In evidenza sui principali quotidiani:
– La nuova distanza: due metri. Le regole per aprire dal 18
– Rivolta dei governatori contro le linee guida Inail
– Nomine Rai, finisce lo stallo
– Rischio Covid, imprenditori in rivolta
– Conte: “Subito un decreto per semplificare la burocrazia”
– Bce: forte incertezza sui tempi della ripresa
– Vaccino, Macron sfida gli Usa: «Non è un bene sul mercato»
PRIMO PIANO
Politica interna
Testata: Sole 24 Ore
Autore: Biondi Andrea
Titolo: Intervista a Angelo Cardani – «Ci servono più poteri a tutela del diritto d’autore»
Tema: Intervista a Angelo Cardani
Il presidente dell’Agcom, Angelo Marcello Cardani, ha da poco terminato un’audizione in Commissione di Vigilanza Rai che definire “movimentata” è poco. Del resto l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e Viale Mazzini sono ai ferri corti da quando Agcom ha multato la Rai (1,5 milioni) per mancato rispetto dei principi di indipendenza, imparzialità e pluralismo e ha diffidato la Tv pubblica per la mancata trasparenza nella vendita di spazi pubblicitari. «Rai persiste nel rifiuto di fornire dati e informazioni disaggregate all’Autorità», rincara la dose un Cardani che su un altro versante vede invece Agcom raccogliere «i frutti di una lunga attività sulla tutela del diritto d’autore» su cui però manca un ultimo miglio: «Serve un intervento normativo che ci consenta di andare oltre gli attuali poteri».
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Testata: Mf
Autore: Montanari Andrea
Titolo: Agcom non fa sconti alla Rai sugli spot
Tema: Rai
“Non facciamo la caccia al dumping. Ma il punto è se la Rai ottempera o no alle norme. Esiste una normativa che afferma che ci vuole il listino e se questa norma non viene ottemperata la trasparenza nel mercato della pubblicità va a farsi benedire”. Ad affermarlo, ieri in audizione alla Commissione di Vigilanza Rai, è stato il presidente dell’Agcom, Angelo Marcello Cardani, che ha evidenziato come l’authority abbia compiuto un lungo esame delle politiche commerciali arrivando poi alla disposizione di febbraio, impugnata dalla tv di Stato al Tar del Lazio. «La Rai, oltre a violare le regole basilari del mercato pubblicitario a danno dei concorrenti e soprattutto delle piccole realtà delle tv locali, contesta in sede giurisdizionale tutte le delibere dell’Autorità».
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Guerzoni Monica – Sarzanini Fiorenza
Titolo: La nuova distanza: due metri – Misure, dati e spostamenti Le regole per aprire dal 18
Tema: Le regole per aprire dal 18
L’Italia fa ancora un passo fuori dall’emergenza e prova a riprendersi un altro pezzo di normalità. Salvo rinvii, stasera il presidente Giuseppe Conte parlerà al Paese in vista del nuovo provvedimento sulla fase 2 che allenta le misure restrittive e firmerà un altro decreto della presidenza del Consiglio (Dpcm), accompagnato però da un decreto legge di un solo articolo che serve a restituire alle Regioni i poteri per riaprire le attività dopo il lockdown: a patto che i dati siano in linea con il monitoraggio del ministero della Salute. Da lunedì 18 maggio, data da ricordare, riaprono i negozi al dettaglio e i centri commerciali, alzano le saracinesche i bar, i ristoranti, i parrucchieri, i barbieri, gli estetisti e anche i mercati non alimentari. Si potrà tornare nei musei, nelle biblioteche, visitare le gallerie d’arte e i siti archeologici. E in molti casi la misura da rispettare salirà a 2 metri.
