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SINTESI IN PRIMO PIANO – 14 gennaio 2020

In evidenza sui maggiori quotidiani:

– Cuneo fiscale: il governo incontra i sindacati
– Al ministero dell’Economia si lavora sulla riforma fiscale
– Tregua difficile per la Libia: Haftar a Mosca non firma
– I Reali di Gran Bretagna si separano
– Si discute di legge elettorale

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Cremonesi Marco 
Titolo: Il leader punta sul Mattarellum E in Emilia i vescovi lo avvertono «Non tolleriamo i populismi»
Tema: Legge elettorale

«Noi sosteniamo il Mattarellum. Una legge elettorale già sperimentata, efficace, garanzia di stabilità e di serietà». Nelle intenzioni di Matteo Salvini, il messaggio vuole essere rassicurante. Il sistema maggioritario puro dà l’ansia a tre quarti del Parlamento? E il leader leghista prova a giocarsi la partita sul sistema elettorale che da tempo la Lega indica come la migliore alternativa. Domani la Corte costituzionale dovrebbe esprimersi sull’ammissibilità del quesito referendario presentato dalla Lega che toglierebbe al sistema elettorale attuale, il Rosatellum, tutta la parte proporzionale. Tra i salviniani, in realtà, non ci si fanno soverchie illusioni. E così, Salvini si prepara comunque a rientrare nella discussione. Da questo punto di vista, è la strategia immaginata da Giancarlo Giorgetti, in quanto il Mattarellum elegge comunque tre parlamentari su quattro con il sistema maggioritario.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Magri Ugo 
Titolo: Salvini a sorpresa apre al Mattarellum
Tema: Legge elettorale

Far dimenticare i «pieni poteri». Correggere l’impressione, accreditata da quella battutaccia, che la Lega voglia impadronirsi dell’Italia. Tranquillizzare tutti, dal capo dello Stato in giù, sul referendum elettorale maggioritario. Cosi si spiega la mano improvvisamente tesa da Matteo Salvini, la sua ostentata moderazione, il suo linguaggio istituzionale quando ha dichiarato: «Sosteniamo il Mattarellum, legge già sperimentata, efficace, garanzia di stabilità e serietà».
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Testata:  Foglio 
Autore:  Merlo Salvatore 
Titolo: Intervista a Giancarlo Giorgetti – Tornare al Mattarellum – Parla Giorgetti
Tema: Legge elettorale

“Avanzo una modesta proposta a tutte le forze politiche, torniamo al Mattarellum. Un sistema elettorale che porta il nome di garanzia del nostro presidente della Repubblica. Una legge che ha funzionato e che è stata sinonimo di alternanza”. Giancarlo Giorgetti è l’uomo della politica, nel senso che nella Lega ha questo ruolo qua: Salvini si fa i selfie con la crescentina, abbraccia Peppone e don Camillo, cita Berlinguer e raccoglie consensi a colpi di like, mentre lui è invece quello che pratica l’arte antica e sperimentata della manovra, anticipando, spesso correggendo, talvolta criticando, ma sempre aiutando il suo facondo e inarrestabile leader.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Folli Stefano 
Titolo: Il punto – Riforma elettorale Ultimo scontro
Tema: Legge elettorale

L’ennesima riforma elettorale di cui si parla è il tema più ostico per il cittadino, eppure mai come stavolta ci indicherà dove stiamo andando. Va in scena infatti l’ultimo scontro tra fautori del modello proporzionale e sostenitori antichi e recenti del maggioritario. Sappiamo che la Consulta sta per pronunciarsi sul quesito referendario della Lega (Calderoli) che avrebbe effetti rivoluzionari sulle nostre tradizioni politiche. Nessuno, certo, si sorprenderebbe se il referendum fosse bocciato per ragioni in cui si mescolano l’interpretazione della Costituzione e l’opportunità politica. Tuttavia la scadenza è destinata ad avere conseguenze comunque decideranno i giudici.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Meli Maria_Teresa 
Titolo: Il Pd in «ritiro» rilancia: alleanza piena con il M5S E il premier fa da sponda
Tema: Pd

È un summit pomeridiano, in una delle camere dell’ex abbazia di San Pastore, ora tramutata in albergo, a stabilire la linea del Pd nei confronti del governo. Un vertice a tre: Nicola Zingaretti, Dario Franceschini e Andrea Orlando, mentre il seminario del Partito democratico riunito a conclave è in corso. Uno a uno salgono al piano di sopra dell’abbazia, sperando, invano, di evitare sguardi indiscreti. In quella stanza il trio che governa il Pd esamina i possibili scenari possibili. Il più favorevole al Partito democratico, è quello della vittoria di Stefano Bonaccini in Emilia-Romagna. In quel caso il Pd tenterà l’operazione di aggancio con i 5 Stelle. La previsione è che Luigi Di Maio, sempre più in difficoltà, lasci la guida del Movimento, con il conseguente spostamento a sinistra dei grillini. In questa operazione Giuseppe Conte ha un ruolo chiave.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  c.ve. 
Titolo: Il Pd: “La discontinuità c’è” E rilancia l’alleanza con i 5S La benedizione di Conte – Tema: Pd
«Finiamola con l’idiozia della mancata discontinuità», perde la pazienza dall’Abbazia di San Pastore, a Contigliano (Rieti), il capodelegazione Pd al governo Dario Franceschini, dopo le critiche delle sardine per le mancate modifiche ai decreti sicurezza. Il cambiamento, rispetto al governo con Salvini ministro, c’è su tutto, giura Franceschini: «Sull’Europa, sull’immigrazione, sulla flat tax. Sui decreti sicurezza partiremo dalle osservazioni di Mattarella, e poi il Parlamento interverrà». Una promessa che fece già il premier Giuseppe Conte a fine anno.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Sorgi Marcello 
Titolo: Il taccuino – Dem in convento: alleanza coi 5S costi quel che costi
Tema: Pd

