il capo dello Stato Mattarella e chiesto ai ministri «unità per mettere in sicurezza e far ripartire l’Italia». Pieno sostegno è arrivato ieri al neo premier dalla cancelliera tedesca Merkel, dal presidente francese Macron e dai leader europei e internazionali. Confermano la fiducia nella capacità di Draghi di gestire la crisi economica – in un sondaggio Winpoll per il Sole 24 Ore – anche gli italiani. Che indicano come priorità il lavoro, bocciano all’88% il reddito di cittadinanza e ammettono di non aver ancora capito quali siano le misure del Recovery Plan.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Mobili Marco – Trovati Gianni
Titolo: Ristori, cartelle, Alitalia e Cig: le prime emergenze ciel premier – Alitalia, cartelle, ristori e lavoro le prime emergenze di Draghi
Tema: I dossier sul tvolo del Governo
A fine mese l’Alitalia potrebbe non pagare gli stipendi. Sempre a fine mese scade la moratoria cartelle fiscali. A fine marzo scade il blocco dei licenziamenti. Non sono pochi i dossier che presto dovrà affrontare il nuovo governo.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Santilli Giorgio
Titolo: L’idea di Fraccaro per Garofoli: fondo sovrano da 55 miliardi per il capitale delle Pmi – «Un Fondo sovrano per capitalizzare le piccole imprese»
Tema: La proposta
Fraccaro non perde il gusto di fare proposte di rottura, come fu il Superbonus, di cui all’inizio nessuno voleva sentir parlare, soprattutto al Mef. Oggi lascia il suo ufficio di sottosegretario a Palazzo Chigi e, nel passaggio di consegne a Roberto Garofoli, gli lascerà un documento «di politica industriale» che punta all’istituzione di un «Fondo sovrano strategico» con una potenza di fuoco di 55 miliardi per il rafforzamento del capitale delle piccole imprese italiane. La proposta si mette sulla scia della bozza di regolamento su Patrimonio destinato, il fondo dotato di capienza massima di 44 miliardi di euro, gestito da Cdp per intervenire nel capitale delle imprese o di sottoscrivere prestiti obbligazionari. Fraccaro ci ha lavorato nel governo uscente e ora la passa a Garofoli, che è stato capo di gabinetto al Mef. Dietro questo gesto, irrituale, considerando che la competenza è del Mef, si nasconde anche la preoccupazione del M5S di e ssere tagliati fuori da tutti i ministeri e i tavoli che contano in materia economica.
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Testata: Stampa
Autore: P.BAR.
Titolo: Giancarlo Giorgetti Il ministro dello Sviluppo e le bombe Ilva e Alitalia “Un pozzo senza fondo”
Tema: Mise
La prima «bomba» sul tavolo di Giorgetti è scoppiata esattamente venerdì, ovvero il giorno in cui è stato designato alla guida del ministero dello Sviluppo. La seconda è invece esplosa ieri. Parliamo di Alitalia e Ilva. L’ex compagnia di bandiera è con l’acqua alla gola: Bruxelles contesta l’ennesima concessione di fondi alla società in amministrazione controllata e le modalità del salvataggio attraverso la newco pubblica e intanto il commissario straordinario Leogrande non ha più soldi in cassa per pagare gli stipendi. Quanto all’ex Ilva è di ieri la notizia che il Tar di Lecce ha intimato ad Arcelor Mittal di spegnere entro 60 giorni gli impianti inquinanti dell’area a caldo. Il numero due della Lega quando era all’opposizione è sempre stato molto critico sull’intervento dello Stato in economia. Vedremo ora se il pericolo concreto che si perdano diverse migliaia di posti di lavoro, gli faranno cambiar e idea. In tutto sono 140 i tavoli di crisi che eredita da Patuanelli.
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Testata: Espresso
Autore: Malagutti Vittorio
Titolo: Economia zombie
Tema: Agenda di Governo
La pandemia ha moltiplicato le situazioni di crisi, ma i sussidi pubblici e le moratorie generalizzate sui prestiti hanno evitato la resa dei conti del fallimento per migliaia di imprese, favorite anche dal crollo dei tassi d’interesse sui debiti. Il sistema è stato in qualche modo ibernato come misura estrema di difesa contro l’avanzata del virus e della conseguente recessione economica, ma ora che il vaccino offre una concreta speranza di ritorno alla normalità il sistema degli aiuti d’emergenza rischia di trasformarsi in un colossale spreco di risorse sottratte agli investimenti, alla ricerca e a settori più vitali dell’economia. Che fare, allora? Tempi e modi dell’intervento fanno la differenza. E anche Draghi, come i suoi predecessori, sarà costretto a gestire i dossier di Alitalia e Monte dei Paschi, due colossali zombie di Stato, fin qui salvati dal crack a suon di iniezioni miliardarie di capitali pubblici.