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Testata: Stampa
Autore: Russo Paolo
Titolo: Rivolta dei governatori contro le linee guida Inail Su bar, negozi e spiagge ognuno decide per sé
Tema: Rivolta dei governatori
Senza ancora le linee guida di Inail e Iss per riaprire in sicurezza i negozi, con metà delle Regioni che a ieri non avevano trasmesso i dati del monitoraggio epidemiologico per capire se il virus sta rialzando o meno la testa i governatori si apprestano a ripartire il 18 maggio, allentando le regole su bar, ristoranti, parrucchieri e spiagge dettate dagli stessi due istituti. Misure giudicate impraticabili da ristoratori, baristi, parrucchieri e balneari. Critiche condivise da parecchie Regioni di ogni latitudine e colore politico. Per l’Emilia Romagna, ma anche secondo il Veneto e il Trentino Alto Adige, tra i tavoli di un ristorante o un bar basta un metro e non due come prescrivono le linee guida. E per gli emiliani, che le regole se le sono riscritte, non sono necessari nemmeno i divisori in plexiglass.
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Testata: Messaggero
Autore: Canettieri Simone – Dimito Rosario
Titolo: Dati in ritardo, caos Regioni – Le Regioni non danno i dati il rischio è riaprire al buio
Tema: Caos Regioni
C’è un rischio che il governo non aveva calcolato: la riapertura al buio da lunedì 18. L’ormai famoso algoritmo che decreta quali territori sono a rischio Covid e possono tornare al lockdown più rigoroso, non può essere applicato perché le Regioni non hanno ancora comunicato tutti i dati necessari a misurare l’andamento dell’epidemia. Governatori liberi di fissare le regole sui negozi. Lombardia, risalgono morti e contagiati.
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Testata: Il Fatto Quotidiano
Autore: Rodaro Tommaso
Titolo: Il Tg3 tra le braccia di Orfeo, a Rai3 “pannolone” Di Mare
Tema: Nomine Rai
Mario Orfeo ce l’ha fatta: è tornato a occupare un ruolo di prestigio. L’ex direttore generale della tv pubblica è finalmente di nuovo in ballo: sarà il prossimo direttore del Tg3. Gli lascia il timone Giuseppina Paterniti, durata in carica meno di due anni. Come sempre, più degli ascolti e della qualità in Rai pesala politica. E la politica aveva deciso da mesi che bisognava cambiare. La Paterniti era “troppo grillina”. Su Orfeo invece ha puntato forte il Pd. Tutto il Pd, dall’area Zingaretti a quella sempre influente legata a Dario Franceschini. Ma l’ex direttore del Mattino e del Messaggero (casa Caltagirone) è uomo che sa surfare sulle mutevoli onde degli equilibri politici nazionali e si fa voler bene trasversalmente. Chi non può fare a meno di adorarlo è Matteo Renzi, che anche ora in questa fase di disgrazia da Orfeo si sente più che garantito.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Meli Maria_Teresa
Titolo: Bellanova rivendica le sue lacrime «Atto di coraggio, non mi vergogno In quella ballaglia c’è il mio passato»
Tema: Ministro Bellanova
«Le lacrime non sono solo delle donne, le considero un atto di coraggio, quando una persona non ha paura di mettersi a nudo. Piangono donne e piangono tanti uomini, non c’è nulla di cui vergognarsi». Teresa Bellanova non si pente della commozione dell’altra sera. «E poi — aggiunge — ci sono momenti in cui i sentimenti non si riesce a governarli perché quello che sta accadendo è troppo importante. Mi è passata davanti agli occhi una vita, un’emozione fortissima che non sono riuscita a controllare. La notizia di ieri però non sono le mie lacrime, ma il decreto Rilancio e il provvedimento sulla regolarizzazione, come era stato condiviso politicamente domenica notte».
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Testata: Repubblica
Autore: Vitale Giovanna
Titolo: Nomine Rai, finisce lo stallo E la terza rete va ai grillini
Tema: Nomine Rai
A nove mesi dalla nascita del governo Conte, Pd e 5Stelle trovano l’accordo. Orfeo direttore del Tg3. Di Mare a Rai3, che per la prima volta non è in quota sinistra. Voci insistenti danno intantoper certo l’addio dell’ad Salini a Viale Mazzini entro inizio giugno, dopo l’approvazione del bilancio. Direzione Netflix.