Dal convegno in abbazia del Pd è uscito un unico chiaro messaggio: il governo nun si tocca, ed anzi occorre trovare il modo di stringere un patto di legislatura con i grillino, costi quel che costi. Questo è il compito che lo stato maggiore del partito (Zingaretti, Franceschini, Orlando, i ministri in gran spolvero arrivati in auto blu) affida al premier Conte e sarà al centro della verifica degli accordi giallo-rossi, prevista all’indomani del voto regionale del 26 gennaio. Con una premessa, un mettere le mani avanti emersi chiaramente dagli interventi del segretario e del capo delegazione del Pd: i risultati in Emilia Romagna e Calabria (soprattutto i primi) non dovranno influire sul destino dell’esecutivo. A maggior ragione se a vincere a Bologna e nella regione sarà Bonaccini. Ma anche – scontando qualche turbolenza, è chiaro – se dovesse prevalere Salvini e il centrodestra dovesse insistere per nuove elezioni politiche.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Geremicca Federico 
Titolo: Il Pd cerca l’anima in abbazia
Tema: Pd

Prima il tentativo di cambiar passo all’azione di governo, poi l’annuncio di svolte radicali (cambio di nome compreso), quindi un conclave per cominciare a tratteggiare il partito che sarà. Discutere non fa mai male, soprattutto in tempi complessi come quelli attuali. E del resto, con il raduno nell’Abbazia di Contigliano, la sinistra riprende un’antica e non inutile tradizione di confronto.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Buzzi Emanuele 
Titolo: Guerra sui poteri di Casaleggio «Così Rousseau deve cambiare»
Tema: M5s: piattaforma Rousseau

Enigma Rousseau. La scatola nera dei Cinque Stelle è al centro di una battaglia silenziosa (e a tratti invisibile) che si combatte nel Movimento. Da un lato c’è una folta delegazione parlamentare che mal sopporta il ruolo di Davide Casaleggio e il versamento del contributo mensile di 3oo euro, dall’altro c’è Luigi Di Maio capo politico alle prese con la ristrutturazione del gruppo pentastellato, in mezzo c’è una «zona grigia» di persone che spingono, tramano per cambiare ruolo e connotazione a Rousseau. Di Maio e Casaleggio hanno discusso. II leader ha illustrato il suo progetto di «inglobare» Rousseau nel Movimento pur mantenendo per Casaleggio un ruolo da responsabile della piattaforma.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Canettieri Simone 
Titolo: Il retroscena – Terremoto Rousseau, Bugani lascia Ed è battaglia sul patto con i dem
Tema: M5s: piattaforma Rousseau

Il sistema Casaleggio non sarà più quello di prima: Max Bugani, socio numero 2 di Rousseau e pioniere del M5S, è pronto a dimettersi dall’associazione che gestisce la piattaforma grillina di governo. La decisione è stata già presa, protocollata e comunicata ai vertici. Non si torna indietro. Bugani, da sempre punto di riferimento dei grillini in Emilia Romagna e non solo, in questo momento è “in fase zen”. Non parla per confermare la notizia che viene data ormai per acquisita dai vertici. Un modo per non farsi addossare le colpe di una sconfitta già scritta nella sua regione (Bugani era a favore della desistenza o al massimo di un patto con il Pd).
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica 
Titolo: Intervista a Stefano Buffagni – «No alle nozze con il Pd» – Buffagni: nozze coi dem? Il Movimento è altro Chi è innamorato di loro può anche traslocare
Tema: M5s

Le nozze con il Pd non s’hanno da fare. Il sottosegretario al Mise, Stefano Buffagni, procede sulla «terza via». Il premier Conte lavora a un «processo politico» tra I 5 Stelle e Il Pd. Lei è pronto? «Nel merito io lavoro bene con il Pd, come con la Lega, ma noi siamo una cosa diversa. In Parlamento abbiamo già iniziato un percorso dando vita a questo governo. Ma il M5S deve ritrovare se stesso». Il proporzionale non vi spingerà ad allearvi, come spera Franceschini? «Non condivido la sua lettura, singolarmente le forze politiche possono raccogliere maggior consenso. Questo governo deve lavorare con un orizzonte temporale, ma valorizzando anche le differenze. Se poi qualche mio collega si è innamorato di colpo del Pd, può anche traslocare».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Bianconi Giovanni 
Titolo: Voto su Salvini, caos in giunta Muro contro muro sulla data
Tema: Caso Gregoretti