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Testata: Repubblica
Autore: Greco Andrea
Titolo: Banche, le mosse per il terzo polo e Unicredit al bivio per Siena
Tema: Banche
Per le banche si apre un trimestre in cui, più che i numeri, parleranno le mosse per ridefinire l’assetto competitivo del settore in Italia. Se ne parla da anni ma ora le aggregazioni non sono più rinviabili per compattare un mercato più frammentato di altri e irrobustirlo davanti agli urti dei tassi zero, dei servizi digitali e della pandemia che porterà circa 100 miliardi di euro di nuove perdite su crediti nel 2021-22. Complici gli aiuti di vigilanza e governo – si legge – i conti 2020 non sono tanto male. I primi 10 istituti quotati hanno in genere rafforzato patrimoni, qualità creditizia e redditività da commissioni e servizi. Tuttavia il margine d’interesse scende in più casi. A marzo le scelte per il nuovo cda di Bper indicheranno se si va verso le nozze con Banco-Bpm, mentre l’Agricole si avvicina alla conquista di Creval. Unicredit invece è al bivio per Siena.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Bricco Paolo
Titolo: Povertà, ruolo delle élite e sfide del progetto Draghi – «La povertà, il ruolo delle élite e le sfide del progetto Draghi»
Tema: A colloquio con Elsa Fornero
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha individuato in Mario Draghi il nuovo capo del Governo. Elsa Fomero parla di popolo, di élite e soprattutto di povertà. Di uno, di tanti, di tutti. Il ritorno alla paura ancestrale, appartenuta per secoli a una società contadina che soltanto con l’industrializzazione del Novecento e dopo il Boom economico ha sperimentato la sua riduzione, fino alla sua rimozione. Perché, ormai, la povertà è una possibilità realistica per molti italiani che nell’immediato rischiano di non avere più il lavoro, non pagare più il mutuo e perdere la casa e che nel futuro avranno pensioni modeste e in tarda età.
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Testata: Repubblica
Autore: Boeri Tito – Perotti Roberto
Titolo: La nuova scuola riparta dal voto ai prof – La scuola Premiare il merito Il voto agli insegnanti non è un tabù
Tema: Scuola
Draghi ha giustamente sottolineato l’importanza del capitale umano. In un articolo sul Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza, Tito Boeri esamina il capitolo dedicato alla scuola. Nella forma attuale è un elenco di spese aggiuntive per edilizia scolastica, asili nido, cablaggio, retribuzioni degli insegnanti, e chi più ne ha più ne metta, senza pensare concretamente a come ridurre la dispersione scolastica e i gap formativi, a come far sì che i 34 miliardi stanziati vengano spesi bene. Solo introducendo criteri di valutazione si potranno valorizzare i docenti più bravi e incentivare la loro presenza nelle zone a forte disagio sociale.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Scaglioni Alice
Titolo: Intervista a Stephane Boujnah – «Euronut, per le imprese italiane si aprirà la nostra rete europea»
Tema:
Entro la prima metà dell’anno il gruppo Euronext prevede di chiudere le nozze con Piazza Affari. Sono parole del ceo Stéphane Boujnah, che a pochi giorni dalla presentazione dei risultati del 2020, ha raccontato la sua visione di come Borsa Italiana si unirà al gruppo. L’intervista:
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Societa’, istituzioni, esteri
Testata: Sole 24 Ore
Autore: Fiammeri Barbara
Titolo: Draghi: uniti per la sicurezza del Paese Il sostegno della Merkel e dell’Europa
Tema: Il sostegno della Merkel e dell’Europa
Il sostegno internazionale a Draghi: «La sua esperienza sarà una risorsa straordinaria non solo per l’Italia, ma per tutta l’Europa» scrive la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, mentre Angela Merkel e Emmanuel Macron quasi all’unisono si dicono certi che con Draghi «lavoriamo per un’Europa più forte» e «il futuro dei giovani». Auguri anche dal presidente della Cei, il Cardinale Gualtiero Bassetti, che chiede attenzione per le famiglie impoverite dalla crisi. E congratulazioni dal britannico Boris Johnson, dal cancelliere austriaco Kurz, dal premier spagnolo Pedro Sanchez e dal premier cinese Li Keqianga che si dichiara pronto «a sostenere la presidenza italiana del G20».