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Testata: Stampa
Autore: m.gia.
Titolo: Intervista a Nicola Zingaretti – “Garantiamo la pace sociale” – “Questa manovra è un vero miracolo Adesso evitiamo i conflitti sociali”
Tema: Intervista a Nicola Zingaretti
«L’ho detto a tutti i miei ministri. Ora la nostra missione è una sola: ricreare un clima di fiducia nel Paese e garantire la pace sociale. Per questo vi chiedo solo soluzioni, non problemi…». Forte della sua debolezza, silente ma non assente, il Pd di Nicola Zingaretti prova a rilanciare. Dopo lunghi giorni di estenuanti discussioni notturne e diurne, il governo ha finalmente varato il decreto-aprile-che-ora-è-maggio. Il “Signor Frattanto”, come i pentastellati irredenti chiamano Giuseppe Conte, ha portato a casa in qualche modo la manovra Arlecchino da 55 miliardi, che foraggia milioni di italiani. Famiglie e imprese senza risorse e con poche speranze. In quel testo monumentale c’è più sussidio che rilancio. Ma così è. Il segretario del Partito Democratico ne è ben consapevole.
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Economia e finanza
Testata: Sole 24 Ore
Autore: Giliberto Jacopo
Titolo: Rischio Covid, imprenditori in rivolta – Imprese in rivolta sulla responsabilità Covid
Tema: Imprese e rischio Covid
«Ma ha senso il nostro impegno in azienda, che supera i vincoli di ogni protocollo e di ogni richiesta sanitaria?». Tra gi imprenditori crescono sconcerto e rabbia per la responsabilità civile e penale chele nuove norme scaricano sui datori di lavoro in caso di contagio da Covid di un dipendente. L’allarme partito giorni fa – con una proposta di Confindustria per superare il problema, rimasta inascoltata – è diventato una valanga di proteste contro quello che viene vissuto come accanimento in un contesto già difficile. Una situazione frutto di un combinato disposto fra il decreto Cura Italia e una circolare Inail del 3 aprile: in sostanza, se un lavoratore dipendente viene contagiato da coronavirus, ne è responsabile civile e penale l’azienda in cui lavora. Ovunque sia avvenuto il contagio, anche fuori del luogo di lavoro, e a dispetto di qualunque tutela adottata.
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Testata: Repubblica
Autore: Ciriaco Tommaso – Tito Claudio
Titolo: Conte: “Subito un decreto per semplificare la burocrazia e far correre il Paese. Non mollo, il governo va avanti” – Fase 2, Conte accelera “Ora la semplificazione E torneremo a correre”
Tema: Semplificazione
«Non possiamo continuare a mettere soldi a pioggia e basta». Ecco la fase due di Giuseppe Conte. L’avvocato spiega il rilancio dell’azione di governo che ha in mente. Il primo passo è un decreto “Semplificazione” che, nelle sue intenzioni, punta «a far correre il Paese». Nel frattempo, sarà possibile sfruttare il pacchetto di strumenti messi a disposizione dall’Europa, Mes compreso. Su cui, «vi assicuro, non avremo problemi». Di certo, dice, l’esecutivo andrà avanti: «Io non mollo. E il governo non è in pericolo». Il nuovo corso del capo del governo parte da una convinzione politica: i veti interni non lo consumeranno, né la maggioranza imploderà a causa delle polemiche. Rispetto a questa sfida, Conte parte da un obiettivo: «Basta soldi a pioggia. Anche perché a questo punto non avrebbe senso limitarci a spendere tutte le residue risorse che abbia Sono orgoglioso di come abbiamo».