Lo scontro politico tra chi vuole votare sull’autorizzazione al processo contro Matteo Salvini per sequestro di persona prima delle elezioni regionali (il centrodestra, che dirà no) e chi invece chiede di posticipare la scelta (i partiti di maggioranza, intenzionati a dire sì) degenera al punto che meta dei componenti della giunta del Senato abbandona i lavori. È un rumoroso atto di protesta contro il presidente Maurizio Gasparri (Forza Italia), che come relatore ha proposto di negare l’autorizzazione a procedere contro l’ex ministro dell’Interno.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Acquaviti Barbara 
Titolo: «Gregoretti, colpo di mano» Maggioranza via dalla giunta
Tema: Caso Gregoretti

La minoranza che diventa maggioranza per l’assenza di Pietro Grasso e Michele Giarrusso, impegnati negli Usa con la commissione Antimafia. La questione, apparentemente molto burocratica ma di fatto tutta politica, è esplosa nella riunione di ieri della Giunta per le Immunità del Senato, che dovrà decidere sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per il caso della nave Gregoretti, rimasta per cinque giorni nel porto di Augusta con 131 migranti a bordo la scorsa estate. Prima ancora che nel merito, però, lo scontro si sta giocando sulla data di quel voto, al momento previsto per il 20 gennaio. La maggioranza vorrebbe farlo slittare a dopo le elezioni regionali, anche per spuntare l’arma che il leader della Lega sta già brandendo in campagna elettorale, mostrandosi come colui che paga le conseguenze giuridiche di aver voluto difendere l’interesse nazionale.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  D’Argenio Alberto – Lopapa Carmelo 
Titolo: Orbán a Strasburgo minaccia il Ppe “Me ne vado con la Lega”
Tema: Ue

“Conservatori e Identitari”. Il nome è stato già scelto. Salvini, Orbán e Kaczinsky gli uomini neri alla regia dell’operazione per dar vita a un’unica formazione, destinata a diventare il terzo gruppo nel nuovo Parlamento europeo. Con un’ombra ancora più “nera” (e poco gradita) che tuttavia già si staglia sullo sfondo: quella di Marine Le Pen. Il lancio, fallito alla vigilia delle Europee per arenarsi del tutto dopo l’avvio della legislatura a Strasburgo, adesso a sorpresa è di nuovo in rampa. Il countdown si concluderà i primi di febbraio, quando i vertici del Ppe si pronunceranno sull’espulsione o meno del più discusso e ingombrante dei suoi leader. Viktor Orbán. Il premier ungherese e il suo partito, Fidesz, era stato sospeso nel marzo 2019 dall’assemblea politica del Partito Popolare Europeo dopo l’approvazione di leggi sempre più illiberali nel suo Paese e una campagna politica finanziata con soldi pubblici che attaccava tra gli altri l’allora presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, esponente anche lui del Ppe.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  A.Bac. 
Titolo: Nomine Rai, Salini rischia la sfiducia
Tema: Rai

Non sarà una passeggiata per l’amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini, il consiglio di amministrazione che si terrà stamani e che reca all’ordine del giorno le nomine alle direzioni di genere e delle tre Reti, rese note ufficiosamente ieri dopo il deposito dei curriculum. ll voto favorevole del cda non serve per la validità delle nomine. Ma certo, sarebbe quantomeno imbarazzante se Salini dovesse ritrovarsi senza una maggioranza.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Colombo Davide – Rogari Marco 
Titolo: Previdenza Il Governo convoca i sindacati: confronto il 27 gennaio – Scalone, indicizzazione, spesa: mina pensioni a fine 2021
Tema: Cuneo fiscale

Una “deadline” previdenziale che incute un certo timore tra addetti ai lavori e non. È quella del 31 dicembre 2021. Che, in assenza di interventi di riforma, potrebbe trasformarsi in una sorta di ingorgo pensionistico. Anzitutto, con la fine della sperimentazione triennale di Quota loo si materializzerà un nuovo “scalone” che sarà al centro del round Governo-sindacati, convocato per i127 gennaio, con almeno due opzioni sul tavolo: il ricorso a una Quota 102 tutta “contributiva” e una flessibilità calibrata invece sui lavori gravosi o più usuranti, che sembra prediligere anche il premier Giuseppe Conte.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Marro Enrico 
Titolo: Tasse sul lavoro, primo stop – Tasse sul lavoro, il governo si divide M5S stoppa Gualtieri
Tema: Cuneo fiscale
Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha detto ieri di voler incontrare i sindacati venerdì per discutere del taglio del cuneo, cioè la «riduzione del carico fiscale sui lavoratori dipendenti» prevista dalla legge di Bilancio. Oggi Cgil, Cisl e Uil riuniranno le segreterie unitarie per verificare con l’agenda dei tre segretari se il vertice può effettivamente tenersi venerdì, prepararsi e decidere eventuali Iniziative di mobilitazione a sostegno del confronto col governo. Ma per Gualtieri i problemi maggiori potrebbero venire dalla maggioranza più che dalle parti sociali. Il ministro non ha fatto in tempo ad annunciare il via alla trattativa sul cuneo che la viceministra dell’Economia, Laura Castelli, lo ha ammonito a fare il punto con i 5 Stelle prima del vertice con i sindacati
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Pogliotti Giorgio – Tucci Claudio 
Titolo: Taglio del cuneo, Gualtieri convoca i sindacati
Tema: Cuneo fiscale