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Santilli Giorgio
Titolo: «Recovery, ora basta liti politiche La Ue vuole garanzie sulla crescita»
Tema: Intervista ad Irene Tinagli –
Parla Irene Tinagli, presidente Pd della commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo. Sul Recovery Plan: «Non so se il presidente Draghi vorrà riformulare o solo integrare la versione attuale del Piano – dice – ma mi sembra che il problema non sia tanto la ripartizione delle risorse fra le priorità programmatiche, transizione ambientale, digitalizzazione e infrastrutture, che rispondono alle richieste dell’Europa, quanto nelle riforme di accompagnamento che in alcuni casi sono appena accennate e nella mancanza dei dettagli operativi che per l’Europa sono molto rilevanti, soprattutto per l’approvazione del piano da parte della commissione. Bisogna spiegare con quali percorsi, con quali obiettivi temporali, con quali risultati attesi si avviano gli interventi del Piano e come si collegano agli obiettivi fissati». Sul nuovo Governo: “Mi pare che i nuovi ministri che avranno un ruolo chiave nel piano, da Franco a Giovannini, da Co lao a Cingolani, siano persone di grande competenza. E la componente politica mi sembra abbia una capacità di dialogo che fa ben sperare. Starà a loro soprattutto, oltre che al presidente Draghi, dare al piano quella solidità tecnica e quello spirito unitario che fino ad oggi hanno faticato ad emergere”.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Sarcina Giuseppe
Titolo: Trump assolto, è la parola fine sull’impeachment – Trump assolto per la seconda volta Solo 7 repubblicani lo «scaricano»
Tema: Usa
Assolto. Donald Trump «non è colpevole per aver incitato l’insurrezione del 6 gennaio». La maggioranza dei senatori, in realtà, vota a favore dell’impeachment: 57 a 43. Ma non viene raggiunto il quorum di 67 «sì» necessario per condannare l’ex presidente. Nel febbraio 2020 Trump superò il primo impeachment, sul caso Ucraina; ora, unico caso nella storia, esce indenne anche dal secondo. Ed esulta da Mar-aLago, con una nota diffusa via mail dal suo «45 Office»: «Voglio innanzitutto ringraziare il mio team legale… e i senatori che hanno difeso la Costituzione… Nessun presidente ha dovuto subire quella che è la più grande caccia alle streghe mai vista… Il nostro storico, patriottico e meraviglioso movimento, “Make America Great Again”, è solo all’inizio. Nei prossimi mesi avrò molte cose da condividere con voi e non vedo l’ora di continuare il nostro incredibile viaggio insieme». Con i 50 senatori democratici si sono schierati sette repubblicani. Lo stesso McConnell, subito dopo la decisione dell’Aula, ha pronunciato un discorso tanto duro quanto spiazzante: «Non c’è alcun dubbio che Trump sia praticamente e moralmente responsabile per ciò che è successo. E non solo per ciò che ha detto il 6 gennaio. Per settimane ha alimentato una crescente e spregiudicata propaganda fondata su una grande bugia, cioè che le elezioni fossero state rubate». Non basta: «Trump ha continuato a lodare i criminali che hanno fatto irruzione, mentre i poliziotti invocavano aiuto tra vetri distrutti del Campidoglio». La conclusione di McConnell, però, è una brusca sterzata: «Dopo un esame attento della Costituzione, ho maturato la convinzione che noi non abbiamo l’autorità per giudicare un ex presidente».
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Testata: Stampa
Autore: Harris Kamala_D.
Titolo: L’intervento – Kamala: perché serve – È tempo di fare una politica per le donne
Tema: L’intervento di Kamala Harris
La perdita del posto di lavoro, la chiusura delle piccole imprese, la mancanza di asili nido hanno creato una tempesta perfetta per le lavoratrici americane. Le donne attive nel settore ricettivo e in quello dell’assistenza sanitaria stanno perdendo il lavoro. Le lavoratrici colpite più duramente sono quelle con posti di lavoro a bassa retribuzione, che vivono sotto la soglia della povertà fissata a livello federale. Molte di queste lavoratrici sono di colore, sottovalutate e sottopagate da troppo tempo. Adesso, troppe di loro sono senza lavoro. Già prima della pandemia le madri che lavoravano conducevano una vita complicata. Adesso, la loro vita appare quasi impossibile. Tutto questo non è ammissibile. Questa, oltretutto, è una faccenda che mi riguarda da vicino.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Bongiorni Roberto
Titolo: Dabaiba, l’uomo che dà speranza alla Libia – La Libia spera di avere trovato l’uomo capace di riunificarla
Tema: Libia
Il 5 febbraio, a sorpresa, il Forum di dialogo voluto dall’Onu per la Libia ha scelto come premier Abdul Hamid Dabaiba, un imprenditore di Misurata che ha avuto l’appoggio di tutte le anime del Paese: nel quale, a 10 anni dalla caduta di Gheddafi, per la prima volta si respira un cauto ottimismo.
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PRIME PAGINE
IL SOLE 24 ORE
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CORRIERE DELLA SERA
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LA REPUBBLICA
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LA STAMPA
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IL MESSAGGERO
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IL GIORNALE
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LIBERO QUOTIDIANO
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IL FATTO QUOTIDIANO
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