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Galluzzo Marco
Titolo: Lo sbloccacantieri porta altre tensioni Conte: non posso fare i miracoli
Tema: Lo sbloccacantieri
Lo chiedono le imprese, il mondo delle costruzioni, ne ha bisogno l’economia per rilanciarsi, Matteo Renzi ne fa un punto dirimente per restare nel governo. Mentre tutti nella maggioranza indicano nel decreto sulle semplificazioni e contro la burocrazia il prossimo passo decisivo del governo, il piano per sbloccare i cantieri — che dovrebbe essere contenuto nello stesso provvedimento — rischia di dividere governo e maggioranza. Giuseppe Conte ha già sul tavolo le bozze di un provvedimento di semplificazione a largo raggio delle procedure amministrative anche nel settore degli appalti, dice «non posso fare miracoli» a chi gli chiede di essere più drastico possibile, ma non ha ancora deciso a quale modello votarsi per andare incontro alle richieste di Italia viva, che su un piano da 120 miliardi per sbloccare le opere e le infrastrutture nel nostro Paese sta giocando tutte le sue carte.
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Testata: Giornale
Autore: De Francesco Gian_Maria
Titolo: Poche risorse e cantieri fermi Imprese scontente del decreto
Tema: Imprese
Il decreto Rilancio, essendo dotato di soli 55 miliardi a fronte di un calo del Pil che si preannuncia più che doppio, ha creato un malcontento generalizzato in tutti i settori maggiormente colpiti dalla pandemia. «Ci sono 35 miliardi di opere immediatamente cantierizzabili: facciamole partire, sblocchiamo tutto. Meglio pagare gli operai in cassa integrazione (ci sono 25 miliardi nel decreto sotto forma di sussidi) oppure mettere le imprese in condizione di lavorare e pagare gli stipendi?», ha dichiarato il presidente degli industriali bresciani Giuseppe Pasini. Il presidente dell’Ance (l’associazione confindustriale del settore edile), Gabriele Buia ha lamentato l’espunzione dal testo di «tutto il capitolo degli appalti pubblici comprese le misure per garantire pagamenti regolari alle imprese, un dietrofront inspiegabile».
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Testata: Repubblica
Autore: Mastrobuoni Tonia
Titolo: La Bce vede nero: “Ripresa incerta il Pil dell’eurozona può perdere il 12%”
Tema: Bce
«Tenuto conto dell’elevata incertezza riguardo alla durata della pandemia, è difficile prevedere la probabile entità e durata dell’imminente recessione e della successiva ripresa». Ma intanto la Bce conferma quanto anticipato dalla sua presidente, Christine Lagarde, dopo l’ultimo consiglio direttivo: la contrazione dell’eurozona potrebbe oscillare tra il 5 e il 12%, a seconda della gravita e della durata dell’epidemia. «Probabilmente», scrivono gli economisti di Francoforte, il momento peggiore sarà il periodo tra aprile e giugno, ma il futuro è ovviamente costellato di incognite. E’ già chiaro adesso, però, che l’area della moneta unica sta affrontando un crollo economico «che per entità e rapidità non ha precedenti in tempi di pace».
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Ferraino Giuliana
Titolo: Bce: forte incertezza sui tempi della ripresa Usa, il gelo sul lavoro
Tema: Bce
Non è tempo di buone notizie: i segnali sono pessimi e le stime molto incerte. Nemmeno le misure straordinarie delle banche centrali e la promessa di fare di più questa volta sembrano bastare. In un quadro di economia e commercio globali «paralizzati» per l’emergenza coronavirus, gli ultimi indicatori economici mostrano «un declino senza precedenti» nella zona euro. La pandemia e le relative misure di contenimento hanno colpito duramente i settori manifatturiero e dei servizi, incidendo sulla capacità produttiva dell’economia e sulla domanda interna, spiega la Banca centrale europea nel suo ultimo Bollettino economico. Nel primo trimestre li Pil è sceso del 3,8% sul trimestre precedente. E, dopo la forte contrazione di aprile, suggerisce che «l’impatto sarà probabilmente ancora più grave nel secondo trimestre».