L’atteso incontro governo-sindacati sul taglio al cuneo fiscale si farà venerdì Lo ha annunciato ieri il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, alla vigilia della riunione delle segreterie unitarie di Cgil, Cisl e Uil convocate questa mattina per rilanciare le proposte contenute nella piattaforma unitaria in vista del Def (tra queste, la riduzione del carico fiscale che grava su lavoratori dipendenti e pensionati). L’annuncio del titolare del Mef della data del faccia faccia con i sindacati ha provocato un’immediata reazione della vice ministra dell’Economia, Laura Castelli (M5S), che ha sollecitato un incontro, prima di venerdì, con lo stesso Gualtieri per «condividere all’interno della maggioranza di Governo una linea unitaria sul cuneo fiscale».
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Testata:  Stampa 
Autore:  C.B. 
Titolo: Intervista ad Antonio Misiani – “Nel 2020 taglieremo il cuneo innanzitutto per i redditi medi”
Tema: Cuneo fiscale

Se. è vero che il Pd si deve caratterizzare soprattutto per le misure sociali e la protezione delle fasce più disagiate della popolazione, allora la politica fiscale del governo giallorosso acquista un significato primario. E per questo i Dem spingono per una riforma lrpef che dovrà vedere la luce nelle sue linee guida entro aprile con la presentazione dei Def. Un tema delicato cui sta lavorando in queste settimane anche il viceministro dell’Econontia Antonio Misiani.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Galani Luca – Parente Giovanni 
Titolo: Parte la stretta da 1 miliardo sui crediti verso il Fisco – Crediti fiscali, debutta la stretta da 1 miliardo
Tema: Riforma fiscale

Parte la stretta sui crediti fiscali per colpire le indebite compensazioni, da cui è attesa una minor spesa per l’Erario di 1.084 milioni quest’anno. Giovedì 16 scadono i termini peril versamento delle ritenute da parte dei sostituti d’imposta e per i versamenti Iva: è il primo test sulla stretta per crediti Irpef, Ires e Irap oltre 5mila euro che d’ora in poi devono transitare in dichiarazione per essere usati in compensazione. Non solo: scatta per tutti l’obbligo di passare dai canali telematici delle Entrate per chi ha un credito da portare in compensazione. Non si potrà più usare l’home banking, pena sanzioni da 250 a 2mila euro.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sensini Mario 
Titolo: La nuova Irpef Il taglio alle aliquote
Tema: Riforma fiscale

Al ministero dell’Economia il lavoro dei tecnici sulla riforma fiscale va avanti senza sosta. Per la verità, anzi, nell’ultimo decennio non si è mai fermato. II taglio dell’Irpef è ormai diventato un classicissimo di ogni programma elettorale o agenda politica. Di scenari e simulazioni, Fabrizia Lapecorella, che è direttore generale delle Finanze dal giugno del 2008, ne ha presentate decine ai sette ministri con cul ha lavorato, da Tremonti a Gualtieri, passando per Monti, Grilli, Saccomanni, Padoan e Tria. Anche se in questi dodici anni l’unico vero sgravio dell’Irpef è arrivato con il Bonus Renzi di 80 euro al mese per i lavoratori dipendenti con redditi bassi, fino a 26 mila euro
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Patta Emilia 
Titolo: «Ora Irpef alla tedesca, avanti fino al 2023» Pd e Conte: adesso con M5S alleanza stabile
Tema: Riforma fiscale

Una riforma dell’Irpef sul modello tedesco come progetto portante del governo per l’intera legislatura, fino alla scadenza naturale del 2023. È l’ultima suggestione targata Pd in tema di fisco così come emersa ieri pomeriggio dai tavoli tematici riuniti a Rieti dal segretario Nicola Zingaretti per stilare una lista di priorità in vista della verifica di governo con il premier Giuseppe Conte di fine mese.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Conte Valentina 
Titolo: Fisco, il piano del governo: gli 80 euro diventano 100 e sgravi anche ai redditi medi
Tema: Riforma fiscale

Prende corpo l’ipotesi di ridurre le tasse a 15 milioni di italiani. A partire da luglio, i lavoratori dipendenti che dal 2014 incassano gli 80 euro al mese passerebbero a 100 euro tondi: una “quota 100” questa volta non previdenziale. E il ceto medio sin qui escluso dal bonus ne prenderebbe 80 euro fino a 35 mila euro di reddito dichiarato. Per poi scendere fino all’azzeramento – con décalage più o meno ripido – dai 35 mila ai 40 mila euro. Per quasi tutti i beneficiari si tratterebbe di una detrazione fiscale. Ma il governo potrebbe anche essere tentato dal colpo unico: un “superbonus vacanze” erogato nella busta paga di luglio da 120 o 480 euro a seconda delle fasce. Ne discuteranno imprese e sindacati convocati venerdì dal ministro Pd dell’Economia Roberto Gualtieri.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Baroni Paolo 
Titolo: Pensioni anticipate governo e sindacati studiano la riforma
Tema: Riforma pensioni

Il governo apre ufficialmente il cantiere pensioni. Il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo ha infatti convocato i sindacati per riprendere il confronto sulla riforma. L’appuntamento è fissato per lunedì 27 gennaio alle 15. « L’obiettivo è superare la legge Fornero — ha spiegato sulla sua pagina Facebook la responsabile del dicastero di via Nazionale -. Come lo decideremo sulla base dei dati e di uno studio concreto e reale. Con la legge di Bilancio abbiamo istituito due commissioni, una sui lavori gravosi ed una sulla separazione tra previdenza ed assistenza, che insieme a quella di esperti a livello nazionale – che nominerò entro fine mese – accompagneranno questo processo.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Mangano Marigia 
Titolo: La famiglia Peugeot pronta a salire subito del 2,5% nell’intesa Fca – Fca-Psa, la famiglia Peugeot pronta a salire subito nel capitale
Tema: Fca

La famiglia Peugeot vuole crescere nel capitale di Psa-Fca Jean-Philippe Peugeot, rappresentante della holding di famiglia, ha sottolineato che la dinastia transalpina è pronta a esercitare quell’opzione di acquisto di un altro 2,5% concesso nell’ambito delle linee guida della fusione, annunciate con l’accordo di fine dicembre. L’operazione dovrebbe essere perfezionata con l’acquisto di titoli posseduti dagli altri soci: il Governo francese (Bpifrance) e i cinesi di Dongfeng. Oppure mediante acquisti sul mercato. Exor e i francesi comunque si accorderanno per blindare 1122,5% del colossodell’auto. L’altro big transalpino del settore, Renault, sembra invece avviarsi verso un divorzio dal suo socio giapponese Nissan.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Colombo Davide – Marroni Carlo 
Titolo: PopBari, offensiva Bankitalia: «Nessun diktat su Tercas»
Tema: Bankitalia

A un mese dal varo del decreto legge per il salvataggio di BPB continua l’offensiva comunicativa della Banca d’Italia che, ieri, ha pubblicato sul suo sito un nuovo documento di tredid “domande e risposte” sul ruolo svolto dalla Vigilanza. La mossa arriva dopo un prima pubblicazione simile uscita poche ore dopo il varo del decreto, la lunga intervista del governatore, Ignazio Visco, sul Corriere della Sera del 23 dicembre e l’audizione di giovedì scorso della vicedirettrice generale, Alessandra Perrazzelli. Le risposte sono (anche) indirettamente rivolte a diversi siti e blog che, ancora in questi giorni, reiterano narrazioni giudicate non corrette sulla crisi barese.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  D’Argenio Alberto 
Titolo: Ue, per il Green Deal stanziati mille miliardi ma ne servono tremila
Tema: Green economy

Mille miliardi per i prossimi 10 anni sono già pronti da mettere sul piatto, ma per trasformare l’Europa nel primo continente verde del globo si punta ad andare oltre, ad avvicinarsi a una cifra intorno ai tremila miliardi. Prende corpo il Green Deal promesso dalla nuova presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen: oggi il suo team riunito a Strasburgo, in coincidenza con la plenaria del Parlamento, ne approverà il pilastro finanziario, tassello fondamentale per quella che è già stata definita «la quarta rivoluzione industriale europea». Una strategia che coinvolgerà tutte le politiche comunitarie e punterà a convogliare una enorme massa di soldi in arrivo dal bilancio dell’Unione, dai tesori nazionali e dai grandi investitori privati. Von der Leyen lo aveva annunciato a dicembre: vuole abbattere del 40% le emissioni inquinanti europee entro il 2030 e arrivare nel 2050 a un continente climaticamente neutro, a emissioni zero e capace di trascinare il resto del mondo nella svolta verde.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Bresolin Marco 
Titolo: Retroscena – Il piano green di Conte: industria, rinnovabili e Cdp – Dossier di 10 pagine per la strategia Il governo assegna un ruolo chiave a Cdp
Tema: Green economy

«Noi siamo pronti e ci stiamo attrezzando per fare la nostra parte»- Oggi la Commissione europea svelerà il suo maxi-piano per gli investimenti ecosostenibili da mille miliardi di euro in dieci an ni e autorevoli fonti del governo italiano assicurano che Roma si sta preparando per giocare questa partita- Prima della pausa natalizia c’è stata una riunione del Ciae, il Comitato interministeriale per gli Affari europei, dalla quale è uscito un documento di dieci pagine dedicato alla strategia italiana nel quadro del Green Deal europeo. 11 14 febbraio il testo sarà oggetto di una nuova discussione, che forse porterà a una leggera revisione alla luce degli elementi che verranno presentati oggi dalla Commissione Ue.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  M.Mor. 
Titolo: L’economia italiana resta in stagnazione
Tema: Studio Confindustria