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Testata: Repubblica
Autore: D’Argenio Alberto – Manacorda Francesco – Petrini Roberto
Titolo: Intervista a Roberto Gualtieri – “Capisco la rabbia Aiuteremo tutti” – Gualtieri “Il decreto non lascia nessuno indietro e rilancerà l’economia”
Tema: Intervista a Roberto Gualtieri
Ministro Gualtieri, il decreto Rilancio è arrivato, ma il Paese è stanco, sfiduciato. La rabbia rischia di montare. Cosa risponde a chi protesta? «E’ evidente che le legittime preoccupazioni di una situazione senza precedenti possano generare anche rabbia. Lo capiamo e per questo il governo è impegnato a sostenere imprese e famiglie, a evitare un aumento delle diseguaglianze, ad aiutare i più deboli». Abbiamo visto i 155 miliardi di risorse stanziate, che impatteranno per 55 miliardi sul deficit. «Non sono aiuti a pioggia, ma la volontà di non lasciare indietro nessuno in una circostanza così drammatica. È una precisa scelta politica di questo governo, che io rivendico, ma è anche una scelta che ha efficacia economica».
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Marro Enrico
Titolo: Intervista a Pasquale Tridico – «Cassa integrazione, il 40% di anticipo entro un mese»
Tema: Intervista a Pasquale Tridico
Pasquale Tridico ha davanti a sé il faldone con il maxi-decreto legge Rilancio approvato l’altra sera dal consiglio dei ministri, e tira un sospiro di sollievo. «Ma è solo un attimo, che già si riparte», dice il presidente dell’Inps. Innanzitutto dalla cassa integrazione, che già è stata richiesta per circa 8 milioni di lavoratori. E molti stanno ancora aspettando. «Il decreto legge, 30 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, renderà operativa una procedura del tutto nuova, che interesserà anche la cassa in deroga. L’istituto dovrà erogare, entro 30 giorni, un anticipo pari al 40% delle ore di cassa richieste. Quanto agli 8 milioni, va detto che si tratta di potenziali beneficiari, parliamo cioè di prenotazioni di risorse da parte delle aziende».
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Testata: Stampa
Autore: Zatterin Marco
Titolo: Intervista a Frans Timmermans – Timmermans “Ora serve una nuova politica industriale” – “Serve una nuova politica industriale E aiuti sostenibili”
Tema: Intervista a Frans Timmermans
«E’ il tempo di una nuova politica industriale europea», assicura Frans Timmermans dallo schermo del laptop che rivela una lunga barba bianca da lockdown. Si compiace per la quantità di mezzi finanziari che l’Europa e i suoi stati hanno messo in campo per cambiare la storiaccia del virus – «un’occasione unica!» -, ma invita a non perdere di vista gli obiettivi di rilancio economico, sociale e ambientale. Anche lui immagina che gli impegni per le imprese vadano legati a programmi sostenibili, perché «se usiamo tutti i soldi per superare la crisi, non resterà nulla per il “dopo”». Teme le diseguaglianze accresciute dal virus e la deriva sovranista che portano con loro. «Il ritorno ai nazionalismi può essere più pericoloso delle difficoltà economiche», riflette.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Romano Beda
Titolo: Intervista a Didier Reynders – «Infrazione contro Berlino? No a due metri di giudizio diversi»
Tema: Intervista a Didier Reynders
“Il commissario europeo alla Giustizia: preminenza della Corte Ue su Karlsruhe”. Come si comporterà Bruxelles nei confronti della Germania dopo che la Corte costituzionale tedesca ha ignorato di recente una sentenza della Corte europea di Giustizia sugli acquisti di debito da parte della Banca centrale europea? La presidente Ursula von der Leyen è stata chiara nel ricordare il rispetto della preminenza della legge europea. Decideremo se aprire una procedura di infrazione nelle prossime settimane. Dobbiamo assicurare che non applichiamo alcun doppio pesismo. Ecco perché il rapporto di settembre sarà importante: riguarderà tutti i 27 Paesi.
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Societa’, istituzioni, esteri
Testata: Sole 24 Ore
Autore: Sorrentino Riccardo
Titolo: Macron di nuovo in difficoltà affronta una doppia rivolta
Tema: Francia
E’ di nuovo in difficoltà: dispersi i Gilets Jaunes, rinviato il confronto sulla riforma delle pensioni, Emmanuel Macron è ora alle prese con nuovi problemi: il voltafaccia dei suoi deputati, innanzitutto, che stanno formando un nuovo gruppo parlamentare, e i disordini nelle banlieues parigine, una delle aree più difficili del Paese. Se il coronavirus è riuscito a far risalire i suoi consensi – ma era accaduto anche a François Hollande dopo l’attentato a Charlie Hebdo e a Nicolas Sarkozy con la grande recessione – per il presidente francese non c’è ancora pace. La rivolta delle banlieues ricorda come i problemi della Francia abbiano sempre una dimensione geografica.
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Testata: Stampa
Autore: Martinetti Cesare
Titolo: La Francia volta le spalle a Macron Il presidente piegato dalla crisi Covid
Tema: Francia
La Francia esce cautamente dal «confinement», ma Emmanuel Macron non riesce a ritrovare l’immunità perduta ben prima della comparsa del virus. Anzi. I sondaggi di questi giorni rivelano che l’opinione pubblica francese è la più angosciata: 38 per cento di fiducia nel governo contro il 60 dei tedeschi e il 64 degli inglesi. E per il presidente la diagnosi è severa, è l’unico leader a non aver guadagnato in popolarità di fronte alla sciagurata epidemia. E mentre sui giornali si leggono – da destra e da sinistra – ripetuti ed inediti elogi ad Angela Merkel, la sua popolarità è ai minimi: solo il 34 per cento di pareri favorevoli, erano il 46 prima della crisi sanitaria. È la «rivincita delle passioni tristi», ha scritto Gérard Courtois su Le Monde. «La Cancelliera ha trattato i tedeschi da adulti, Macron ci ha parlato come fossimo dei bambini», ha commentato su Media part Johan Chapoutot, storico alla Sorbona.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Montefiori Stefano
Titolo: «Il vaccino prima agli Stati Uniti» L’annuncio di Sanofi diventa un caso
Tema: Vaccino
La pandemia che ha riunito il mondo sotto la stessa minaccia rischia sempre di più di approfondire le divisioni e le diseguaglianze: all’interno delle società, e tra gli Stati, impegnati a competere — più che a collaborare — per procurarsi il vaccino contro il Covid-19. Per questo in Francia e in Europa hanno suscitato polemiche e proteste le frasi del ceo di Sanofi, la multinazionale francese del farmaco. Se Sanofi dovesse riuscire nell’impresa di scoprirlo, gli Stati Uniti «otterrebbero il vaccino per primi», ha detto il manager britannico Paul Hudson in un’intervista all’agenzia Bloomberg. Perché gli Usa «partecipano al rischio» di impresa finanziando ricerche dal risultato ancora incerto, e quindi «hanno diritto alle pre-ordinazioni più importanti». Fonti dell’Eliseo parlano di un presidente Macron «turbato» e più che mai convinto che «il vaccino debba essere sottratto alle leggi di mercato», e il primo ministro Edouard Philippe aggiunge che «la parità di accesso al vaccino non è negoziabile».
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Testata: Messaggero
Autore: Pierantozzi Francesca
Titolo: «I vaccini non sono merce» L’altolà di Macron a Trump – Vaccino, Macron sfida gli Usa «Non è un bene sul mercato»
Tema: Vaccino
Ci mancava solo il nuovo «nazionalismo vaccinale» (come lo ha definito Le Monde), a rendere la situazione generale ancora più preoccupante. A ricordare che il vaccino per debellare la pandemia non è solo la più grande speranza attuale per il planeta, ma anche una questione di soldi, è stato, in modo un po’ brutale, Paul Hudson, il direttore generale del colosso farmaceutico francese Sanofi. In un’intervista all’agenzia Bloomberg, Hudson ha sì strappato un sorriso dichiarando che per un vaccino potrebbero volerci 18-24 mesi (contro i dieci anni normalmente richiesti per raggiungere l’obiettivo) ma ha anche aggiunto che un eventuale antidoto col marchio Sanofi sarebbe «riservato in priorità agli Stati Uniti». All’Eliseo Emmanuel Macron ha subito reagito alle parole del direttore di Sanofi, convocando la direzione del gruppo la settimana prossima e dichiarando nel frattempo che «il vaccino dovrà essere un bene pubblico mondiale, non sottoposto alle leggi del mercato».