«L’economia italiana è appena sopra lo zero, con più occupazione, consumi in debole aumento e tassi sovrani stabili. Per la crescita mancano gli investimenti, che non ripartono, e il credito, che è in calo». Lo sottolinea il Centro studi Confindustria (CsC) nella Congiuntura flash parlando ancora di stagnazione. «L’export cresce a fatica, coni mercati extraUe cruciali, ma aumentano i rischi. L’instabilità in Iran e Libia potrebbe causare uno shock petrolifero. Scambi mondiali deboli, così come l’Eurozona, ma la crescita Usa è solida, migliora la Cina e reggono i mercati finanziari». Si conferma anche nel 4° trimestre 2019 il persistere di una sostanziale stagnazione. L’industria è ancora in difficoltà: a dicembre gli ordini sono in parziale recupero, ma il Pili (PurchasingManagers’Index) è crollato ancor di più (46,2) e il CsC stima una produzione in calo nel trimestre.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fubini Federico 
Titolo: La caduta dell’export E manca ancora una cabina di regia
Tema: Dazi

Finiscono domani a Washington le consultazioni in vista del prossimo passo nella strategia commerciale dell’amministrazione americana: un altro ciclo di dazi sui prodotti europei, dopo la prima ondata arrivata in ottobre. Un annuncio è previsto in febbraio e per una volta non sarebbe una mossa arbitraria della Casa Bianca di Donald Trump. Da tempo l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) ha autorizzato gli Stati Uniti ad applicare ritorsioni contro l’Unione europea per una vecchia storia di sussidi pubblici a Airbus. Questi ultimi riguardano Germania, Francia, Gran Bretagna e Spagna — i soci del consorzio aeronautico —, ma anche l’Italia è esposta, se Trump in persona deciderà in questo senso. A ottobre ha già fatto alzare al 25% i dazi su 49 prodotti italiani — formaggi, frutta e alcolici — per un export da 468 milioni di dollari (circa l’1% del made in Italy in America). Ora le premesse non rassicurano, e non solo perché la Casa Bianca ha vissuto come una provocazione la conferma di Margrethe Vestager — con più poteri — come commissaria Ue alla Concorrenza attiva nel mettere sotto accusa le aziende americane del Big Tech.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  … 
Titolo: Commercio, Hogan negli Usa per cercare una tregua sui dazi
Tema: Dazi

Il commissario europeo al commercio Phil Hogan incontrerà oggi a Washington il rappresentante Usa al commercio Robert Lighthizer, i segretari al commercio e tesoro Wilbur Ross e Steven Mnuchin. Nella capitale americana Hogan incontrerà anche il direttore generale dell’Fmi Kristalina Georgieva e diversi responsabili di imprese. Lo scopo dei colloqui, ha indicato la Commissione, è «identificare un terreno comune per soluzioni condivise allo scopo di rafforzare le relazioni commerciali». In realtà i rapporti bilaterali Ue-Usa sono ancora molto tesi: dopo i dazi sull’acciaio e sull’alluminio europei, Trump ha minacciato tariffe anche contro l’auto europea (in particolare tedesca) e contro la Francia, in risposta alla tassa nazionale sui gruppi digitali, Infine la Wto ha autorizzato gli Stati Uniti a imporre dazi su 7,5 miliardi di prodotti europei (compresi alcuni prodotti italiani) per le sovvenzioni pubbliche ad Airbus. Il viaggio di Hogan coincide con l’annunciata firma della “fase uno” degli accordi commerciali tra Stati Uniti e Cina, prevista per domani, che secondo alcuni osservatori europei potrebbe spingere Washington ad accentuare la pressione sulla Ue.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Galvagni Laura 
Titolo: Atlantia, gli investitori fanno appello alla Ue Anche S&P declassa – Atlantia, gli investitori fanno appello a Bruxelles
Tema: Atlantia

Atlantia ricompone íl verticecon la nomina di Carlo Bertazzo ad amministratore delegato unico della società. Ieri il cda ha aggiunto che il riassetto al vertice sarà completato con la scelta di un ceo che si dovrà occupare del business internazionale. Dossier che sarà affrontato nei prossimi mesi quando, si spera, le graneitallanesarannose non risolte almeno chiarite. Intanto, però, dopo Moody’s e Fitch è statala volta di S&P che ha portato il rating di Atlantia a junk complicando uno scenario già difficile. Che però alcuni investitori istituzionali contano di ribaltare rivolgendosi a Bruxelles contro il Milleproroghe e la norma che dimezza il possibile indennizzo in caso di revoca della concessione alla controllata Autostrade per l’Italia.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Gentili Alberto 
Titolo: Intervista a David Sassoli – Sassoli: «Per l’Ilva pronti 4 miliardi E l’addio al carbone» – «Ue, parte il Green deal pronti 4 miliardi per Ilva»
Tema: Ilva e Green economy

Presidente Sassoli, lei ha detto che l’Europa può essere leader mondiale nella lotta al cambiamento climatico. Come? «Oggi è una giornata particolarmente importante. Parte proprio in queste ore il processo per capire come si svilupperà la nuova strategia dell’Unione europea che porterà a un nuovo modello di sviluppo: il Green Deal. Si tratta di un modello improntato alla sostenibilità climatica, ma anche alla sostenibilità sociale, economica, finanziaria. Ci saranno 50 proposte legislative nei prossimi due anni e la prima sarà varata oggi. Ed è molto importante, perché riguarda il fondo “per la transizione giusta”: come liberarsi dalla dipendenza dal carbone senza perdere posti di lavoro ma ristrutturando le aziende». Ci saranno fondi anche per la riconversione ecologica dell’acciaieria ex Ilva di Taranto? «Certo. E questo fondo “per la transizione giusta” avrà un impatto decisivo per il nostro Paese. Vi potranno attingere sia le Regioni, sia i settori nazionali e le aziende dei Paesi che hanno sistemi industriali dipendenti dal carbone. L’Italia avrà a disposizione probabilmente dai 4 miliardi in su. Ora il tema è allineare le agende nazionali all’agenda europea: questo è il punto strategico e politico di questa fase».
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Pelosi Gerardo 
Titolo: Libia, Haftar prende tempo per la firma del cessate il fuoco
Tema: Libia

Il difficile comincia ora. Anche se tutti sperano che anche il generale di Bengasi, Khalifa Hfatar accetti alla fine il cessate il fuoco come ha già fatto ieri il presidente del governo di accordo nazionale di Tripoli, Fayez al Serraj è facile pronosticare che, subito dopo, si apra un percorso ad ostacoli per costruire il futuro della nuova Libia. Prima tappa: la conferenza di Berlino fissata per domenica prossima 19 gennaio in assenza degli interlocutori libici ma coni cinque Paesi del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite più Italia, Turchia Egitto, Emirati.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarzanini Fiorenza 
Titolo: Haftar a Mosca non firma il piano di Putin: tregua difficile – Aumentano i timori per gli italiani sul campo: l’ospedale di Misurata rischia il trasferimento
Tema: Libia

La difficoltà di raggiungere una tregua tra il generale Khalifa Haftar e il presidente Fayez al Sarraj aumenta il livello di minaccia per gli italiani in Libia. E anche l’eventuale firma all’accordo, che potrebbe arrivare oggi, non fuga affatto f timori per la sorte dei 300 soldati e degli specialisti che si trovano in quell’area della Libia entrata proprio nelle mire di Haftar. Gli sforzi diplomatici e il lavoro dell’intelligence continuano ad essere concentrati su una mediazione tra le parti, ma a Roma si lavora anche per mantenere un ruolo di primo piano rispetto agli altri Paesi che stanno cercando di sponsorizzare l’intesa.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Serafini Marta 
Titolo: Haftar a Mosca non firma il ritiro Conte a Erdogan: «No alle tifoserie»
Tema: Libia

Fatica anche Vladimir Putin a trovare la quadra della crisi libica. Ieri si è conclusa senza la firma del generale Khalifa Haftar l’intensa giornata di consultazioni a Mosca tra le parti protagoniste del conflitto in Libia. Una giornata difficile che si è conclusa con voci diffuse dall’agenzia russa Interfax sulla probabile assenza di Haftar e Sarraj alla Conferenza di Berlino, in agenda per il 19 gennaio.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ciriaco Tommaso – D’Argenio Alberto 
Titolo: Il retroscena – Italiani pronti a partire – Missione Libia
Tema: Libia

Una missione militare della Ue in Libia. Composta da soldati di almeno quattro Paesi: Italia, Francia, Spagna e Germania. A patto che Parigi superi le resistenze della Tunisia e Berlino le difficoltà di ordine costituzionale che circoscrivono le attività sul campo dei suoi soldati. Scarponi europei sul terreno, dunque. Navi a presidiare le coste e impegno aereoper garantire la sicurezza dei cieli. E questa la svolta che è pronta a lanciare Bruxelles, a patto che la tregua a cui lavorano Mosca e Ankara regga per davvero. «È prematuro ragionare di altri soldati in Libia, valuteremo quando e se si creeranno le condizioni»: ecco come Giuseppe Conte commenta l’ipotesi sulla quale lavorano in queste ore nelle Cancellerie europee.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Semprini Francesco 
Titolo: Sarraj firma la tregua in Libia Ma Haftar dice no e prende tempo
Tema: Libia