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Giuzzi Cesare
Titolo: «Non arrabbiatevi per difendermi» – Vigilanza per Silvia, che rompe il silenzio «Il peggio è passato non arrabbiamoci»
Tema: Silvia Romano
Silvia Romano rompe il silenzio. Scrive un messaggio Facebook per far sentire la sua voce e dire grazie per l’affetto ricevuto. E chiede a chi le sta vicino: «Non arrabbiatevi per difendermi, il peggio per me è passato. Godiamoci questo momento».Per la ragazza appena liberata in Africa, insultata e minacciata in Italia, è stato disposto il primo livello di protezione. Indagine sul nordafricano che si è introdotto nel suo palazzo: ci sono ancora punti da chiarire. Un provvedimento cautelare in attesa che vengano definiti i rischi che corre Silvia: «Una valutazione arriverà al tennine della sua quarantena obbligatoria», fanno sapere dalla Prefettura. A quel punto si capirà se il livello di sicurezza dovrà essere ulteriormente innalzato.
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Testata: Stampa
Autore: Serra Monica
Titolo: La casa di Silvia messa sotto sorveglianza Lo zio: gli 007 volevano farle togliere il velo
Tema: Silvia Romano
La prefettura alza il livello di guardia: pattugliata 24 ore la residenza della giovane cooperante milanese. Intanto, a difendere la giovane cooperante ci pensa anche lo zio, che in un’intervista radio alla Zanzara precisa: «L’Ong che ha mandato Silvia in Africa è di dilettanti allo sbaraglio». Poi, un dettaglio su Silvia: «Lo sapete perché ha aspettato tanto prima di scendere dalle scalette dell’aereo? Perché non volevano che scendesse con quel vestito, ma lei è testarda. Sulla conversione non tornerà indietro».
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Testata: Giornale
Titolo: Trump e la rottura con Pechino «Pronto a fermare le relazioni»
Tema: Stati Uniti
Nuova escalation verbale a distanza tra Cina e Stati Uniti. Il presidente americano Donald Trump ha evocato l’ipotesi di rompere le relazioni con la Cina, dicendosi «deluso» per l’operato del governo di Pechino davanti all’emergenza coronavirus. In un’intervista a «Fox Business», il presidente americano ha affermato anche di non volere parlare ora con il suo omologo cinese, Xi Jinping. «Ho un rapporto molto buono» con Xi, «ma proprio in questo momento non voglio parlargli», ha detto. Alla domanda su come gli Stati Uniti intendano agire nei confronti del governo cinese, Trump ha risposto con toni minacciosi: «Ci sono molte cose che potremmo fare. Potremmo interrompere l’intera relazione. Risparmieremmo 500 miliardi se lo facessimo».
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Testata: Stampa
Titolo: Il ministro Di Maio: “C’è cooperazione con la Turchia, non sacrifichiamo i diritti”
Tema: Audizione alle commissioni Esteri
«L’Italia interloquisce per una serie di ragioni con tanti Paesi tra cui la Turchia. Noi siamo uno dei principali partner commerciali della Turchia, questo non vuol dire sacrificare il dibattito sui diritti sull’altare dell’interscambio commerciale. Abbiamo vari tipi di collaborazione e credo che sia anche naturale che le intelligence in alcune aree del Paese possano collaborare in delle operazioni di recupero nostri connazionali». A parlare così a proposito della cooperazione tra l’Italia e i suoi servizi segreti e i servizi segreti di Ankara è il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che nel corso di un’audizione davanti alle Commissioni Esteri di Senato e Camera, in seduta congiunta, ha risposto alle richieste di chi voleva chiarimenti sui recenti sviluppi della situazione in Libia e sul presunto scambio di favori che il governo Erdogan avrebbe chiesto in cambio per aiutare Roma a liberare Silvia Romano.
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