Il Governo di accordo nazionale firma l’intesa per il cessate il fuoco in Libia sotto l’egida di Turchia e Russia, ma il generale Khalifa Haftar prende tempo per fare cassa. Sono state ore frenetiche quelle vissute ieri a Mosca, dove era attesa la sigla della tregua iniziata domenica tra le forze fedeli a Tripoli el’autoproclamato Esercito nazionale libico di Bengasi. L’adesione di principio giunta nel fine settimana da entrambe le parti ha spianato la strada verso la capitale russa dove sono giunti il capo del Consiglio presidenziale del Gna, Fayez al Sarraj, il generale Haftar, il presidente della Camera dei rappresentanti di Tobruk, Aguila Saleh. e il presidente dell’Alto consiglio di Stato con sede nella capitale, Khaled al Mishri, espressione queste ultime degli organi legislativi della dicotomia politica e territoriale libica. Si sono ritrovati, ma in stanze separate.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Sabadin Vittorio 
Titolo: La scelta della regina: Harry e Meghan possono andarsene, ma senza soldi – Elisabetta: Harry faccia la sua vita, senza soldi pubblici
Tema: Crisi nella Famiglia reale inglese

Non è servito a nulla l’incontro di due ore e mezza tra la regina, Carlo, William e Harry.i duchi di Sussex hanno respinto la richiesta di Elisabetta di continuare a restare membri della Royal Family. E stato concordato un periodo di transizione nel quale la coppia vivrà un po’ in Canada e un po’ nel Regno Unito, ma non è stato specificato quanto sarà lungo: c’èda pensare che durerà molto poco. Meghan ha vintoe la regina ha perso. A pesare sulla trattativa sono state certamente anche le voci, riportate ieri mattina da molti giornali, della possibilità che la duchessa concedesse una intervista televisiva «senza freni» alla sua amica Oprah Winfrey, regina della tv americana, nella quale avrebbe accusato di razzismo la famiglia reale e i giornali inglesi.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Marconi Cristina 
Titolo: Harry e Meghan: sì alla nuova vita Restano duchi ma senza stipendio – Harry e la regina, divorzio consensuale: «Ma perderà il diritto ai fondi pubblici»
Tema: Crisi nella Famiglia reale inglese

Harry e Meghan, sì alla nuova vita: restano duchi ma senza stipendio. Questa la decisione della regina Elisabetta dopo il summit di famiglia. Ora arriverà un periodo di transizione, magari da trascorrere tra il Canada e il Regno Unito. Per calmare gli animi e permettere, si presume, alle squadre di avvocati di mettere a punto i dettagli dell’intricatissima questione.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Ippolito Luigi 
Titolo: La regina dice sì a Harry e Meghan «La nuova vita senza fondi pubblici»
Tema: Crisi nella Famiglia reale inglese

Al termine di un summit senza precedenti al castello di Sandringham, cui hanno partecipato la regina Elisabetta, il principe Carlo e suo figlio William, è stato deciso che i duchi di Sussex abbandoneranno i loro impegni e si divideranno fra Canada e Gran Bretagna. Nel comunicato ufficiale, diramato al termine della riunione, la sovrana non ha nascosto la propria delusione per la vicenda: «Avremmo preferito che rimanessero membri a tempo pieno della famiglia reale», vi si legge. Allo stesso tempo, si esprime rispetto e comprensione «per il loro desiderio di condurre una vita più indipendente». Forse non a caso, nel comunicato la coppia è chiamata semplicemente «Harry e Meghan»: potrebbe essere già un’indicazione che verranno privati dei loro titoli reali.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Vecchi Gian_Guido 
Titolo: Celibato dei preti, il giallo in Vaticano sulla firma di Ratzinger
Tema: Vaticano

Benedetto XVI «non ha scritto un libro a quattro mani con il cardinale Sarah». Dopo l’imbarazzo, dal Vaticano filtrano in serata le parole di una fonte molto vicina a Ratzinger. Parole che cambiano tutto. il libro «Dal profondo del nostro cuore», che esce domani in Francia, fa già discutere: il Papa emerito dice nell’introduzione «non posso tacere» e chiede al successore Francesco di non permettere l’ordinazione sacerdotale di uomini sposati proposta dal Sinodo sull’Amazzonia? Nell’entourage di Ratzinger si parla di una «evidente operazione editoriale e mediatica, dalla quale Benedetto si chiama fuori ed è totalmente estraneo». il libro è così diviso: una nota del curatore Nicolas Diat, introduzione e conclusione dei «due autori» e in mezzo un saggio di Benedetto XVI su «il sacerdozio cattolico» e un altro di Sarah contro ogni apertura.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Agasso Jr Domenico 
Titolo: Vaticano, il nodo del Papa emerito – Il bivio del Vaticano “Servono nuove regole per il Papa emerito”
Tema: Vaticano

Il Vaticano appare sempre più stretto per “due Papi”. La “coabitazione” rischia troppo spesso di creare fratture dentro la Chiesa o perlomeno di alimentare confusione tra i fedeli. Lo stop in un libro firmato da Benedetto XVI a possibili aperture ai preti sposati diventa nuova benzina sul fuoco. E riapre la “questione costituzionale” sull’assenza di una regolamentazione dell’istituto del pontefice emerito.
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